I 4 paradigmi del futuro: nuovi strumenti di ricerca per nuovi trend socio-economici

Al cambiamento dei tradizionali macro-sistemi, corrispondono nuovi strumenti di analisi dei comportamenti, in grado di evidenziare correttamente l'evoluzione della società.

In un'epoca di grandi cambiamenti come la nostra, in cui il tradizionale sistema valoriale è stato messo alla prova da una serie di avvenimenti socio-economici, politici e culturali e si è anche dovuto misurare con la crescente "digitalizzazione del quotidiano", possiamo tuttora ritenere efficaci i tradizionali metodi di analisi della società contemporanea e del mercato?

La risposta è negativa: al cambiamento dei tradizionali macro-sistemi, corrispondono nuovi strumenti di analisi dei comportamenti, in grado di evidenziare correttamente l'evoluzione della società, permettendo al mondo dei servizi e dei prodotti di individuare nuove modalità di relazione con il mercato.

A questo proposito il Prof. Francesco Morace, insieme al team di Future Concept Lab, hanno individuato dei paradigmi in grado di scandagliare l'essenza del cambiamento.

Il primo, TRUST&SHARE, ci riconduce immediatamente alla rinnovata dimensione empatica del mercato, in cui esperienze condivise, da un lato, uniscono e influenzano i consumatori, dall'altro li integrano sempre più nell'esperienza del brand. Basti pensare a Air B'n'B o Uber, due aziende che della fiducia e la condivisione hanno fatto la loro ragion d'essere.

Anche IKEA, nel corso degli anni, ha sempre dimostrato grande "compartecipazione" nei confronti dei consumatori e sensibilità a tematiche di tipo socio-politico nei diversi paesi in cui é presente.


Il secondo paradigma, QUICK&DEEP, ci riporta invece alla dimensione del kairos (il tempo come occasione da cogliere) in cui il consumatore ha sempre più bisogno di prodotti (non necessariamente commodity) e servizi fruibili in modo semplice e veloce.

Il terzo paradigma, CRUCIAL&SUSTAINABLE, si collega alla necessità di avere una coscienza etica collettiva per il rispetto delle common goods, contrariamente ad un certo ecologismo militante ed elitario legato al passato. Colossi del food come Chipotle, hanno saputo affrontare temi delicati come la sostenibilità, coscienti del fatto che il consumatore non é più passivo, anzi, é un consum-autore, attento alla qualità e all'impatto che il prodotto/servizio ha sull'ambiente.


Quarto e ultimo paradigma, UNIQUE&UNIVERSAL, ribalta definitivamente il classico processo deduttivo del "think global, act local" a favore di un processo più induttivo attraverso cui valorizzare l'unicità del genius loci in un contesto universale e globalizzato.

Questi paradigmi sono emblematici della trasformazione a cui stiamo assistendo; siamo in una fase di transizione e bisognerà aspettare ancora un po' per ritenere questi cluster onnicomprensivi. Quello che conta é essere coscienti di quanto sia necessario osservare i comportamenti della società per comprendere i meccanismi del mercato e i processi di acquisto, per poter intervenire in modo efficace su prodotti e servizi e renderli fruibili e sempre più vicini alle esigenze dei consum-autori.

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