AirBnb e Affitti Brevi: il DDL Santanchè introduce nuove regole e sanzioni

il DDL Santanchè introduce nuove regole e sanzioni

Il Ministero del Turismo ha recentemente approvato un disegno di legge che potrebbe rivoluzionare il settore degli affitti brevi, mettendo fine alla confusione normativa attuale. Il DDL Santanchè riconosce ufficialmente il ruolo dei property manager e introduce una serie di misure e sanzioni per contrastare gli abusi nella locazione turistica.

Vediamo insieme le principali novità introdotte dal DDL Santanchè:

  1. Disciplina uniforme: Il disegno di legge mira a fornire una disciplina uniforme a livello nazionale per gestire il turismo e preservare la residenzialità dei centri storici. Le sanzioni, previste dall'articolo 6, sono affidate ai Comuni e alle autorità di pubblica sicurezza.

  2. Soggetti abilitati alla locazione breve: Il DDL stabilisce che gli affitti brevi possono essere gestiti dai proprietari stessi (host), dai property manager che operano tramite un'agenzia immobiliare o dai portali telematici (OTA). In ogni caso, l'intermediario o il gestore deve raccogliere e versare la cedolare secca per conto del proprietario.

  3. Codice Identificativo Nazionale obbligatorio: Il DDL rende obbligatorio l'uso del Codice Identificativo Nazionale (CIN) al posto dei codici identificativi regionali. Anche le OTA sono tenute ad ottenere il CIN.

  4. Soggiorno minimo di due notti: Viene introdotto un soggiorno minimo di due notti per i Comuni ad alta densità turistica, in linea con le statistiche ISTAT. Questa misura mira a ridurre il turismo di breve durata e favorire una migliore distribuzione degli ospiti.

  5. Codice Ateco: Il DDL prevede l'apertura di un Codice Ateco specifico per i property manager, riconoscendo così ufficialmente la loro figura. I property manager dovranno agire come sostituti d'imposta per raccogliere e versare la cedolare secca per conto dei proprietari.

  6. Sanzioni per l'omissione del CIN: Il DDL prevede sanzioni per chiunque, inclusi gli OTA, i proprietari e i property manager, non rispetti l'obbligo di utilizzare il CIN. Gli importi delle sanzioni variano da 300 a 3000 euro per gli host, i gestori o le piattaforme, e da 500 a 5000 euro per i proprietari.

Il DDL Santanchè ha ricevuto il plauso dell'Associazione dei property manager in Italia (Aigab). Secondo il presidente Marco Celani, questa normativa riconosce finalmente il ruolo dei gestori professionali e offre una disciplina normativa che tutela il settore degli affitti brevi senza compromettere la sostenibilità dei centri storici. Tuttavia, ci sono alcune preoccupazioni riguardo alle sanzioni previste dal disegno di legge. Alcuni ritengono che le sanzioni potrebbero essere eccessive e potrebbero mettere a rischio l'attività degli host e dei gestori. Altri, invece, sostengono che le sanzioni sono necessarie per contrastare gli abusi nel settore e garantire il rispetto delle norme.

L'entrata in vigore del DDL Santanchè è prevista per il prossimo anno, dopo l'approvazione del Parlamento. Nel frattempo, il dibattito su questo disegno di legge continua, con le parti interessate che cercano di influenzare la sua formulazione finale.

In conclusione, il DDL Santanchè rappresenta un passo significativo per regolamentare il settore degli affitti brevi in Italia. Introduce nuove regole per i property manager, promuove la sostenibilità turistica e prevede sanzioni per contrastare gli abusi. Sarà interessante vedere come questa legge influenzerà il mercato degli affitti brevi e come verrà applicata e interpretata dalle autorità competenti.

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