Nuovi valori come chiavi di lettura del futuro

Si passa dall'economia di scambio all'economia di legame in cui l'empatia e i neuroni specchio faranno da guida.

Le ricerche di Future Concept Lab, che ci sono state presentate dal Prof. Francesco Morace, ci hanno offerto delle interessanti chiavi di lettura per analizzare il futuro, sia dal punto di vista del consumatore, che dal punto di vista dei trend che andranno a definirsi nell'ambito della comunicazione in seguito all'emergere di questi nuovi paradigmi.

I valori sono cambiati, la moda degli anni '80 fatta di icone, top model mozzafiato inquadrate in scenari irreali, non esiste più. Quello che, fino a non troppo tempo fa, era stata il cuore del commercio, il driver comunicativo da cui tutti i settori prendevano spunto, dove l'immagine contava più della sostanza, oggi ha lasciato spazio a nuove dimensioni. Si passa dall'economia di scambio all'economia di legame in cui l'empatia e i neuroni specchio (per un approfondimento clicca qui) faranno da guida.

Ne è un ottimo esempio il video di Thai good stories:

In questo video il messaggio predominante è: "ti aiutiamo a coltivare una vita che da soddisfazione, perché nella vita ciò che conta sono le emozioni". Al posto dei testimonial, si è scelto di mettere al centro la dimensione anonima del cliente, che però non perde valore anzi ne acquisisce, infatti il protagonista diventa più ricco (spiritualmente) perché ciò che fa gli torna sotto un'altra forma, quella delle emozioni.

I nuovi paradigmi hanno la capacità di intercettare alcuni valori importanti per il consumatore, ma andiamo a vedere nel dettaglio i questi driver:

il kairos, ossia le occasioni di vita. Nella comunicazione sarà fondamentale, al cliente bisognerà offrire prodotti e servizi che combinino commodity, gratificazioni sensoriali e esperienze come se fossero occasioni quotidiane di vita e sarà fondamentale mettere in luce il genius loci.

L'innovazione come chiave per la sopravvivenza: oggi l'innovazione è mainstream, quindi non si tratterà di essere più avanzati o innovativi degli altri, ma di abbracciare l'innovazione o meno. Ciò significa che bisognerà basare il proprio business sull'alta intensità dell'esperienza, sull'unicità dei contenuti e dello stile e sulla rigenerazione delle piattaforme.

L'innovazione si porta dietro gli Standard di intensità: qualsiasi cosa si faccia bisogna esaltare l'unicità, definendo territori d'azione ben precisi. Verità bellezza e vocazione saranno le parole chiave per i prossimi 20 anni. Nella realizzazione di prodotti/servizi la bellezza si concretizza nella bellezza dei materiali, autenticità dei processi, nelle atmosfere legate ad esperienze autentiche, nella vocazione e passione per ciò che si fa. Avviene così anche un'integrazione fra etica e estetica, la sensibilità estetica legata al gusto e alla bellezza verrà trasformata in una dimensione comunicativa e commerciale fortemente sostenibile. È importante sottolineare che non viviamo più in una società dell'immagine, per quanto sia ancora importante, è la relazione diretta intesa come esperienza multisensoriale e rapporto emozionale tra venditore e acquirente a farla da padrone e in quest'ottica online e offline devono completarsi.

Questa dimensione si collega direttamente al binomio Prossimità e vendita, secondo cui le aziende dovranno ragionare su forme nuove di prossimità sia all'interno della propria comunità (blog aziendale) che all'esterno attraverso la presenza sui social network.

Le nuove generazioni sono incentrate sull'Io, quindi se si vorrà dialogare con esse bisognerà cercare di coinvolgerle e ingaggiarle. La centralità dell'io, si caratterizza anche per la capacità di condivisione. Questo permette di sviluppare relazioni creative. La vera sfida sarà far diventare il cliente co-creatore dell'offerta.

Infine, Lealtà e condivisione: i consumatori giovani sono connessi in una rete che rende possibile la coesistenza tra soggettività e socialità. Non si parla più di target ma di attività relazionali in cui lealtà e condivisione diventano i nuovi principi.

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