Il successo di un’azienda? Tutta (o quasi) questione di strategia!

Quando parliamo di successo, parliamo soprattutto di strategia e non è detto che sia sempre tutto come sembra.

Quando un'impresa può essere definita di successo? Con questa domanda si apre la lezione del Prof. Massimiliano Bruni, il quale ci invita a riflettere su quali siano le aziende che possiamo oggi considerare tali e su quali siano i fattori alla base del loro stesso successo. A chi non verrebbero in mente grandi colossi come Google, Amazon, Ferrari o Eataly? Questi sono infatti alcuni dei tanti nomiche ci sono venuti in mente pensando a realtà affermate e conosciute a livello mondiale.

In realtà quando parliamo di successo, parliamo soprattutto di strategia e non è detto che sia sempre tutto come sembra. Ci sono infatti alcuni elementi chiave che definiscono un'azienda e che, influenzandone il pensiero strategico sono in grado più di altri di fare la differenza.

A cosa abbiamo pensato? Prima di tutto alle risorse e alle competenze di un'impresa unitamente alla sua capacità di organizzarle e valorizzarle. Il focus è soprattutto sulle risorse umane, sulle loro competenze e capacità, intese non soltanto nella loro accezione più tecnico-professionale ma in unsenso più lato.

Di che persone ha bisogno un'azienda? Anche (e in certi casi soprattutto) di qualcuno che sappia dissentire quando le cose non quadrano e che sappia valorizzare e trattare la diversità come valore. E' l'originalità che ci rende unici agli occhi degli altri, lo stesso discorso vale per un'azienda con un'offerta unica e di valore. E' sempre dalle persone che partiamo per arrivare a considerare un altroelemento strategico: i bisogni. Un'impresa ha come obiettivo principale il soddisfacimento dei bisogni dei clienti ai quali si rivolge, bisogni per definizione non oggettivi ma sulle cui rappresentazioni, un'azienda può intervenire influenzandone le percezione. Il primo mercato conquistato da alcune imprese di successo è non a caso, quello definito della "share of mind", obiettivo: riuscire a conquistare la nostra mente di consumatori. Facile a dirlo? Sembrerebbe facile anche a farlo; si parte dai bisogni, si costruisce un offerta unica e di valore per poi partire alla conquista dei consumatori.

Come farlo? È a questa domanda che la nostra strategia deve dare una risposta partendo proprio dalle risorse e dalle competenze interne all'azienda. La Ferrero, come ci suggerisce lo stesso Prof. Bruni, in questo senso ha fatto scuola: l'ovetto Kinder è ancora oggi l'unico ed il solo che con "più latte e meno cacao" è riuscito ad entrare nelle case e nelle emozioni di un pubblico vastissimo. Il segreto è infatti anche nel riuscire ad organizzare e conferire la giusta operatività alle nostre idee, nel riuscire a comprendere esattamente ciò che il pubblico a cui ci riferiamo desidera (vedi alcuni esempi di successo).

L'osservazione in questo caso diventa più strategica della conversazione: osservare abitudini e comportamenti, analizzare bisogni ed esperienze di consumo per poi proporre una strategia che sia concreta e in linea con le caratteristiche del nostro pubblico e che non sia dissonante con il loro modo di vivere quotidiano.

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