La comunicazione digitale strategica: nuove regole in un nuovo gioco

Con l'avvento del digitale, e in particolare del web 2.0, che cosa è cambiato? Si sono semplicemente aggiunti nuovi canali con cui diffondere i soliti messaggi? Come intuibile, no

Il primo telefono cellulare lo ricevetti all'età di tredici anni. Un modo come un altro per sublimare il bisogno di alcune mamme un po' apprensive di appiopparci un dispositivo di controllo, poi trasformato in protesi affettiva da una moltitudine di prepuberi che con uno squillo dicevano "ti penso".

Non ci aspettavamo che quell'aggeggio grossolano si sarebbe evoluto fino a diventare un meccanismo così potente da permetterci di stipulare veri e propri contratti, usando solamente un pollice. Non è retorica, ma semplice microeconomia della comunicazione strategica. Chiaro, no?

Facciamo un passo indietro. La comunicazione è sempre stata parte integrante del business: una sfida fra le aziende per catturare l'attenzione del consumatore e promuovere i propri prodotti o servizi.

Ma con l'avvento del digitale, e in particolare del web 2.0, che cosa è cambiato? Si sono semplicemente aggiunti nuovi canali con cui diffondere i soliti messaggi? Come intuibile, no. Non si sono trasformati solo i contenuti, bensì le regole del gioco.

La comunicazione è diventata, sempre più, pubblica: le aziende non possono più barricarsi dietro la "privacy" del rapporto con il cliente, poiché quest'ultimo ora, grazie ai social media, può trovare gratificazione e virtuali pacche di consolazione raccontando a tutti l'ultima disavventura con quella compagnia aerea che ha spedito il suo bagaglio a Kuala Lumpur mentre lui attendeva a Orio al Serio.

Tutto ciò agisce non solo sui meccanismi, ma sulla natura stessa della comunicazione. Che non è più soltanto divulgazione e promozione, pur coerente e pianificata. Ma un luogo dove le regole vengono riscritte.

Secondo il Prof. Carlo Alberto Carnevale­ Maffè, sono tre gli aspetti peculiari del nuovo paradigma:

  • Messages become money: ogni singolo messaggio sottende un impegno e una
  • responsabilità, memoria e promessa. Ed ogni messaggio, ogni frame, foto o video pubblicato online assume un valore patrimoniale, poiché si traduce in dati che misureranno il successo economico di un progetto di comunicazione.

  • Communication becomes contract: ogni sistematico scambio di messaggi,
  • implicitamente, scrive un reciproco impegno contrattuale, che avviene tramite una negoziazione. Se tacere è un rischio, parlare è un impegno. Che dovrà essere rispettato.

  • Conversations become commerce: se, come sostiene Weinberger, "ogni mercato è una
  • conversazione", possiamo considerare la transazione come un fatto quasi accidentale, poiché l'interesse si sposta sulle modalità attraverso cui vi si è arrivati. E l'utente "compra" innanzitutto un'idea, un patto. Pagabile in denaro, certo, ma anche in "like", in "retweet" o con 5 stelline: ossia, in moneta conversazionale.

    Ecco dunque la rivoluzione: la comunicazione diventa luogo di incontro tra domanda e offerta. Tenere l'orecchio teso all'ascolto diventa fondamentale, e ispira non soltanto un mero adattamento degli asset produttivi, bensì la creazione di modelli di business completamente nuovi.

    Se la domanda rispetterà le regole che avremo suggerito, allora potremo dire davvero di aver "fatto comunicazione".

    Commenti

    Devi effettuare il login per poter commentare