Investire in Immobili

Investire in immobili in piena pandemia conviene?

Investire in immobili in piena pandemia conviene?

Una delle domande che in questo momento si fanno gli investitori è: conviene investire in immobili in piena pandemia?

Per dare una risposta oggettiva a questa domanda cerchiamo di inquadrare prima il momento che stiamo attraversando.

Nel momento in cui scrivo -dicembre 2020- siamo in piena seconda ondata pandemica da Covid-19.

Il peggio dovrebbe essere alle nostre spalle, almeno da un punto di vista sanitario. Ma da un punto di vista economico cosà succederà?

E’ facile ipotizzare che in Italia, ma ahimè non solo in Italia, gli effetti della pandemia sull’economia saranno fortemente impattanti, con un calo importante del prodotto interno lordo per l’anno in corso e forti incertezze occupazionali per gli anni a venire.

La risposta immediata a questa situazione è un grande e diffuso sentimento di paura che si traduce ad esempio, per noi italiani, nello spostamento degli asset di investimento verso la liquidità.

Tradotto vendiamo case, vendiamo strumenti finanziari o li portiamo a scadenza per lasciare i soldi nel conto corrente.

Ma lasciare i soldi nel conto corrente è una strategia di investimento?

Quando la paura prende il sopravvento anche il consiglio del buon padre di famiglia di diversificare i propri investimenti, di non mettere le uova nello stesso paniere va a farsi benedire.

Questo perché la paura prende il sopravvento e la disciplina applicata agli investimenti fa la stessa fine della dieta durante le feste di Natale…

Cerchiamo allora insieme di vincere la paura e di mettere giù dei numeri prendendo carta e penna.

Per prima cosa va detto che tenere i soldi fermi nel conto corrente non è di per sè sbagliato perché la liquidità è a pieno titolo una classe di investimento.

Soprattutto in un momento di incertezza noi suggeriamo vivamente di tenere dei soldi da parte, che potrebbero oggi più che mai servire per far fronte ad eventi imprevisti, come la perdita del lavoro.

L’errore semmai sta nel tenere TUTTI i soldi di cui si dispone fermi nel conto corrente…

Detto questo ricordiamo che le altre classi di investimento, oltre alla liquidità, sono le obbligazioni, le azioni, l’oro e gli immobili.

Prima di determinare quella che si chiama “asset allocation” che è il processo con il quale andiamo a determinare i pesi percentuali di ciascuna classe di investimento occorre lavorare sulla “pianificazione finanziaria” che è il processo con il quale l’investitore determina le migliori soluzioni d’investimento tenendo conto dei vincoli personali come orizzonte temporale e grado di rischio.

Ecco un’altra parola interessante: rischio.

Per definizione ogni classe di investimento, compresa ahimè la liquidità, comporta dei rischi.

Non ci credi? Bè allora dovresti sapere che oltre al rischio seppur remoto del fallimento della Banca in cui custodisci i tuoi soldi esistono anche altri rischi certi come l’inflazione che ogni anno si mangia letteralmente una parte del tuo capitale, per non parlare poi ad esempio del rischio di una imposta patrimoniale sui conti correnti, che proprio di questi tempi sta tornando in auge…

Ok, ok ho capito, ma allora che devo fare?

Come dicevamo prima occorre prendere carta e penna e fare due conti.

Ogni investitore che voglia veramente definirsi consapevole deve fare una analisi del proprio patrimonio.

In questa sede ci interessa capire cosa fare, poi per come farlo ti consiglio di farti aiutare da un bravo consulente finanziario che potrei definire come il tuo personal trainer finanziario!!

Ma ritorniamo a noi. L’analisi del patrimonio personale, esattamente come avviene per una azienda, anche se su scala semplificata si compone di un conto economico e di uno stato patrimoniale.

Il conto economico in sintesi serve per valutare le proprie entrate e le proprie uscite. In genere viene redatto su base mensile o annuale e dalla differenza tra entrate e uscite si ottiene il cosiddetto cash flow, che si traduce come flusso di cassa.

Banalmente se il cash flow è positivo significa che l’investitore ha una certa capacità di risparmio.

Se invece è negativo significa che l’investitore spende più di quanto guadagna.

L’altro caposaldo dell’analisi del patrimonio è lo stato patrimoniale che è l’insieme delle attività e delle passività che costituiscono il patrimonio dell’investitore.

L’obiettivo di questa analisi è quello di calcolare il patrimonio netto, che è la differenza tra attività e passività.

Fatti questi conti ti renderai conto, perdona il gioco di parole, di due aspetti molto importanti.

Qual è la tua capacità di risparmio -attraverso la redazione del conto economico- e qual è l’ammontare del tuo patrimonio e come è distribuito, attraverso la redazione dello stato patrimoniale.

Ho usato questi “paroloni” che magari trovi scritti in un testo di economia e che spero di aver semplificato, per dirti che alla fine occorre fare i famosi conti della serva.

In altre parole occorre rispondere a due domande:

  • Qual è la mia capacità di risparmio mensile o annuale?

e…

  • Quanti soldi ho da poter investire?

Perdonami ma non ho ancora capito se conviene investire in immobili?

Potrebbe sembrarti che sono partito da molto lontano. Ma in realtà a noi preme parlare con persone consapevoli che sanno quello che stanno facendo. Noi siamo dei consulenti esperti sia in ambito immobiliare che finanziario.

Il pippone sopra serve a dirti che investire in immobili deve essere contestualizzato nell’ambito della tua specifica situazione. Deve essere costruito come un abito di sartoria. Quindi per rispondere alla tua domanda, cioè se conviene o meno investire in immobili, mi dispiace deluderti ma la risposta che diamo a tutti i nostri clienti è: dipende!

Per noi questa è l’enorme differenza che passa tra essere dei consulenti rispetto ad essere dei venditori.

Ed allora per concludere vediamo quando, riprendendo i concetti visti sopra, conviene investire in immobili.

Ci sono quattro elementi che valutiamo insieme all’investitore:

  • Il capitale disponibile;
  • La definizione degli obiettivi di investimento;
  • L’orizzonte temporale;
  • La propensione al rischio.

Ancora una premessa importante, che troppo spesso diamo per scontata.

Dato che parliamo di investimenti in immobili facciamo riferimento esplicito all’acquisto di un immobile da concedere in locazione, cioè da affittare.

L’acquisto di una casa per andarci a vivere non è giusto o sbagliato di per sé ma di certo non è un investimento.

In questo blog, che tratta di investimenti in immobili a reddito negli Stati Uniti, abbiamo più volte raccontato quali sono i vantaggi di un investimento immobiliare da cash flow oltre oceano.

Tuttavia ti ripeto ancora che questo investimento non è per tutti semplicemente perché occorre valutare gli elementi che ti ho indicato sopra.

Se l’idea di investire in immobili in USA ti affascina ed hai un capitale disponibile non esitare a contattarci.

Saremo ben lieti di aiutarti a chiarire i tuoi dubbi e capire insieme se questo investimento può realmente contribuire al raggiungimento dei tuoi obiettivi finanziari.

Ehi! Pssst…. Dimenticavo… Leggi il libro che ha preparato per te Michele! Lo trovi su Amazon! Troverai tante informazioni utili!

Alla tua libertà finanziaria!!

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