Differenza tra realtà e fantasia: una di quelle espressioni che ci sembra di conoscere benissimo… finché non ci ritroviamo a chiedere: “Ma com’è possibile che io e lei abbiamo vissuto la stessa scena e ricordiamo due cose diverse?”
Succede più spesso di quanto pensiamo. E no, non è un problema di memoria: è un normale funzionamento della mente umana.
La nostra percezione della realtà non è mai neutra. È influenzata da emozioni, stanchezza, ruoli, aspettative e dal famoso “periodo che sto vivendo”. In pratica, ogni persona crea una sua versione dei fatti. Una versione più vicina a una interpretazione che a un mero “dato oggettivo”.
Ed è qui che nasce la differenza – enorme – tra realtà e fantasia.
Idealizzazione: quando la fantasia colora tutto di rosa
Una delle distorsioni più comuni è l’idealizzazione.
Accade quando abbiamo bisogno di leggerezza, speranza, conferme. Allora un ricordo o un episodio diventa più luminoso, più perfetto, più… cinematografico.
Lo facciamo tutte.
Ma rischia di diventare un boomerang: confrontiamo la fantasia con la vita vera e ovviamente la vita pratica sembra grigia, complicata, “non abbastanza”.
È la classica trappola: mettere a confronto una proiezione con la realtà.
Demonizzazione: quando il disagio amplifica ogni dettaglio
L’altro estremo si attiva quando siamo sotto stress, stanche, in un periodo emotivamente fragile.
Allora scatta il “catastrofismo creativo”: ogni piccolo segnale viene letto come un pericolo. Un commento neutro sembra una critica, un ritardo diventa disinteresse, un errore si trasforma in fallimento.
In questo caso, la fantasia lavora… ma lavora contro di noi.
E la nostra interpretazione della realtà è filtrata dalla paura, non dai fatti.
La verità sta nel mezzo: i latini lo sapevano e avevano ragione
La differenza tra realtà e fantasia spesso si gioca qui: negli estremi.
La realtà è raramente perfetta come la idealizziamo e raramente disastrosa come la temiamo.
È concreta, sfumata, imperfetta e, buona notizia, molto più gestibile di quanto temiamo quando siamo nel pieno delle emozioni.
Imparare a leggere la realtà senza filtri deformanti è uno dei passi più potenti verso equilibrio, respiro e lucidità. Soprattutto se sei una donna abituata a mettere sempre tutti prima di sé.
Come ridurre la distanza tra realtà e fantasia (in modo pratico)
Se vuoi iniziare a vedere la realtà in modo un po’ più sereno e un po’ meno distorto, ecco tre strumenti semplici:
1. Notare “che periodo sto vivendo”
La percezione cambia se sei stanca, sovraccarica o in modalità “figlia del dovere”.
Non è il mondo che sta crollando: spesso è solo il tuo livello di energia che manda segnali.
2. Separare emozioni e fatti
Prima osserva come ti senti.
Poi guarda l’episodio.
Quasi sempre scopri che la sensazione (paura, nostalgia, stanchezza) ha colorato la tua interpretazione.
3. Cercare la versione neutra
Chiediti: Qual è la versione più semplice, oggettiva e neutra di ciò che è successo?
Di solito è meno drammatica. Spesso è anche più vera.
La realtà è una bussola, non una sentenza
Capire la differenza tra realtà e fantasia non serve solo a “pensare meglio”.
Serve a vivere meglio.
A smettere di farti del male con aspettative irrealistiche o interpretazioni troppo severe.
Serve per ritrovare direzione, calma e autenticità.
Se senti che i filtri emotivi ti stanno togliendo energia o chiarezza, e vuoi imparare a leggere la realtà con più respiro e meno sensi di colpa, posso accompagnarti.
Aiuto donne molto impegnate a ritrovare tempo, spazio ed energia per sorridere davvero, con un metodo semplice, umano e concreto.
Quando sei pronta, sono qui.
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