"Wind più vicini": Una coraggiosa presa di posizione

"L'uomo non può scoprire nuovi oceani se non ha il coraggio di perdere di vista la riva". Quante sono, oggi, le aziende che decidono di osare e di non rimanere ancorate alla semplice vendita di prodotti e servizi? I consumatori stanno prendendo sempre maggior coscienza di sé come individui, desiderano instaurare con le imprese una relazione empatica, non si accontentano più di una comunicazione top-down con il solo scopo di persuaderli all'acquisto.

"L'uomo non può scoprire nuovi oceani se non ha il coraggio di perdere di vista la riva".
Quante sono, oggi, le aziende che decidono di osare e di non rimanere ancorate alla semplice vendita di prodotti e servizi? I consumatori stanno prendendo sempre maggior coscienza di sé come individui, desiderano instaurare con le imprese una relazione empatica, non si accontentano più di una comunicazione top-down con il solo scopo di persuaderli all'acquisto.
Come sostiene la 34esima tesi del Cluetrain Manifesto, è fondamentale che le aziende parlino con voce umana, condividendo i problemi della loro comunità e riuscendo così a ritagliarsi uno spazio nella vita di quegli individui che decidono, consapevolmente, di aderire allo stesso credo. Per riuscire a emergere in mercati sempre più competitivi e proattivi, quindi, il classico brand positioning lascia spazio alla "presa di posizione" che un'azienda deve attuare rispetto a un territorio di pertinenza, in modo credibile e rilevante, con l'obiettivo di fare del mondo un mondo migliore. Così facendo, ci si mette sullo stesso piano dei consumatori, facendoli sentire parte di un progetto comune e creando una connessione fortemente emotiva.
È proprio questa la strada che Wind sta ormai intraprendendo da tempo con coraggio e dedizione, arrivando in alcuni momenti, persino, a negare se stessa pur di valorizzare la relazione con i suoi clienti. Con il cortometraggio "Papà" di Giuseppe Capotondi, visibile di seguito,

Wind ha deciso di scendere in campo, prendendo una netta posizione riguardo una tematica controversa e connaturata all'azienda stessa, ovvero quella della comunicazione. Lo spot, se ancora si può definire tale, realizzato da Ogilvy&Mather, parla di rapporti, lontananze e vicinanze, raccontando di un padre e un figlio e della loro storia, dai momenti buoni a quelli cattivi. Un cortometraggio che sorprende, affascina e commuove, perché finalmente, anche in Italia, accade che un brand prenda una posizione vicino alle persone e non al prodotto e che sottolinea il fatto che talvolta, la tecnologia non serve per comunicare davvero. Wind mette così in scena una narrazione capace di fare breccia nei cuori delle persone e in cui tutti si possono riconoscere. "La tecnologia è potente, ma non onnipotente": questo il messaggio che viene lanciato, invitando a stare più vicini e a comunicare attraverso i sentimenti, perché spesso un incontro è meglio di qualsiasi mail o telefonata.

Con questo spot, Wind ha toccato un tema universale e di grande attualità: quello delle conseguenze di una tecnologia sempre più pervasiva nelle vite e negli affetti delle persone. L'azienda avrebbe potuto far finta di niente e proseguire nella vendita dei suoi prodotti e servizi ma ha deciso di schierarsi apertamente, entrando in una tensione culturale che interessa le persone e riuscendo, pertanto, a farsi percepire come più vicina.

Se foste su di un palcoscenico non vorreste forse che il vostro pubblico applaudisse perché si è immedesimato in voi? Tutti comunicano, pochi si connettono! A voi la scelta…


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