Fantastica e logica: il design thinking del web 2.0

Uno studio attento, compiuto con l'occhio di chi sa quanto il pubblico, il mondo intero, sia pronto al ridisegno. Prima di arrivare al totale sconvolgimento finale, Picasso scompone i singoli elementi, rendendoli perfetti anche fuori dal contesto, nobilitati dal nuovo valore intrinseco dato dall'attualizzazione.
Rivisitazione, prima della rivoluzione. La stessa massima che deve tenere a mente chi reinventa le aziende, creando nuove opere d'arte dalle incredibili potenzialità.
Logica ed estro si fondono in un unicum, la scomposizione creativa passa attraverso una stretta logica organizzativa. Come Picasso ha applicato la sua "fantastica", intesa come unione di fantasia e logica, per valorizzare Las Meninas, allo stesso modo deve ragionare chi oggi mira a una social organization aziendale fondata sul (re)design thinking.

Un nuovo modo di pensare l'azienda, ricostruendo l'insieme partendo dalla scomposizione delle sue singolarità, adeguatamente valorizzate e riempite di nuovo significato.

"Se avessimo anche una fantastica, come una logica, sarebbe scoperta l'arte d'inventare". Così diceva Novalis, mettendo in gioco, non a caso, due essenziali caratteristiche dell'uomo: la sua parte razionale, analitica, e la sua "opposta", libera, creativa. Ma le due caratteristiche devono per forza essere condannate all'antitesi perenne? A risolvere il conflitto da Sturm und Drang arrivano, per fortuna, il web 2.0 e il design thinking. Logica e fantasia giocano ad armi pari quando si ridisegnano le aziende in chiave digitale, inteso nella sua più profonda accezione culturale oltre che tecnologica. In quest'ottica, il tema di un ambiente abilitante un certo tipo di relazioni – che sono, nello specifico, quelle sociali nella più ampia accezione del termine – prevale su quello del social network in senso stretto. Si va oltre le logiche di Facebook, Twitter, Instagram & co, ma non oltre le modalità collaborative e conversazionali che stanno alla base della cultura che quelle piattaforme hanno supportato. Si sviluppa così la social organization attraverso il (re)design thinking, che permette di riorganizzare la struttura e la cultura "sociale" dell'azienda.


Design è il termine chiave del processo, lo strumento cardine che permette di (ri)pensare i modelli aziendali nel loro essere. Ma fino a che punto può spingersi il cambiamento? Quanto è permesso al Prometeo dei nostri giorni? Per rispondere a questa domanda occorre guardare alla storia dell'arte.

Madrid, 1656. Velázquez dipinge la "teologia dell'arte" stessa, per dirla con le parole di Luca Giordano: "Las Meninas", o "La famiglia di Filippo IV". Un capolavoro indiscusso, che ha fatto vibrare la penna, fra gli altri, di Lancan e Foucault: il confronto con questo mostro sacro appare quasi impossibile. Eppure un artista, figlio del '900, ha avuto il coraggio di cimentarsi nell'impresa. Pablo Picasso si è avvicinato al quadro a poco a poco, assorbendone l'essenza, scomponendolo in figure sfaccettate, radicalmente diverse dall'originale.

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