COME HA INTERAGITO LA PANDEMIA SUI BAMBINI? EMOZIONI E MASCHERINE di Daniela Marigo

Dove finiranno le nostre espressioni?

Finalmente, possiamo gustarci un caffè in compagnia, un gelato, persino mangiare al ristorante, quelli rimasti aperti (senza formare assemblamento ops scusate, assembramento). Fare sport, andare al cinema, a teatrao ...Insomma ci stiamo gustando la nostra nuova libertà.

Eppure qualcosa non va.

Non va “ solo” perché le persone si sono trovate ad affrontare una situazione totalmente nuova; perché c’è chi ha dovuto riorganizzare la propria vita; perché qualcuno ha perso il lavoro o al contrario qualcuno non ha avuto più riposo; perché ad un certo punto è venuto a meno il controllo sulle nostra decisioni quotidiane; perché abbiamo visto i nostri figli perdere le relazioni o meglio viverle in maniera diversa proiettandoli ancora di più nel  mondo virtuale.


Abbiamo perso il nostro sorriso e abbiamo indossato la MASCHERA ops scusate, la MASCHERINA.


Che effetto farà dunque questo dispositivo?

Non mi soffermo a descrivere vari tipi di mascherine, chirurgica, ffp2/3 , in tessuto anallergico, fashion, ecc. quella marcata Armani presa al mercatino online ad un prezzo super…. No, non ci interessa questo argomento e sicuramente ci sono fonti molto più attendibili. Importante, inoltre, sottolineare che non metto in dubbio l’efficacia di questo strumento di protezione perché ci si affida a persone più competenti e naturalmente si spera che facciano la cosa giusta per noi.

Quello che ci spinge a fare questa riflessione è puramente legato all’aspetto psico-sociale che prima o poi dovremo affrontare, in noi adulti e nei bambini perché la mascherina qualcosa ci da,( ci protegge) , ma è innegabile che qualcosa toglie…. Le nostre ESPRESSIONI.

Non stiamo parlando di qualcosa di effimero, vedete le nostre espressioni rappresentano una parte fondamentale di noi stessi, della nostra comunicazione. Ci trasmettono le EMOZIONI.


L’uomo è un essere sociale, ha bisogno di relazione. Questa può essere manifestata in vari modi e sicuramente la comunicazione è una delle prime forme. Una comunicazione efficace coinvolge quasi tutti i sensi : ascoltiamo il tono della voce e le parole, sentiamo il profumo e lo ricordiamo, e ancora di più, ciò che rimane impresso è il volto della persona o meglio sono le sue espressioni. Quest’ultime ci aiutano ci aiutano a comprendere il suo stato d’animo, la sua opinione e soprattutto suscita in noi delle EMOZIONI.

Questa è una fase in cui ci verrà tolta questa possibilità, faremo veramente fatica a cogliere quello che già prima era cosi difficile trasmettere ovvero… i sentimenti.

Quanti di voi hanno sentito questa frase: “Scusami, con la mascherina non ti stavo riconoscendo” .?

Perché noi non siamo solo occhi, naso e bocca …noi siamo le nostre espressioni , le nostre emozioni e le persone ci riconoscono in queste.  Grazie allo studio di diversi psicologi, sappiamo che le nostre espressioni insieme alla gestualità del corpo che formano la cosidetta “ comunicazione non verbale” hanno un peso molto più influente rispetto alla comunicazione verbale e la paraverbale. Addirittura Lo psicologo sociale Argyle, definisce che, la comunicazione non verbale è 7,5 volte più potente della comunicazione verbale nell’ espressione di atteggiamenti interpersonali. La capacità di codifica, ovvero l’invio delle informazioni a un altro soggetto attraverso i canali della comunicazione corporea e, la decodifica dei segnali non verbali, cioè la percezione, il riconoscimento e la loro interpretazione, portano a modificare anche l’espressione dei nostri volti che volontariamente e involontariamente mostriamo agli altri senza aver la necessità di parlare.

E’ facile comprendere che inevitabilmente l’uso della mascherina, per quanto necessaria, ci condizionerà nelle relazioni.

Per ovviare a tutto ciò o per lo meno lenire gli effetti collaterali sono state già sviluppate le mascherine trasparenti per chi effettivamente necessita di tali strumenti come appunto i sordomuti. Doveroso e un super ringraziamento a chi si è subito attivato per aiutare le categorie più fragili. Ancora una volta però si tende a minimizzare l’importanza della comunicazione non verbale e di conseguenza delle nostre espressioni e di riflesso sugli effetti che avranno anche sui nostri bambini.

