Siamo entrati nell’era del we-ness, della condivisione, delle esperienze condivise che danno un senso più intenso della propria vita. Oggi, il legame conta più del bene. Oggi compriamo per sentirci parte di un gruppo. I processi di marketing dunque devono guardare al micro-sociale, i cui attori sono le tribù, i clan, le comunità, le microculture. Le marche sono diventate parte integrante del nostro mondo (Brand Society). Danno vita a nuovi consumi e li rendono supporto delle costruzioni identitarie. Danno luogo a nuovi modi di organizzare la produzione e a nuovi meccanismi di gestione delle imprese. Sempre più consumatori alimentano e, perfino, proteggono una marca. Sono abili ed esperti nel crearne i contenuti e sono disposti a contribuire alla cultura, ai miti e alle storie delle marche che amano, anche collaborando con altri consumatori (Brand Community) e con gli addetti ai lavori, che non conoscono, in un processo di Societing. Casi aziendali includono Alfa Romeo e gli alfisti, Ducati e i ducatisti, La Scala e i loggionisti, Tough Mudders e the mudder nation.