Da Carosello ad Amici: fenomenologia del Belpaese

​Tutte le sere, per vent'anni, gli italiani hanno ascoltato questa canzoncina. La mitica sigla "siparietto" di Carosello. Un format semplice e geniale, articolato in sketch seguiti da messaggi pubblicitari. Carosello è entrato a far parte, oltre che della storia della TV, del costume di una società italiana in rinascita post bellica prima e in pieno boom economico poi. Quando finiva i bambini andavano a letto.


Tutte le sere, per vent'anni, gli italiani hanno ascoltato questa canzoncina. La mitica sigla "siparietto" di Carosello. Un format semplice e geniale, articolato in sketch seguiti da messaggi pubblicitari. Carosello è entrato a far parte, oltre che della storia della TV, del costume di una società italiana in rinascita post bellica prima e in pieno boom economico poi. Quando finiva i bambini andavano a letto.
Una tale ritualità, davvero di massa, influisce profondamente su abitudini, comportamenti e sui consumi della popolazione di riferimento.
Per comprendere quanto quell'epoca sia lontana basta semplicemente osservare il nostro modo di rapportarci al mezzo televisivo. L'espressione "il medium è il messaggio" di Marshall Mc Luhan ("Gli strumenti del comunicare", 1964) è, probabilmente, tornata in auge nel rapporto tra uomo e medium e proprio in quest'ottica le grammatiche di ogni canale si declinano a seconda del canale stesso per essere efficienti.
Cosa faccio, oggi, mentre guardo la TV? Ai tempi di Carosello l'ascolto era, per molti versi, collettivo e unidirezionale. Oggi, mentre sono sintonizzato su un canale guardo le notifiche di Facebook dallo smartphone, compro l'ultimo modello di scarpe della mia marca preferita dal tablet… Sono davvero multitasking! Quante volte, ormai, si sente pronunciare questa parola? Pare che le donne, in particolare, abbiano una particolare propensione a svolgere contemporaneamente attività completamente diverse tra loro. Sono solo luoghi comuni? Cosa c'è di vero?
Al di là dei riferimenti di genere, il pubblico contemporaneo - definizione obsoleta ma efficace se intesa esclusivamente come l'insieme degli utenti - è davvero artefice di nuove, dinamiche, modalità di fruizione del mezzo mediatico: in Italia il 38% degli utenti TV fa altre cose mentre la guarda (Elaborazione VivaKi su dati Gfk Eurisko New Media 2013).
Un tale stravolgimento ha condotto editori e autori dei programmi televisivi a diversificare l'offerta e inventare o adattare le proposte per andare incontro a utenti sempre più social, sempre più tuned. Talent come X Factor o Amici si rivolgono a un telespettatore attivo e proattivo, a audience frammentate, prendendo sempre più in considerazione l'esigenza di generare traffico al di là della puntata televisiva.
Lo storytelling delle puntate, i rapporti tra i protagonisti, il fil rouge delle storie raccontate, vivono, paradossalmente, di più nel fuori onda che non in studio. Si alimentano costantemente nell'on line, rompendo la barriera spazio-temporale che intercorre tra una puntata e l'altra. Dal punto di vista del contenuto l'intreccio è ben più articolato quando ciò che dovrebbe essere "fuori onda" diventa il vero motore dello show - in un'ottica da Grande Fratello - generando suspense sino "alla prossima puntata".
Oltre ai cambiamenti riguardanti la modalità di fruizione del mezzo e l'offerta è utile accennare ad una panoramica sul mercato italiano degli investimenti pubblicitari. Nel nostro Paese il podio è occupato dai settori food, compagnie telefoniche e dall'automotive. Un ulteriore spunto di riflessione è dato dal traffico su Internet: il digitale raggiunge il 70% (Elaborazione Vivaki su dati Censis 2007-2015; utenti che hanno indicato una frequenza d'uso del mezzo almeno una volta alla settimana) di cui 50% su smartphone. Mentre TV e radio sono stabili, la stampa è in caduta: sono lontani i tempi in cui Hegel considerava il giornale "la preghiera del mattino dell'uomo moderno", come da un suo noto aforisma. Quell'odore, quell'autorevolezza del quotidiano stampato si sono semplicemente trasformate in altro: l'informazione passa attraverso altri canali e altri mezzi, non per questo meno autorevoli.
Tornando alla TV, l'unica trasmissione televisiva seguita oggi da milioni di telespettatori in Italia è il Festival di Sanremo, eguagliato a volte solo da alcune partite di calcio, ad esempio della Juventus in Champions League. Ciò vuol dire che non esiste più quell'aggregazione che trasmissioni come Carosello garantivano? E poi, siamo certi che Internet abbia diminuito l'efficacia della TV? La risposta è no. Ancora oggi la TV, rispetto ad altri mezzi è considerata il best performing medium nonostante si rivolga al telespettatore multitasking di cui si è parlato.
Cinquant'anni fa un Hegel bambino si sarebbe sentito dire: "dopo Carosello a nanna".
Oggi, da adulto, anche lui leggerebbe il suo quotidiano preferito su un tablet, a colazione.

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