GELOSIA: EMOZIONI CHE NASCONO QUANDO ARRIVA UN ALTRO FIGLIO

E' arrivato un fratellino! E ora?" di Gabriella Rea

L’equilibrio familiare è in continua evoluzione, si parte in due e man mano con l’arrivo dei figli ci si ritrova a dover costruire di volta in volta qualcosa di nuovo. L’arrivo del secondo figlio porta uno sconvolgimento nella vita dei genitori, ma non solo. Il primogenito si trova a dover dividere i propri genitori con un nuovo bambino e questo porta con sé inevitabili reazioni. Non è raro, anzi è molto frequente, che il bimbo più grande cada in regressioni comportamentali che creano nei genitori spavento e preoccupazione: sembra non saper fare più da solo qualcosa che fino a quel momento era ormai di sua competenza: vuole di nuovo dormire a letto con i genitori, non riesce più a controllare la pipí, sembra che non sappia più mangiare da solo, ecc. Alcuni esempi di come un bimbo può esprimere attraverso il corpo lo scombussolamento emotivo generato dal cambiamento di assetto familiare. Non è un semplice “tentativo di attirare l’attenzione” per le gelosia, è una fase di ristrutturazione di se stesso all’interno della famiglia, del suo ruolo, della sua  in costruzione.

Queste regressioni (che saranno diverse in base all’età e alle peculiarità di ogni bambino) si inseriscono in un quadro fatto già della stanchezza, delle preoccupazioni e delle mille cose a cui i neo-genitori bis si trovano a dover pensare. Un quadro in cui ha probabilmente avuto spazio la fantasia di quanto sarebbe stato bello dare un fratellino al primogenito, l’ideale di vederli uno accanto all’altro a giocare e coccolarsi per poi ritrovarsi con una realtà molto più complessa da gestire. È molto facile, quindi, reagire con rabbia di fronte al bimbo grande che chiede nuovamente aiuto e attenzione. È molto facile farsi sopraffare dai luoghi comuni secondo cui “sono capricci, lo fa per attirare l’attenzione, non bisogna assecondarlo”. È esattamente l’opposto:

 il modo migliore per superare insieme questi momenti di regressione è armarsi di pazienza, accoglienza e mostrare al proprio bambino che la mamma e il papà sono ancora lì per lui, sono disposti a spiegare di nuovo come si allacciano le scarpe se ora non riesce più a farlo, sono pronti ad ascoltare le sue richieste perché non è “il bimbo grande che deve capire che adesso c’è il fratellino più piccolo che ha più bisogno di lui dei genitori”, così come spesso viene detto.

È un bambino che solo con l’aiuto dei genitori ed il coinvolgimento nella vita del nuovo arrivato potrà ampliare la propria identità in costruzione aggiungendo il tassello di fratello maggiore, senza sentirsi principe spodestato e messo da parte.


Gabriella Rea,psicologa, psicoterapeuta.


 

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