Corporate identity: un successo di 2000 anni

​Perché non provare ad osservare i fenomeni che ci circondano con una chiave di lettura diversa?

Perché non provare ad osservare i fenomeni che ci circondano con una chiave di lettura diversa? La Prof.ssa Elisabetta Baldini propone l'analisi, in termini di brand, del successo della più antica multinazionale del mondo: sì, proprio la Chiesa.

Si pensi al suo headquarter: la Basilica di S. Pietro in Vaticano ha richiesto un importante esborso economico, poiché si è compreso che gli spazi fisici sono spazi di relazione. Se ne trova riscontro anche oggi: nonostante il digitale, business basati sul banking online, quali CheBanca!, integrano comunque spazi fisici tradizionali.

Interessante anche la scelta del brand logo: la croce, inizialmente simbolo di morte, poi riproposta, attraverso un rebranding, come simbolo di redenzione. Pur essendo declinabile in situazioni e modalità diverse, riconduce sempre al medesimo significato. L'immagine emblematica è proposta anche nei gioielli, come nei modelli architettonici (si pensi alla planimetria a croce latina), un po' come se oggi Apple progettasse negozi a forma di mela!

Che dire, inoltre, del rosario? Un deviceben lontano dai tempi di Internet che ha sempre permesso ai fedeli un collegamento da remoto alla comunità riunita in chiesa in preghiera. Intuizione geniale!



Come in ogni multinazionale che si rispetti, non può mancare il CEO-Papa, che la guida dando il suo imprinting, senza provocare perdite di consenso e credibilità quando il testimone passa al successore.

Se oggi si parla di ciclo di vita del prodotto, la Chiesa parla di ciclo di vita (sia terrena che ultraterrena) del cliente, promettendo di accompagnarlo durante tutte le fasi: dal battesimo fino al funerale, per poi approdare alla vita eterna. Ma Il brand è una promessa (Walter Landor,9 luglio 1913 – 9 giugno 1995) e, in quanto tale,va mantenuta. C'è però forse qualcuno che ha potuto verificare in vita l'esistenza di un aldilà? La risposta è scontata, eppure i clienti (fedeli) ci credono!



Anche l'odierno concetto di brand multisensoriale, per la Chiesa, non è nulla di nuovo: attraverso l'eucarestia, ha legato al momento più alto della liturgia il senso del gusto. Ha inoltre intuito, prima di chiunque altro, la forza aggregativa della musica, introducendo i canti gregoriani e prediligendo la chiesa con volte a botte come modello ufficiale del proprio franchising, poiché favoriva la propagazione del suono. Non solo. Attraverso l'uso dell'incenso è stata capace di sfruttare la forza della memoria olfattiva, che nel cervello presidia in maniera più marcata i ricordi di lungo periodo. Il collegamento incenso- Chiesa è dunque immediato. Infine, come coronamento del concetto di vicinanza e relazione, ha introdotto il segno di pace.

Ecco quindi che, se liberi da condizionamenti e schemi culturali, ciò che sembra scontato e arcaico, può in realtà risultare estremamente nuovo e fornire prospettive e applicazioni diverse.

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