Se sei nata negli anni ’70 o nei primi ’80, probabilmente sei cresciuta tra i walkman, le cabine telefoniche e la prima connessione a 56k (che faceva il rumore di un’astronave in partenza).
La Generazione X è quella di mezzo: non abbiamo avuto i riflettori addosso come i Baby Boomer o i Millennials, ma nel frattempo ci siamo fatte le ossa.
Abbiamo imparato a fare tanto. A incastrare scuola, primi lavori, famiglie, figli, case da gestire, passioni da coltivare. Abbiamo fatto da ponte tra il mondo analogico e quello digitale, e a volte ci sentiamo ancora funambole sul filo.
Ma oggi, finalmente, siamo in un tempo nuovo. Quello in cui possiamo dirci: “Ok, ho imparato a fare tanto. Adesso scelgo di farlo bene. E con calma.”
Il mito di “reggere tutto” (e il prezzo che abbiamo pagato)
Per anni abbiamo creduto che il valore di una donna stesse nella sua capacità di non fermarsi mai.
Un piede in ufficio, uno a scuola per le riunioni dei figli, una mano a stirare e l’altra a inseguire i nostri sogni nel tempo ritagliato.
E se ci fermiamo un attimo a pensarci, non è strano che a volte la nostra mente sembri un browser con 30 tab aperte.
Ne ho parlato anche in un altro articolo (Troppa roba in testa) dove racconto quanto questa fatica mentale, invisibile ma pesante, rischi di logorarci più di quanto vogliamo ammettere.
Perché il punto non è che non siamo abbastanza costanti o determinate.
Il punto è che nessuno ci ha mai insegnato a onorare la nostra complessità senza farci schiacciare dal senso di colpa.
Donne Gen X e multipotenzialità: un’accoppiata speciale
Se ci aggiungi la multipotenzialità, il quadro si fa ancora più interessante.
Non siamo state cresciute in un’epoca che incoraggiava ad avere “mille interessi”. Anzi: la regola non scritta era scegli e resta lì.
Eppure noi, testarde e curiose, abbiamo continuato a coltivare strade diverse, accumulare competenze, reinventarci mille volte.
E oggi questa è la nostra forza.
Perché sappiamo adattarci, collegare mondi, trovare soluzioni creative.
Non è disordine, è ricchezza. Non è incostanza, è versatilità.
Dal “fare tanto” al “scegliere bene”
Il vero salto che molte di noi stanno facendo oggi è questo:
non si tratta più di dimostrare che sappiamo reggere tutto, ma di imparare a scegliere con intenzione.
Ecco alcune cose che hanno fatto la differenza per me:
✨ Dare priorità temporanee (non definitive). Una cosa alla volta, senza l’ansia di decidere “per sempre”.
✨ Dire no senza chiedere scusa.
✨ Trovare un’organizzazione personale che sia al mio servizio, non una gabbia.
✨ Coltivare con amore anche i progetti lasciati a metà: non sono fallimenti, sono tasselli del mio percorso.
Il lusso della calma
Se c’è una parola che oggi mi piace regalarmi — e regalarti — è calma.
Non quella statica, immobile, ma quella che sa che non c’è più bisogno di correre per dimostrare qualcosa a qualcuno.
Come donne della Generazione X, abbiamo fatto tanto.
Ora è il momento di fare bene. Di prenderci tempo. Di scegliere con cuore e testa, senza fretta e senza sensi di colpa.
E quando arriva quella voce che ti sussurra “sei troppo dispersiva, non concludi mai niente”, ricorda:
non sei sbagliata. Sei multipotenziale. Sei Gen X. E va benissimo così.
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Raffaella