Convinzioni limitanti: cosa sono, da dove vengono e come liberarsene

(anche quando pensi che “devo occuparmi di tutto”)

Scopri come le convinzioni limitanti ti bloccano, da dove nascono e come liberartene, soprattutto se senti che “tocca a te fare tutto”.


La storia dell’elefante al circo

Immagina un elefante grandissimo, forte, capace di fare delle cose impressionanti.
Ora immagina che sia legato a una catena sottile, conficcata in un piccolo paletto. Quando era piccolo, provò a tirarla, scuoterla, muoversi, ma non riuscì a liberarsi: la catena era piccola, il paletto sembrava stabile e la sua forza era poca. Col passare del tempo, si convinse che quella catena, quel paletto, fossero più forti di lui.

Crescendo, pur con tutta la forza che aveva, l’elefante rimane fermo. Non perché non ce la farebbe — perché non ha più nemmeno considerato che potrebbe riuscire. Perché la convinzione che “non posso” è diventata parte del suo racconto mentale.

Le convinzioni limitanti sono catene invisibili simili. Sono convinzioni che impariamo, interiorizziamo, e che ci tengono bloccate anche quando abbiamo tutto ciò che serve per muoverci.


Cosa sono le convinzioni limitanti

Le convinzioni limitanti sono idee radicate su noi stesse, sugli altri o sul mondo, che ci impongono limiti non reali. Spesso non ce ne rendiamo conto, perché agiscono "invisibili" nella mente, diventando presupposti di molte scelte e rinunce.

Sono pensieri del tipo:

  • “Non sono abbastanza brava.”

  • “Se cambio idea, sembrerò incostante.”

  • “A questa età non ha senso provarci.”

  • “Se mi dedico a me stessa, trascurerò gli altri.”

  • “È mio dovere far fronte a tutto io, altrimenti le cose non vanno.”

Queste convinzioni non sono solo fastidiose, sono bloccanti: ci impediscono di iniziare, di rischiare, di esplorare tutto il potenziale che abbiamo.


Da dove vengono le “catene invisibili”

Le origini possono essere molteplici:

  1. Prime esperienze
    Quel primo “no” ricevuto, quel commento che ti ha fatto sentire che non eri capace, che non era sicuro provarci.

  2. Educazione e cultura familiare
    Frasi ascoltate da bambine come “le brave donne fanno così”, “prima pensa agli altri”, o modelli familiari che ripetono ruoli tradizionali.

  3. Norme sociali e aspettative culturali
    Il “dover fare tutto” è spesso rafforzato da come la società vede la donna: quella che tiene insieme casa, lavoro, figli, relazioni. Anche i mezzi di comunicazione, i film, i social contribuiscono a rafforzare che una donna “valida” è quella che riesce in tutto.

  4. Autocritica e paragone con gli altri
    Vedere le vite degli altri (online o offline), confrontarsi, sentirsi indietro: tutto questo alimenta convinzioni come “non ce la faccio” o “non sarò mai abbastanza”.


Le convinzioni limitanti più comuni nelle donne tra i 40 e i 50 anni con mille idee e sogni…

Se sei in questa fascia di età, probabilmente hai competenze, esperienze accumulati, una capacità enorme di generare idee. Ma al tempo stesso puoi trovarti intrappolata da convinzioni che ti frenano:

  • “Non ho tempo per fare ciò che amo, prima viene tutto il resto.”

  • “Se fallisco, sarà una sconfitta definitiva, non solo un’esperienza.”

  • “Se cambio direzione, gli altri diranno che sono confusa o indecisa.”

  • “Non posso delegare: solo io so fare le cose bene.”

  • “Non merito di prendermi cura di me stessa.”

  • “È troppo tardi per avviare un nuovo progetto.”

Queste convinzioni emergono spesso proprio quando si hanno più responsabilità — lavoro, famiglia, figli ormai grandi o impegni che aumentano — ma anche più desideri, aspirazioni e bisogno di sentirsi realizzate.


Come il “dover occuparsi di tutto” diventa convinzione limitante

Una delle convinzioni limitanti più pericolose è quella che afferma che “devo occuparmi di tutto io”.

Questo pensiero spesso nasce dal carico mentale (mental load), quel lavoro invisibile di pianificazione, anticipazione, gestione continua che grava sulle donne. Anche quando altre persone potrebbero aiutare o partecipare, spesso si sente che “se non lo faccio io, non lo farà nessuno oppure non lo farà bene”.

Il risultato? Una stanchezza profonda, un senso di solitudine, e la rinuncia a idee e sogni che sembrano troppo faticosi da portare avanti.


Link interno che ti può aiutare

Ne parlo anche nell’articolo Donne e sindrome della crocerossina, dove esploro quella tendenza a mettersi sempre al servizio degli altri, a non chiedersi quasi mai “e io?” come protagonista della propria vita.


Link esterno in italiano utile

Un articolo efficace e chiaro che tratta questa idea di “donne che devono fare tutto”, del mental load e di come ostacoli la vita quotidiana e la carriera è “Donne che fanno tutto, il carico mentale ostacola la carriera” su ANSA.


Perché è così difficile liberarsene

Le convinzioni limitanti non scattano all’improvviso. Diventano abitudini mentali radicate. Alcuni motivi per cui restano:

  • Perché funzionano “bene abbastanza” nel senso che permettono di mantenere tutto in piedi, anche se con grande fatica.

  • Perché si guadagna riconoscimento sociale “essendo quella che tiene tutto insieme”.

  • Perché delegare o cambiare può essere carico di conflitti: “E se gli altri non collaborano?”, “E se non lo fanno come voglio io?”.

  • Perché la paura del giudizio è forte, soprattutto a partire dai 40-50 anni, quando magari pensiamo che “se non ora, quando?”.


Strategie per infrangere le catene

Eccole, strategie concrete per cominciare a sbloccare te stessa:

  1. Individua la convinzione
    Scrivi su carta la tua frase limitante (“Devo occuparmi di tutto”, “Non posso delegare”…). Vedi quando emerge, con che situazioni.

  2. Fai domande critiche
    “È vera al 100%?”, “Da dove l’ho presa?”, “Cosa provo se non la seguo?”.

  3. Cerca prove contrarie
    Ricorda momenti in cui hai delegato con successo, in cui altri hanno fatto bene senza che tu controllassi tutto.

  4. Agisci in piccolo
    Scegli un’area della vita in cui sei abituata a prenderti tutto sulle spalle. Delegala almeno in parte per una settimana, anche con imperfezioni.

  5. Modella nuovi confini
    Impara a dire “no” o “non ora” quando qualcosa non ti fa bene. Fissare limiti non è egoismo: è rispetto per te stessa.

  6. Coltiva la cura di te
    Anche solo 10 minuti al giorno per qualcosa che ti nutre: leggere, ascoltare musica, camminare. È un segnale potente al tuo cervello! TU SEI IMPORTANTE

Le convinzioni limitanti sono quelle catene invisibili che ci fanno credere di dover essere tutto per tutti, di dover gestire tutto, perfettamente. Ma la verità è che puoi liberarti.

Come l’elefante che ora ha la forza di spezzare la sua catena, anche tu hai già dentro ciò che serve. Serve cominciare a guardare, a mettere in discussione, a cambiare passo.

👉 Seguimi su Instagram @raffaelladellea per continuare insieme questo percorso di consapevolezza, cambiamento e scioglimento delle catene invisibili.

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