E’ innegabile dichiarare che i nostri bimbi subiranno delle conseguenze. L’argomento è sicuramente complesso perché si dovrebbero analizzare gli effetti che avranno nell’ osservare noi e i propri coetanei indossare la mascherina, gli effetti nel portarla ed ogni fascia d’età subirà condizionamenti diversi.

Nel 2020  ove i bambini non frequentano istituzione scolastiche erano ancora in una fase protetta.

Cosa accadrà invece dopo un anno e passa con la mascherina a scuola, (otto ore?)  riducendo al massimo le relazioni con gli altri compagni?

I bambini della fascia 3-6 anni come riusciranno a mantenere un distanziamento sociale senza che venga intaccato il loro benessere nella crescita relazionale e comportamentale?

Educatori, insegnanti stanno affrontando una situazione mooolto delicata e complessa . Si dovranno attivare nel metter a frutto tutte le conoscenze pedagogiche per limitare i possibili “ danni” . La potenza del gioco simbolico, creativo diventerà ancora più importante. IL gioco diventa per Winnicott, pediatra e psicanalista brittanico, l’ambito in cui si esprime la creatività umana, è la base stessa di “ tutta quanta l’esistenza esperienziale dell’uomo spazio potenziale tra il sé individuale e l’ambiente. IL gioco è esperienza ove il bambino e l’adulto riescono ad essere creativi, a usare tutta l’intera personalità, e proprio nell'essere creativo l’individuo scopre se stesso”.

In un saggio sulla funzione simbolica Piaget afferma:

Costretto ad adeguarsi continuamente al mondo sociale dei grandi, i cui interessi e regole gli rimangono esterni, e a un mondo fisico che comprende solo in piccola parte, il bambino NON riesce come noi adulti a soddisfare i bisogni affettivi e perfino intellettuali della sua personalità attraverso questi. E’ indispensabile al suo equilibrio affettivo ed intellettuale, pertanto, che abbia a disposizione un campo di attività il cui motivo non sia l’adeguamento alla realtà , ma viceversa l’assimilazione della realtà a se stesso, senza coercizioni o sanzioni. Questo campo è il GIOCO , che trasforma la REALTA’ mediante assimilazione ai proprio bisogni.

Se già in una situazione di “ normalità” ,tutte le figure di accompagnamento alla crescita del bambino , dovrebbero costantemente mettersi in discussione per aumentare le proprie competenze e conoscenze, in questa fase sicuramente bisognerà porre un ‘attenzione in più e non sottovalutare la sfera emozionale dei bambini, e non solo anche comportamentale. Ci sono dei nuovi vizi" intesi come tic che stanno sfociando nei bambini con l'utilizzo della mascherina, ovvero continuare ad aprire e chiudere la bocca , movimento che viene spontaneo con la mascherina addosso e purtroppo persiste in assenza di quest'ultima. Questo movimento non procura danni fisiologici naturalmente, solo nel momento in cui l'apertura della bocca sia esagerata e va ad incidere sull'articolazione tempero mandibolare.

Insomma adulti e bambini, tutti siamo messi alla prova. Cosa possiamo fare per aiutarci?

Come possiamo tornare a sorridere?

Avere la possibilità di reperire delle mascherine trasparenti è sicuramente una buona soluzione. Stare all’ aria aperta, al parco, ci permette di muoverci con più libertà  e di avere delle relazioni, mantenendo una giusta distanza. Non porci dei DIVIETI sociali, porre alcuni limiti con consapevolezza. Dobbiamo semplicemente compiere dei gesti di amore, per tutti noi. Cerchiamo di vedere sempre la luce nel buio. Con i bambini evitare di alzare la voce e colpevolizzarli se non rispettano queste “nuove regole” e soprattutto evitare di trasmettere la propria ansia. Loro avvertono tantissimo le nostre tensioni ed emozioni. Per tale ragione è fondamentale aiutarli ad esternare le loro facendo lavoretti, ascoltare storie favole che trattano l’argomento. Ci viene incontro la letteratura d’infanzia. Tanti testi trattano l’alfabetizzazione emotiva e vi sono storie anche su” Coronello e il virus birbantello”.

Ecco qui : https://youtu.be/pJ4foGpaRgM

Il gel detergente può diventare un fluido magico che li protegge. Un fluido composto da amore, forza e serenità.

Torneremo presto tutti a sorridere....dunque curatevi i denti. ;-)

Per leggere i risvolti psicologi sui bambini dovuti al lockdow vai qui:

INDAGINE 


Articolo aggiornato: 14/01/2022

Daniela Marigo

Life e family Coach professionista,

 attrice e formatrice teatrale


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