Epic Fail, quando la cura è peggiore della malattia

Ammettere il proprio errore e chiedere pubblicamente scusa le prime mosse da mettere in campo.

E' capitato a tutti di sentir parlare dei cosiddetti "Epic Fail" in campo digitale: errori epocali di diversa natura che riescono, alcuni in breve altri dopo più tempo, ad essere dimenticati.

A lezione con la Prof. Chiara Colombo abbiamo discusso di alcuni Epic Fails memorabili, vedendo come questi potessero essere divisi in due categorie: quelli dettati dall'ingenuità e quelli invece determinati dall'avidità.

L'episodio del cornetto Algida e della sua pagina Facebook è il primo esempio di errore ingenuo che, dopo un momento di panico, l'azienda è riuscita a risolvere buttandola sul ridere.

Alcuni anni fa, in occasione della festa della donna, sulla sua pagina Facebook ufficiale Algida pubblica un'immagine di un cornetto al cioccolato a forma di "rosa", senza rendersi conto del fatto che questo gelato somigli molto più ad un escremento che ad un fiore. Dopo i primi commenti canzonatori ricevuti sotto l'immagine, Algida toglie il post dalla pagina Facebook ufficiale.

Purtroppo, o per fortuna, il popolo del web ha già fatto diversi screenshot, quindi l'immagine del dolce incriminato fa ugualmente il giro della rete. Il traffico sulla pagina ufficiale Algida quel giorno è altissimo: tutti si collegano con la speranza di vedere questo post, esprimendo il loro disappunto quando non lo trovano più online. Algida, in totale panico nel non riuscire a gestire tutte queste richieste, blocca la possibilità di commentare in bacheca. Dopo qualche ora la società posta un nuovo cornetto dedicato alle donne, questa volta di colore rosso e visto da un'altra prospettiva, con un messaggio di scuse "Ooops forse abbiamo scelto il colore sbagliato ;) Ecco a voi un colore più azzeccato :)"

Un altro esempio di errore fatto in buona fede è quello di Barilla nel 2013 quando Guido Barilla intervistato in radio fa una dichiarazione poco felice sul concetto di famiglia tradizionale. Questa affermazione genera una serie di polemiche che sfociano in una vera e propria campagna #boicottabarilla con diffusione virale. Barilla risponde con un comunicato stampa due giorni dopo l'intervista radiofonica, scusandosi pubblicamente e promuovendo da allora un'intensa attività di Diversity Management all'interno dell'azienda.

Esempio lampante di un caso di avidità è stato invece l'epic fail di Groupalia, nota azienda che sioccupa di vendere pacchetti scontati, tra cui anche viaggi. In seguito al terremoto di maggio 2012, quando tutto il web stava twitta le sue condoglianze e/o gli aiuti possibili per l'Emilia sotto l'hashtag #terremoto, Groupalia twitta

Nonostante tutti stessero parlando di questo argomento, il messaggio non passa inosservato e il popolo del web addita l'azienda per il reato di sciacallaggio. La situazione peggiora solamente in seguito al tweet di rimpiazzo quando l'azienda, dopo delle blande scuse, spiega che devolverà 1 euro alla Croce Rossa per ogni pacchetto acquistato quel giorno. Un gesto che viene percepito come una mossa per speculare su un tragico evento.

Non contenti, i piani alti di Groupalia chiedono nuovamente scusa ma questa volta riversano tutta la colpa dell'accaduto su un povero fantomatico stagista: "Sono davvero costernato per quanto accaduto e chiedo scusa alla popolazione colpita dal sisma per averla offesa. Si è trattato di un gesto irresponsabile dettato principalmente da superficialità e inesperienza".

In conclusione possiamo dire che la cosa migliore da fare in questi casi è evitare di far cadere la discussione perché si rischia solo che questa continui in modo incontrollato e si ripercuota sul brand. Bisogna ammettere il proprio errore e chiedere pubblicamente scusa, in modo umile e se possibile scherzoso, sempre evitando di risultare insensibili o facendo ricadere la colpa su terzi.

Se si è curiosi di ammirare altri scivoloni a questo link vi è un'interessante classifica arricchita da immagini.

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