Less is more

Che cosa distingue un 'Divieto di accesso' dal logo della Mercedes? Innanzitutto il primo è un segno universalmente riconosciuto, a cui tutti riconducono uno specifico significato: 'qui non è permesso entare'. Il secondo, invece, è il logo di brand, la cui interpretazione e attribuzione di significato è soggettiva e personale.

Che cosa distingue un 'Divieto di accesso' dal logo della Mercedes?
Innanzitutto il primo è un segno universalmente riconosciuto, a cui tutti riconducono uno specifico significato: 'qui non è permesso entare'. Il secondo, invece, è il logo di brand, la cui interpretazione e attribuzione di significato è soggettiva e personale. Un elemento grafico, infatti, resta tale, fino a quando non si fa portatore di messaggi e valori, trasformandosi in segno distintivo di marca. Ma come scegliere i tratti e la forma del brand? Per prima cosa è necessario tenere a mente che ora, in controtendenza a qualche decennio fa, Less is more.
Se si volge lo sguardo al mondo pubblicitario moderno non può che venire in mente Nike.

I tratti del celebre Swoosh, sintesi dei concetti di dinamicità e libertà, rendono il simbolo riconoscibile a tal punto che da più di vent'anni l'azienda si permette di eliminare il nome del brand da tutta la sua comunicazione. La sua versatilità e distintività ne favorisce anche la riappropriazione da parte consumatori che sono arrivati anche a tatuarselo sulla pelle.
Reso celebre dall'architetto Ludwig Mies van der Rohe, Il motto 'Less is more', trova conferma persino in un'istituzione millenaria come la Chiesa, brand di successo da più di 2000 anni.
I primi fedeli, infatti, scelsero di sintetizzare i principi cattolici nella croce, un simbolo semplice che chiunque è in grado di riprodurre. La sua versatilità ha permesso alla chiesa di farne il fondamento su cui costruire un sistema coerente di significato. Diventata la base di uno schema architettonico riprodotto in tutto il mondo, la croce è da sempre riprodotta in moltissimi oggetti di culto, dalle dimensioni tascabili a quelle da parete.
La sua semplicità le ha permesso perfino di trasformarsi da elemento statico a dinamico, attraverso il saluto del 'segno della croce', parte integrante della liturgia e dei momenti di raccoglimento della comunità.
Il concetto di Less is more per alcuni brand moderni si è anche spesso declinato come Simplify: stando al passo con le strategie di branding, loghi nati molto elaborati, nel corso del tempo si sono snelliti. Il caso di Mercedes Benz lo mostra in modo evidente. Da chi nasce sintetico, a chi lo diventa con il tempo, l'idea che ne emerge è che spesso le cose semplici si dimostrano essere le più efficaci.

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