L'ernia NON rientra!

La storia naturale dell'ernia discale

Quando parliamo di ernia del disco dobbiamo considerare almeno 3 aspetti molto importanti:

  1. la storia naturale dell'ernia del disco 
  2. l'inefficacia del riposo a letto
  3. l'importanza di un approccio attivo 

1- STORIA NATURALE DELL'ERNIA

L'ernia del disco può avere una regressione spontanea (chiamata 'storia naturale'), nel senso che i sintomi possono frequentemente scomparire senza intervento chirurgico, sia a livello cervicale che lombare. Quando parliamo di storia naturale dell'ernia del disco, cioè di risoluzione spontanea della patologia, dobbiamo necessariamente sfatare un mito: l'ernia non rientra, MAI! Il materiale espulso, non può tornare nello spazio discale, in quanto il suo diametro è perlopiùù maggiore della fissurazione attraverso la quale l'ernia è fuoriuscita. Per essere più chiara, pensa a quando il dentifricio fuoriesce dal tubetto del dentifricio, saresti in grado di farlo rientrare?


Il tessuto del disco che fuoriesce ha un elevato contenuto di acqua, per cui le sue dimensioni possono ridursi per fenomeni di disidratazione. La valutazione a distanza, tramite risonanza magnetica, dimostra e documenta che l'ernia si può riassorbire, anche se di notevoli dimensioni! Generalmente il miglioramento della sintomatologia viene osservato prima dei cambiamenti che si possono rilevare tramite risonanza magnetica (RM), questo vuol dire che i dolori sciatici spesso si risolvono prima della risuzione di dimensioni dell'ernia visibile su RM.

I sintomi determinati dall'ernia possono risolversi naturalmente o con trattamenti conservativi : numerosi studi di diagnostica per immagini hanno dimostrato che, in un'alevata percentuale di casi, le ernie del disco lombare regrediscono in tutto o in parte. Il miglioramento è rapido entro i primi 3 mesi. Sembrerà strano, ma più è grande l'ernia, migliore è la prognosi, inoltre le ernie migrate hanno un'altissima incidenza di risoluzione spontanea, fino al 100%.

2. INEFFICACIA DEL RIPOSO A LETTO

Il riposo completo a letto in caso di lombalgia scuta e/o sciatalgia noon risulta efficace, e quindi non indicato perchè è associato a risultati scadenti. 

Gli studi dimostrano come: 

  • il riposo assoluto a letto 
  • immobilizzazione
  • sostegni lombari 

non hanno evidenze scientifiche sulla loro utilità o meno, per cui non sono particolarmente raccomandati per la prevenzione primari e per il trattamento primario delle lombalgie (jellema et al., 2001).

Rimanere funzionali il più possibile sembra essere la medicina migliore

(Pfeifer, 2001)

Oggi il riposo prolungato a letto sembra essere uno degli errori più grossi che si possono riconoscere, anche se l'intenzione di base è di alleviare il dolore, questo tipo do strategia non si dimostra efficace nella risoluzione della lombalgia. 

Nonostante gli studi dimostrano continuamente l'inefficacia dle riposo a letto, alcune persone sembrano ancora preferire questa scelta, che appare influenzata da fattori di tipo emotivo e cognitivo, piuttosto che da fattori legati al dolore. In realtà il riposo assoluto a letto è correlato ad una maggiore disabilità a lungo termine, e che persone che sono state a riposo per più di 4 giorni in fase acuta del dolore, hanno riportato dolore e disabilità fino a 12 mesi dopo. 

Non è poco, se ci pensiamo!

Oggi la stretegia mira a rendere il riposo a letto il più breve possibile, in quanto il riposo prolungato a letto ha conseguenze non trascurabili quali: 

  • riduzione delle difese dell'organismo e della capacità di reagire 
  • accelerazione dei processi degenerativi e di invecchiamento 
  • favorire disturbi ansiosi-depressivi

3. L'IMPORTANZA DI UN APPROCCIO ATTIVO

Non esiste alcuna evidenza scientifica che dimostri che il rimanere attivi sia dannoso per la lombalgia o la sciatalgia, anzi una rieducazione attiva basata su esercizi controllati e guidati, riduce lo stress eil comportamento del malato, ripristinando la funzionalità e promuovendo la ripresa dell'attività quotidiana, ma soprattutto riducendo il dolore. 

LA PERCEZIONE DEL DOLORE DIMINUISCE QUANDO LA FUNZIONA FISICA MIGLIORA

Attivare gli allievi, rimanere attivi e sollecitare il recupero della funzione sono IMPERATIVI, e non consigli. Rimanere attivi, svolgendo esercizi e praticando attività fisica regolare, è dimostrato essere l'unica via per prevenire traumatismi alla colonna, ma allo stesso tempo per recuperare in caso di lombalgia o nel post-intervento. 

Quello che dobbiamo combattere è uno stile di vita sedentario, non fa male solo all'apparato muscolo-scheletrico, ma anche alla circolazione, al colesterolo, insomma apporta un grande danno a tutto il nostro corpo! 

Meno siamo sedentari, meglio è!

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