Hai mai sentito parlare del bambù?
È una pianta speciale, che per anni sembra non crescere. Tu lo guardi e ti sembra immobile, quasi inutile. Ma sotto terra, lontano dagli occhi, le radici si rafforzano, si intrecciano, creano basi solide. Poi, quando è pronta, la pianta esplode letteralmente in altezza: cresce velocissima, forte e flessibile, capace di resistere anche alle tempeste.
Per me, il bambù è diventato una metafora potente della vita di noi donne over 40, figlie del dovere.
Abbiamo passato anni a mettere radici: lavoro, figli, famiglia, genitori anziani, impegni che sembravano non finire mai. Abbiamo sempre fatto “la cosa giusta”, spesso senza fermarci a chiederci: “Ma io, in tutto questo, dove sono?”.
E così, un giorno, ci accorgiamo che abbiamo radici solide ma ci sentiamo stanche, rigide, sopraffatte.
E allora nasce il bisogno di equilibrio, leggerezza, spazio per sé.
Cosa significa essere una “figlia del dovere”
Se sei cresciuta negli anni ’70 e ’80, sai benissimo cosa intendo.
A casa, a scuola, ovunque, il mantra era sempre lo stesso:
“Prima il dovere, poi il piacere.”
“È tuo dovere farlo.”
“Non lamentarti, fai quello che devi.”
Ecco il punto: quando facevi le cose per bene, nessuno ti faceva i complimenti. Era normale, stavi solo facendo il tuo dovere.
Ma se dimenticavi qualcosa, se non avevi voglia, se osavi dire di no… subito arrivava il rimprovero: “È tuo dovere!”.
Non era una scelta, non era una responsabilità consapevole. Era un obbligo, un marchio.
E noi siamo cresciute così, convinte che il nostro valore fosse direttamente proporzionale a quanto fossimo brave a fare, sistemare, aiutare, sacrificare.
Perché facciamo fatica a dire no
Questa fatica ha due radici principali:
1. Il condizionamento con cui siamo cresciute
Siamo state educate a pensare che occuparci degli altri fosse sempre più importante che occuparci di noi stesse.
Che dire “no” fosse egoismo. Che fermarci fosse pigrizia.
2. La mancanza di stima verso noi stesse
E questa è la verità più scomoda.
Siamo sempre pronte a difendere le persone a cui vogliamo bene. A mettere limiti per i figli, a pretendere rispetto sul lavoro, a lottare per chi amiamo.
Ma quando si tratta di difendere noi stesse… molliamo.
Non crediamo abbastanza di meritare uno spazio, un tempo, un respiro.
Quante volte ti è successo?
Ti stavi preparando per un bel bagno caldo, finalmente un momento solo tuo… e tuo figlio ti ha chiesto se gli stiravi la camicia per la sua uscita. E tu hai detto sì, rinunciando al relax.
Avevi appena iniziato a leggere quel romanzo che aspettavi da mesi… ma tua madre ti ha chiesto di accompagnarla a fare la spesa. E tu hai chiuso il libro.
E sai cosa pensi mentre lo fai? “Tanto io posso aspettare.”
La lezione del bambù 🌱
Il bambù ci insegna una cosa fondamentale:
la forza non sta nella rigidità, ma nella flessibilità.
Le sue radici crescono per anni senza che nessuno le veda. Se non riescono a rafforzarsi abbastanza, il bambù non germoglia mai. Rimane sotto terra.
Ma quando sono pronte, la pianta cresce in modo sorprendente, alta e resistente. E quando arriva il vento, non si spezza: si piega e poi ritorna dritta.
Quante volte invece noi, donne figlie del dovere, abbiamo cercato di resistere irrigidendoci?
Ci siamo caricate sulle spalle mille cose, senza piegarci, senza dire no, senza respirare. E così ci siamo sentite spezzate dentro.
La verità è che abbiamo bisogno di radici forti, certo. Ma abbiamo anche bisogno di flessibilità, leggerezza, equilibrio.
3 spunti pratici per passare dal caos all’equilibrio
1. Crea piccole routine leggere
Non serve rivoluzionare la tua vita dall’oggi al domani. Basta introdurre piccoli gesti quotidiani che ti aiutino a respirare.
Un tè caldo in silenzio al mattino, cinque minuti di journaling, una passeggiata breve in pausa pranzo. Micro-momenti solo tuoi che diventano ossigeno.
2. Trova spazi solo per te
Non serve un weekend in spa (anche se non sarebbe male 😅). Può bastare chiudere la porta della tua stanza per leggere, fare stretching, ascoltare musica. Lo spazio non lo devi “rubare”: lo devi pretendere, perché ti spetta.
3. Impara a dire no senza sensi di colpa
La prossima volta che qualcuno ti chiede qualcosa e senti che ti toglie energia, prova a rispondere: “No, oggi non posso”.
All’inizio sarà difficile, ti sembrerà di deludere. Ma ricorda: dire no agli altri è dire sì a te stessa.
Dal caos all’equilibrio: una scelta possibile
So bene che non è facile. Non c’è una bacchetta magica.
Anch’io ho passato anni a correre, ad accontentare, a non fermarmi mai. Sempre con quella voce in testa: “Dai, resisti ancora un po’, è tuo dovere”.
Ma quando ho iniziato a coltivare il mio “bambù interiore” le cose sono cambiate.
Ho scoperto che l’equilibrio non è fare tutto, ma scegliere.
La leggerezza non è avere meno impegni, ma avere più respiro.
La serenità non è perfezione, ma accettazione.
E sai qual è la cosa più bella?
Quando impari a ritagliarti spazio, non solo stai meglio tu: diventano migliori anche i tuoi rapporti, la tua energia, la tua presenza con chi ami.
Se leggendo queste righe hai pensato: “È proprio la mia vita”, allora il primo passo è riconoscerlo.
Il secondo è iniziare a coltivare il tuo bambù interiore. 🌿
👉 Per ricevere ogni settimana spunti pratici, riflessioni e strumenti utili, iscriviti alla mia newsletter:
Iscriviti qui
👉 Oppure seguimi su Instagram @raffaelladellea, dove condivido storie, esperienze e piccole pratiche quotidiane per alleggerire le tue giornate.
Perché sì, dal caos all’equilibrio si può. E il bambù ce lo ricorda ogni giorno. 💛