L’advertising automatizzato: il programmatic buying.

La prospettiva del programmatic nei prossimi anni prevede una crescita esponenziale dell'automazione su tutti i formati e su tutti i mezzi digitali sfruttando le nuove opportunità del programmatic creative che consente un'ottimizzazione continua anche del contenuto.​

Ci sono alcuni dati e alcuni trend sull'utilizzo di Internet che devono essere presi in considerazione da chi si occupa di advertising online. Dalle ultime rilevazioni emerge che la diffusione di Internet in Italia raggiunge ormai il 66% con 40 milioni di italiani connessi e 31 milioni attivi sui social media. (Digital in 2017, We Are Social e Hootsuite, Jan 2017).

Internet è sempre più mobile.

Con 50 milioni di utenti, pari all'85% sul totale, è davvero rilevante il dato degli utenti che accedono a Internet da Smartphone o Tablet e tutte le attività di navigazione (email, social network, ricerca di informazioni e ascolto della musica) vengono fatte prevalentemente da mobile. Per questo occorre veicolare sui dispositivi mobili comunicazioni pubblicitarie in formati rilevanti e studiati con un design responsive limitando l'invasività dei messaggi per affrontare le sfide poste dagli Ad Blocker.

Chi ha rivoluzionato il modo di fare marketing?

Sicuramente Kotler, con il modello delle quattro P, Tim Berners-Lee inventore del WWW, Jeff Bezoz che con Amazon.com ha rivoluzionato l'e-commerce. Ma come dimostra il Time, che nel 2006 riserva la copertina di Person of the Year a "You", sono proprio gli utilizzatori di Internet ad aver rivoluzionato il modo di utilizzarlo. Siamo sempre più indipendenti ed esclusivi e dettiamo legge su come vogliamo essere ingaggiati solamente con messaggi rilevanti e personalizzati.

L'advertising online.

Era il 1994 quando HotWired pubblicò il primo banner pubblicitario "Have you ever clicked your mouse here? You will": l'advertising online, a quel tempo, comprendeva solamente l'utilizzo di banner sui siti più importanti. Ad oggi, ci sono diverse opportunità che l'inserzionista può scegliere in funzione del budget a sua disposizione e degli obiettivi commerciali da raggiungere. I modelli di prezzo più diffusi sono: CPM (l'inserzionista paga tutte le volte che viene caricato il banner), CPC (l'inserzionista paga per ogni click), CPL (l'inserzionista paga per ogni lead raccolto).

Il Programmatic Buying.

Il modello tradizionale d'acquisto prevede un rapporto diretto tra editore ed inserzionista: vengono comprati in anticipo gli spazi in base al profilo tipico dei visitatori che accedono ai contenuti editoriali verticali.

Il programmatic invece è un processo automatizzato di acquisto e vendita di spazi pubblicitari che attraverso tecnologie e dati fornisce annunci mirati e rilevanti per l'utente. L'advertising diventa Data-Driven: si passa dall'acquisto dello spazio all'acquisto dell'audience per ridurre le dispersioni di budget pubblicitario e per ottimizzare l'inventario degli editori. Il Real Time Bidding consente l'acquisto ad asta di spazi pubblicitari in tempo reale: i seller mettono a disposizione le impression disponibili per la vendita, i buyer possono creare campagne targettizzate per l'acquisto delle inventory disponibili, l'Ad Exchange il tavolo virtuale che fa incontrare domanda e offerta.

La prospettiva del programmatic nei prossimi anni prevede una crescita esponenziale dell'automazione su tutti i formati e su tutti i mezzi digitali sfruttando le nuove opportunità del programmatic creative che consente un'ottimizzazione continua anche del contenuto.

Commenti

Devi effettuare il login per poter commentare