Stress da rientro dopo una pausa? La Mindfulness ci aiuta a ripartire.

Scopri come gestire il ritorno alla solita routine dopo una pausa.

Se ti capita puntualmente di sentirti sovrastato dalla preoccupazione di riprendere i soliti ritmi dopo la pausa estiva, avverti pesantezza e ansia, tristezza e tensione per ciò che ti aspetta nel tran tran quotidiano, sappi che non sei il solo. Potremmo dire di essere in ottima compagnia perché si stima che circa il 35% delle persone abbia questa tendenza, anche detta “post-vacation blues”.

Quanti di noi credono che la vacanza sia la soluzione a tutti i problemi? “Ci vorrebbe una bella vacanza per mandare tutti al diavolo, magari dall’altra parte del mondo!”, a chi non è mai capitato di esternare questo desiderio ad alta voce? Sto alzando la mano fino al cielo proprio adesso.

 C’è un piccolo dettaglio, solo apparentemente irrilevante: ovunque andremo saremo condannati a portarci dietro un  bagaglio ingombrante. Ce ne dimentichiamo solo perché non siamo soliti pesarlo al check-in o incastrarlo in un portabagagli, ma c’è. 

Siamo noi. Fatti anche di pensieri tossici, schemi ripetitivi, meccanismi mentali contorti e tendenze automatiche. L’illusione di potersi lasciare tutto alle spalle è avvincente ma quanto più si vola alto con le aspettative tanto più lo schianto sarà doloroso. Ogni volta che ci dimentichiamo di quel bagaglio invisibile, paradossalmente il più pesante, la batosta arriva inesorabile. Perché il mondo che vediamo è solo in piccola parte ciò che insindacabilmente succede al di fuori. 


La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo ma ciò che siamo.

Fernando Pessoa

                       


Cosa possiamo fare? Non dimenticarci di noi è un ottimo inizio. Uno dei significati della parola “mindfulness” è ricordo. Ma di cosa dovremmo ricordarci se non delle bollette da pagare, delle scadenze lavorative che ci guardano minacciose dall’alto della scrivania, dell’amico da chiamare, delle tasse incombenti? Siamo bravissimi a stilare lunghe liste di cose da fare, ma di essere vivi qui ed ora non è pervenuta traccia.

A volte l’occasione di ricordare di esserci passa attraverso il cuore che batte forte, il sudore freddo che inspiegabilmente colpisce le mani, la testa pesante… il corpo ha un linguaggio diretto  e non dimentica. Ci offre l’opportunità di ricordare mentre siamo distratti dai mille "dovrei” che ci racconta la testa o impegnati a pubblicare foto su facebook dell’acqua cristallina dell’ultima meta vacanziera. 

Siamo qui, semplicemente vivi. Ricordare che il momento presente ha una sua sacralità ed è l’unico tempo in cui ha svolgimento la vita è più che un semplice inizio, vuol dire affidarsi al processo e coltivare la fiducia. Fiducia nel fatto che ciò che è ora ha una sua dignità su cui non dobbiamo aggiungere alcuno sforzo, ricamare significati, attribuire interpretazioni o ricercare sensi nascosti, con una pala in mano da escavatore instancabile.

Possiamo lasciar andare il peso di tutto ciò che non serve nel fluire del nostro essere qui e nobilitare il ricordo, l’ancoraggio, la presa diretta al tempo della vita che ricarica istantaneamente di energia. La batteria non si ricarica dall’esterno, perlomeno non solo, la nostra fonte energetica principale viene dall’attenzione e dalla cura che dedichiamo al nostro essere qui ed ora, nell’unico tempo che conti e su cui abbiamo potere effettivo attraverso le nostre scelte.

Vuoi saperne di più di cosa sia la Mindfulness e sperimentare direttamente i benefici della pratica nel tuo quotidiano? Iscriviti al gruppo fb “AvoCat Mindfulness”  e approfondisci l’argomento con questo articolo.

Commenti

Devi effettuare il login per poter commentare