L'influenza dei luoghi geniali

Arteprima Academy in WalkaboutPast #arthinking numerozero.

Ne abbiamo già fatti tanti di Cooltural Trip dall’inizio del 2018, insieme ai nostri Partner di UrbanExperience che, invece, li chiama Walkabout e li produce in modalità performativa e radiofonica (sono una geniale invenzione di Carlo Infante, qui è lungo da spiegare, venite e comprenderete…) e adesso abbiamo anche un nuovo formArt nomade che chiamiamo Cooltural Past condotto da Mariasole Garacci, storica dell'arte e guida specializzata in arte antica e museale con un taglio culturale e curatoriale contemporaneo.

Il prossimo, appunto, una sintesi tra Cooltural Past e Walkabout, due delle modalità offerte dall'Arteprima Academy nel suo "Art Thinking" caratterizzate da un'approccio psicogeografico legato all'aspetto storico-artistico del luogo, si concretizzerà nel WalkaboutPast il 2 Marzo a Roma con "L’INFLUENZA DEI LUOGHI GENIALI", dando così vita all'#artthinking "numerozero" concentrandosi sui luoghi che sono stati stimoli intellettuali e creativi fondamentali nel passato e che, ancora oggi, portano con sé un grande potere evocativo.

Partiamo dalla Galleria di Stefania Miscetti alle 18,30 dove visitiamo la straordinaria mostra di Maria Lai con i suoi video che raccontano di come l’arte ricuce i conflitti e si ribella alla parola precostituita, poi andiamo a Palazzo Corsini a evocare la Regina di Roma, Cristina di Svezia, passiamo per i fregi di Kentridge sul Tevere e, infine, conversiamo da e con Pio Monti nella sua storica galleria di Piazza Mattei al Ghetto (o delle Tartarughe) sulle leggendarie imprese dello stesso Pio Monti e di Gino De Dominicis… https://soundcloud.com/urbanexperience/risata-di-de-dominicis

Qui c’è tutto: http://www.urbanexperience.it/eventi/luoghigeniali/ 

Perché esploriamo? Perché vogliamo conoscerci. Perché lo facciamo tutti insieme, con esperti, artisti e curatori ma senza visite guidate e dialogando parliamo “il territorio”? Perché vogliamo conoscere. In profondità, possibilmente, e indagare il reale senso di quello che attraversiamo. Con i nostri sensi. Scambiandoci parole e sensazioni che ci aiutino ad aumentare la realtà, invece di usare la realtà aumentata virtuale e intangibile. Ci piace fare esperienza di quello che vediamo, non fermarlo alla retina. Ci piace portarcelo dentro per sempre e farne tesoro per la vita quotidiana, non lasciarlo mera nozione accademica. Ci piace pensare con i sensi e sentire con la mente, come recitava il titolo di una bella Biennale di Venezia… Ci piace trasformare l’immagine in indagine e nutrire sinapsi e sensori con l’arte, le forme senza le firme, la partecipazione collettiva e connettiva.

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