Content is the king, but….

Nell'era dei social media e del digital marketing, le aziende non possono più ignorare l'importanza del contenuto. Nasce quindi il content marketing: strategie di marketing applicate al "contenuto" finalizzate ad ingaggiare le persone.

  • 07.04.2017
  • tempo di lettura: 01:34

Nell'era dei social media e del digital marketing, le aziende non possono più ignorare l'importanza del contenuto. Nasce quindi il content marketing: strategie di marketing applicate al "contenuto" finalizzate ad ingaggiare le persone.

Se è vero che "content is the king", è però ancor più vero che "strategy is the queen": per riempire un contenitore vuoto è necessario avere una strategia a monte per capire come, e soprattutto di che cosa, riempire quel contenitore. Abbiamo imparato a farlo seguendo 5 fasi:

1) L'ascolto dei pubblici. Il primo obiettivo è capire i gusti delle personas, i loro desideri, i loro bisogni. Incrociando i bisogni dei consumatori e i valori di brand ne risultano i temi che possono essere trattati nella strategia di content.

2) La progettazione dei contenuti, che deve essere coerente con il funnel delle personas. Scopo ultimo del content marketing è la conversion, passando attraverso la lead generation e la lead nurturing.

3) La produzione dei contenuti. È la fase più creativa, dove le macro-aree individuate precedentemente prendono vita e si trasformano in singoli contenuti da trasmettere ai consumatori per farli innamorare del brand.

4) La disseminazione dei contenuti, ovvero la costruzione del piano editoriale vero e proprio, dove viene messo per iscritto tutto ciò che verrà fatto nei mesi successivi, sia a livello di canali che di target da colpire.

5) La verifica dei risultati. È la fase in cui vengono esplorati KPI e metriche che variano a seconda del canale studiato. Importante qui è la cultura dell'errore: se ci si accorge che un contenuto non sta performando bene è necessario capirne la ragione, ma altrettanto importante è stoppare subitop .gli investimenti per evitare ulteriori danni, sia di immagine che monetari.

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