Benvenuti nell'era del consumer empowerment

Il consumatore non è più quello di una volta: incapace di valutare le componenti dell'offerta. Oggi è un consumatore informato, esigente, un soggetto attivo all'interno del paradigma produzione-consumo.

Con l'avvento delle nuove tecnologie e in particolare con Internet, definito la 3° rivoluzione industriale, la realtà e le stesse attività quotidiane sono state ripensate. Il mondo cambia, la tecnologia cambia, le persone cambiano e le imprese non possono non tenere conto di questo cambiamento.

Il consumatore non è più quello di una volta: incapace di valutare le componenti dell'offerta come tecnologia, cultura, estetica e innovazione. Oggi è un consumatore scaltro, informato, esigente ma soprattutto è un soggetto attivo all'interno del paradigma produzione-consumo. Con queste premesse si è aperta la prima lezione del Corso UPA 2016 insieme al Prof. Guido Di Fraia.

La produzione non è più egemone della comunicazione attraverso un rapporto unilaterale con il consumatore, siamo di fronte a un cambiamento del paradigma che da produzione di massa/grande impresa/consumatore passivo diventa produzione flessibile/organizzazione per network/ soggettività interattiva del consumatore.

Con le nuove tecnologie ITC si è sviluppato un nuovo fenomeno: quello del consumer empowerment, in cui il consumatore stesso sta assumendo un'importanza maggiore rispetto a marche e prodotti con cui si rapporta.

Il web è diventato uno spazio dove gli utenti prendendo parola su blog, forum e SNS esprimendo i propri giudizi di valore sulle offerte del mercato.

Quindi in che modo devono comportarsi le aziende?

Oggi la realizzazione di brand touchpoint è vitale. Sono punti di contatto che la marca crea in maniera strategica per entrare in relazione con i propri pubblici di riferimento, infatti il nuovo modello strategico è quello dell'engagement del consumatore, in cui l'impresa guida la comunicazione allo scopo di instaurare un rapporto duraturo con i propri clienti finali e potenziali.

Come ha detto il professor Di Fraia: "L'obiettivo dell'azienda oggi è quello di far trovare al consumatore quello che sta cercando, nel momento in cui lo sta cercando e nel canale in cui lo sta cercando. Farsi trovare non significa solo far trovare il prodotto, perché prima ancora il consumatore cerca valori e significati nei quali identificarsi, e anche rassicurazioni, pareri, schede prodotto e consigli sull'utilizzo."

Naturalmente i brand touchpoint devono trovarsi lungo tutta l'esperienza d'acquisto: pre, durante e post e devono essere sviluppati in maniera sinergica per offrire una total brand experience di grande efficacia.

È importante sottolineare che data l'overdose comunicativa e la battaglia per l'attenzione del consumatore, oggi è difficile individuare un unico medium in grado di comunicare efficacemente, bisogna puntare verso una comunicazione integrata di marca.


Minestroni parla di pensiero orchestrale della comunicazione in cui "il direttore d'orchestra" coordina e armonizza i diversi strumenti per ottenere un'unica armonia, solo in questo modo l'azienda metterà a punto una comunicazione vincente.


Ma ora passiamo la parola a voi, con quali brand touchpoint siete stati in contatto? Quali vi hanno stupito di più?

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