SOCIAL E TECNOLOGIA: COME COMPORTARSI CON I PROPRI FIGLI?

“IL TRIANGOLO NO… NON LO AVEVO CONSIDERATO” di Erika Aprile


La famosa canzone di Renato Zero cita “il Triangolo no, non lo avevo considerato” e purtroppo oggigiorno dobbiamo fare in conti con questa realtà.

Nella vita degli adulti ma soprattutto dei nostri figli c’è un elemento che si frappone tra noi e l’altro nella relazione ossia il Social.

Essere “Sociale” oggi è molto importante.

Se non lo posti su Instagram o su TikTok significa “che non è mai accaduto” e se non è mai accaduto vuol dire che “non esisti”.

Cosa vuol dire “esistere” per un* bambin*e/o un*adolescente?

Spesso, soprattutto i più piccoli, si trovano a navigare su tiktok (social molto in voga al momento) ed emulano tutto ciò che vedono senza qualcuno che li controlla e/o che spieghi loro che cosa stanno osservando e riproponendo.

Noi adulti pensiamo che il fatto che sappiano usare uno smartphone meglio di noi, loro siano consapevoli di ciò che fanno ma non è assolutamente così.

Facciamo fatica noi figuriamoci loro.

Non hanno un senso del limite e rischiano di imitare qualcosa senza essere in grado di percepirne la reale pericolosità. Non hanno la chiara distinzione tra la vita reale e quella virtuale.

Tocca al genitore occuparsi della messa in sicurezza della “vita” online dei propri figli non lasciandoli soli in cameretta di fronte ai social ma restando con loro e discutere di quanto visto. Bisogna educare i bambini all’uso corretto di tali dispositivi un po’ come quando si insegna loro di non passare con il rosso!

Hanno bisogno di essere accompagnati e sostenuti e di fare esperienza mettendosi alla prova in un ambiente protetto

E’ importante impostare il parental control e dare delle fasce orarie sull’utilizzo dei dispositivi in modo da limitare le ore davanti allo schermo, organizzare il loro tempo libero senza sacrificare le ore di sonno, l’attività fisica e la vera attività sociale.

Ricordiamoci che non è sbagliato lo strumento ma l’uso che se ne fa dello stesso e la mancanza di controllo.

È solo attraverso un dialogo consapevole ed informato che è possibile divenire “genitori attivi” ed “efficaci” nel rapporto tra i figli e dispositivi digitali.

Essere “genitori attivi” vuol dire saper dare spazio, nel rapporto quotidiano con i propri figli, ad un ascolto non giudicante, ad una comprensione empatica che, consenta di ascoltare sempre il loro punto di vista e soprattutto di mostrare un’autentica curiosità per ciò che fanno e vivono on-line.

È fondamentale, che gli adulti sappiano accogliere e riconoscere l’importanza che ha per i pre-adolescenti e gli adolescenti “essere social” ed avere numerosi contatti; tutto questo aiuterà i ragazzi ad individuare, nel genitore un punto di riferimento sicuro e comprensivo, cui potersi rivolgere con fiducia, nel caso in cui dovessero imbattersi in una qualunque problematica legata all’uso dei new media e dei social media in particolare.

I social network sono importanti per i ragazzi, soprattutto adolescenti, perché sembrano consentire loro di soddisfare alcuni dei bisogni e delle necessità più importanti e caratteristiche della fase evolutiva che attraversano, tra cui in particolare:

  • il bisogno di appartenenza al gruppo dei pari, e di separazione da quello familiare;
  • il bisogno di costruzione ed affermazioni di un’identità personale e separata da quella genitoriale.
  • Il bisogno di soddisfare curiosità riguardanti argomenti che off-line sono solitamente, ritenuti, tabù come: il sesso.
  • Il bisogno di uno spazio in cui poter trovare una soluzione al senso di isolamento che spesso provano potendo condividere con coetanei le proprie esperienze di disagio e sofferenza.

 

 

Erika Aprile, Attrice & Counselor a mediazione teatrale

 

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