La sfida degli architetti digitali

C'era un tempo in cui il divino benefattore dispensava ciò che maggiormente era necessario al genere umano: il fuoco. Prometeo era, infatti, "colui che rifletteva" prima di agire, sapeva ciò che era buono e giusto e ne faceva dono ai mortali, venendo incontro ad una prima necessità. Su questa scia nel corso dei secoli, l'architetto-Prometeo, l'illuminato, rispondeva invece a bisogni sociali con una perfezione inabitabile, dove il modulor, la proporzione aurea, l'equilibrio perfetto tra linea e volume, creava una faglia fra la teoria e la pratica dell'abitare.

Così la rigida e utopica perfezione della griglia urbana del Plan Voisin di Le Corbusier, progettata per Parigi e realizzata per certi aspetti nella città indiana di Chandigarh, creava, nel 1925, grandi perplessità sposando complesse leggi numeriche e proporzionali ma non rispondendo a reali bisogni sociologici.

Lontano dall'architetto-Prometeo dalla logica NIMBY o dalla pseudo partecipazione, oggi è importante avere un approccio da "designer", per interfacciarsi anche all'ambiente social, non intervenendo quindi come un deus ex machina, risolutore di circostanze incerte, ma come un osservatore attento e predisposto all'ascolto.

Analizzando il report "The 2014 State of Enterprise Social Marketing Report" realizzato da Forrester Research, emerge come solo il 25% dei 160 manager di aziende dal fatturato ultramiliardario, dall'America all'Europa Occidentale, dichiari che i social network non sono l'unica leva utilizzata all'interno della pianificazione delle loro strategie di marketing.

Questa minoranza, il pesciolino sfuggito alla rete, dimostra che essere designer vuole riferirsi all'analisi delle esigenze e rispondere nel modo più adeguato a specifiche necessità e bisogni, andando a riprendere gli ingredienti più utili per creare l'ambiente social desiderato, arredato dai tools più performanti.



La tendenza ad andare oltre al social network, non intende naturalmente allontanarsi dalle modalità collaborative e conversazionali che stanno alla base della cultura che questo tipo di piattaforme ha supportato e sviluppato.

Bisogna quindi essere in grado di comprendere le dinamiche e le evoluzioni, di progettare ambienti ad hoc ed essere social oltre i social network.

Perché la ricetta funzioni è indispensabile scomporre il problema in unità di misura più piccole, comprenderne il significato, e ricomporre il puzzle arricchito di nuove considerazioni, creando degli ambienti digitali di cui si deve essere attenti a rispondere alle criticità da risolvere per raggiungere i propri obiettivi.

La permeabilità e la creazione di modelli, o canvas, permette quindi di costituire una nuova grammatica che guarda al futuro, in un presente evanescente di cui è difficile una piena appropriazione.

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