Postura ed Emozioni

In che modo la tua postura influenza le tue emozioni (o viceversa)

Le nostre emozioni e 

la nostra postura 

sono interconnessi 


La nostra postura è sempre massicciamente condizionata dal nostro stato emotivo e dai nostri pensieri: ogni emozione corrisponde a una specifica attivazione corporea e a una, altrettanto specifica, tendenza posturale.


Il corpo non dimentica e reagisce con una modifica della postura a ogni tipo di sollecitazione, che sia positiva o negativa, come ad esempio alle emozioni. I cambiamenti possono avvenire nella posizione della schiena, nel tono della voce, nei muscoli del viso e persino nella respirazione. 

Riprendiamo il concetto di postura: 


La postura di un individuo è frutto del vissuto della persona stessa nell’ambiente in cui vive, determinato anche da stress, traumi fisici ed emotivi, posture scorrette ripetute e mantenute nel tempo (ad esempio per lavoro), respirazione scorretta, squilibri biochimici derivati da una scorretta alimentazione, ecc.


Gli studi dimostrano che uno stato emotivo è in grado di influenzare la postura del nostro corpo e viceversa ma anche che, modificando la postura, si ha un miglioramento dell'umore e del proprio livello di energia.


La nostra mente e il nostro corpo sono in stretta connessione tra loro e, tutto ciò che avviene a livello mentale, causa reazioni conseguenti nel nostro corpo: ciò si traduce in atteggiamenti posturali poco corretti, con conseguente manifestazione di patologie, dolori ed infiammazioni.

Le situazioni che viviamo nella vita di tutti i giorni, suscitano in noi diversi tipi di emozione: rabbia, gioia, paura, disgusto, sorpresa e molto altro. Le emozioni generano una serie di cambiamenti che avvengono a livello corporeo esterno come nella mimica del nostro viso, nei toni della voce e della gestualità corporea.


A seconda dell'emozione che si prova, la nostra postura cambia, perchè ogni emozione è associata a particolari segnali del corpo.


TRISTEZZA E POSTURA


Se osserviamo le nostre spalle quando siamo tristi ci rendiamo conto che esse tendono a chiudersi, il torace è incassato e la schiena si incurva. Questa postura influenza anche la nostra respirazione che si farà meno regolare e meno ampia, limitando così l’apporto di ossigeno nel nostro organismo privandoci di energia. Assumendo questo tipo di postura, il nostro corpo invia al cervello un segnale ben preciso: sono triste.

Questo pensiero non farà altro che alimentare le sensazioni negative legate a questo stato d’animo, portandoci a mantenere nel tempo un atteggiamento posturale scorretto di chiusura che non farà altro che spegnere a lungo andare le nostre energie. 

Situazioni in cui la tristezza, la depressione e/o la mancanza di autostima siano presenti il corpo avrà la tendenza ad 'accasciarsi': la schiena si inarca, le spalle si chiudono in avanti, la fronte si abbassa e il capo resta chino.

E' una schiena oppressa, schiacciata da negatività e da critiche.

Sono spalle che cadono, che hanno perso forza, che non ce la fanno più a 'sostenere pesi', che esprimono scoraggiamento, fatica e rinuncia. 


Questa postura predispone ad una respirazione alterata con conseguenti problemi di ansia.

E noi non vogliamo questo, vero?




E' importante intervenire attraverso un lavoro che vada a toccare ogni piano di funzionamento della persona: non solo il piano psicologico (con chi di competenza ovviamente), ma anche quello posturale e muscolare.



GIOIA E POSTURA


Quando, al contrario, siamo entusiasti e felici la nostra postura è sicuramente più sicura ed aperta. L’assunzione di una posizione eretta manderà un messaggio positivo al nostro cervello che gioverà, non solo al nostro umore, ma anche al nostro livello di energia. Ciò avviene perché una postura più eretta ed aperta consente alla nostra respirazione di essere più regolare, e al nostro organismo di usufruire del giusto apporto di ossigeno.


RABBIA E POSTURA




La rabbia è una delle emozioni di base, la cui funzione adattiva risiede nell’istinto di difendersi per sopravvivere nell’ambiente in cui ci si trova e nel rispondere a un’ingiustizia, un torto subito o percepito, alla percezione della violazione dei propri diritti.

Se hai visto il cartone INSIDE OUT (che sarà pur per bambini, ma va bene anche per gli adulti. se non di più) Rabbia, quando si attiva, abbassa e unisce le sopracciglia, usa un tono di voce aspro ad alto volume, serra il pugno e gonfia il petto. Durante le esplosioni violente, la reazione neurofisiologica principale fa sì che il flusso sanguigno salga verso la testa, che prende fuoco, e si diriga nelle braccia, che si attivano. Questo meccanismo, modellato dall'evoluzione, ci ha permesso di prepararci al combattimento per sopravvivere.


STRESS E POSTURA

E ancora, proviamo a pensare come, dopo una situazione particolarmente stressante, ci possiamo ritrovare con i muscoli del volto irrigiditi, i pugni chiusi oppure i glutei serrati, e com’è la nostra respirazione, sicuramente non calma e rilassata!


MAL DI SCHIENA  E POSTURA

Qui mi sento particolarmente fresca e ferrata! 

Abbiamo già accennato come il mal di schiena possa dipendere dalle nostre emozioni negative e da una postura sbagliata. Il mal di schiena non è causato solo da posture scorrette e problemi muscolo-scheletrici, ma anche dalle emozioni. Sulla schiena riversiamo infatti tensioni, stress, preoccupazioni, e sulla colonna vertebrale scarichiamo il peso delle responsabilità quotidiane

 Attraverso una postura corretta, anche il resto del corpo funzionerà in maniera corretta: la fisiologia sarà migliorata, ma anche la circolazione o gli ormoni stessi ne trarranno beneficio, potendo funzionare meglio.

CHE COSA POSSIAMO FARE QUINDI NELLA PRATICA?


RICONOSCERE ED ACCETTARE LE NOSTRE EMOZIONI:  

  • Dare un nome alle nostre emozioni, l’autoconsapevolezza emotiva permette un maggior contatto con noi stessi e questo permetterà di riconoscere anche come sarà la postura del nostro corpo.

LAVORARE SULLA POSTURA, ATTRAVERSO ESERCIZI E ADATTAMENTI SOSTENIBILI

  • Ascoltare il proprio corpo attraverso i segnali che ci invia, cercando di capire in quali zone è concentrata la nostra tensione (braccia, gambe, piedi…) e cosa possiamo fare per ridurla.
  • Renderci conto degli squilibri posturali attraverso lo specchio. 


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