Media planning: cambia il “luogo” di pianificare la pubblicità

Le marche hanno iniziato ad adottare un approccio emozionale e ingaggiante verso il consumatore. Ciò inevitabilmente ha condizionato il modo di pianificare la pubblicità, da sempre ritenuta la forma più classica della brand communication.

Per molti esperti della comunicazione pubblicitaria Internet, oltre a cambiare la nostra vita, ha cambiato notevolmente i brand e il loro modo di comunicare. Le marche, infatti, hanno iniziato ad adottare un approccio emozionale e ingaggiante verso il consumatore, che risulta essere un vero e proprio influencer. Ciò inevitabilmente ha condizionato il modo di pianificare la pubblicità, da sempre ritenuta la forma più classica della brand communication.

A conferma di ciò Luca Marinaro, managing director Blue449, spiega che, se un tempo il lavoro del media planner era basato sulla negoziazione degli spazi sui mezzi in base alle disponibilità di budget con l'obiettivo di raggiungere il target, oggi la situazione ha subito un mutamento notevole soprattutto a causa della frammentazione e della fruizione contemporanea di mezzi differenti che utilizziamo per comunicare, primo tra tutti lo smartphone.

Lo scenario è profondamente cambiato: gli investimenti pubblicitari su Internet hanno subìto un'impennata negli ultimi anni, a scapito soprattutto della stampa, mentre la radio ha saputo recuperare market share grazie allo sviluppo di un'offerta multipiattaforma.

Non è da sottovalutare inoltre il fenomeno della social TV, che coinvolge circa 6,8 milioni di persone in Italia. Ecco allora che per i brand diventa fondamentale farsi trovare nei luoghi, online e offline, frequentati da consumatori sempre meno attenti agli stimoli della pubblicità ridondante e sempre più influencer e vogliosi di sentirsi protagonisti del loro storytelling. Questo però non significa che la pianificazione sui mezzi classici non conti più, anzi, essa gode di un ottimo riscontro ancora.

I tempi, però, son cambiati e il contesto ha subìto un mutamento tale da offrire spunti nuovi sia con la possibilità di definire con sempre maggiore precisione le attitudini e i gusti del target, tramite strumenti più idonei, sia con la possibilità di creare engagement invitando i propri fan a partecipare attivamente alla storia dei brand. Dunque la vera sfida del media planning è proprio quella di essere in grado di interpretare il cambiamento e affinare i propri strumenti al fine di non farsi sfuggire occasioni importanti di incontro con il proprio pubblico.

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