La democrazia creativa 2.0 : internet e la co-produzione dei contenuti mediali

Una delle possibilità più interessanti della rete consiste nella possibilità di rielaborazione dei contenuti, oltre alla semplice passiva fruizione.

Comprendere il web e gli effetti della sua pervasività nella nostra vita quotidiana diventa sempre più difficile. Prima di tutto, perché il dibattito attorno al fenomeno di internet e dei social network oggi lascia spazio a giudizi contrastanti, spesso estremi: dall'esaltazione incondizionata alla critica feroce che dipinge scenari apocalittici degni di un capolavoro di distopia.

In secondo luogo, come ha sottolineato il Prof. Stefano Pace, quanto più vi siamo immersi, maggiormente complicato è dipanare una matassa di significati che ci permettano di vedere dove tale "realtà virtuale" ci condurrà. Quello che è evidente è che il flusso digitale in cui siamo immersi coi nostri device ha reso questi strumenti una componente fondamentale del corpo dell'individuo, quasi ne fosse un' appendice (che in un interessante progetto fotografico, "REMOVED" - http://www.removed.social/ - Eric Pickersgill ha tentato di rimuovere per osservare il vuoto lasciato dalla tecnologia nel nostro vivere quotidiano).

Eppure, il fatto che internet e i social network abbiano plasmato in larga misura le nostre abitudini quotidiane, tanto da parlare di habit-form technology, rende i fruitori di un prodotto protagonisti più attivi di quanto non fossero in passato. Siamo abituati ad utilizzare i social network nella nostra routine senza neanche accorgercene, immersi in uno stream di informazioni e contenuti che una piattaforma virtuale ci restituisce senza molta possibilità di controllarne l'interazione. Verrebbe quasi da dire che il gioco delle tre scimmiette su Internet è bandito: non si può non vedere, non ascoltare o in un certo senso, non dire nulla.

Ebbene, una delle possibilità più interessanti della rete consiste nella possibilità di rielaborazione dei contenuti, oltre alla semplice passiva fruizione. Sul web si legge, si replica, si copia, si inoltrano contenuti attraverso gli allegati, ma soprattutto si possono creare nuove risorse (si pensi a Youtube o Wikipedia). Tra questi processi, l'attività più diffusa sui social network è il Remix, la creazione e replica di contenuti che rielaborano, in tutto o in parte, materiale già esistente e proveniente in larga misura dal mondo esterno. Dagli irriverenti memes ai doppiaggi in dialetto o ai finali alternativi, passando per i video promozionali che raccolgono il contenuto degli utenti(interessante il caso di Grammy's, "We are all fans") , il consumatore diventa un co-creator della comunicazione dell'azienda, portando eventualmente nuovi format che integrino le due parti al di là del device:


La rete, da un punto di vista manageriale, implica perciò accettare una certa forma di entropia creativa di cui può limitarsi a definire le righe di contorno. In questo un flusso inimmaginabile e a volte incontrollabile, senza regia, l'opportunità per l'azienda è duplice: conoscere la voce dell'utenza, che contribuisce con il suo talento a dotare il materiale co-prodotto di un valore aggiunto: essere ancora più prossimo, a costo quasi zero, al cuore del consumatore.

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