CAMBIAMENTO: COME LO SI VIVE?

Adulti e bambini vivono il cambiamento allo stesso modo?

CAMBIARE NON E' FACILE. Eppure a volte ne sentiamo la necessità. ๐Ÿค”

Siamo appena tornati da una vacanza perché abbiamo avuto il bisogno, la necessità di staccare, di cambiare luogo, abitazione, abitudini. L' aria che respiriamo può diventare pesante e avvertiamo il fremito, quella irrefrenabile voglia di cambiamento. Aria di mare o di montagna. Aria di cultura. Eppure studi dicono che siamo essere abitudinari, lo sono i nostri bambini che necessitano dei loro punti di riferimento, dei loro orari... ๐œ๐จ๐ฌ๐š ๐œ๐ข ๐š๐œ๐œ๐š๐๐ž ๐ช๐ฎ๐š๐ง๐๐จ ๐œ๐š๐ฆ๐›๐ข๐š๐ฆ๐จ?

La psicologia ci avverte dicendo che il cambiamento " nasce da un malessere, da una condizione che non ci fa star bene ( una relazione finita, una delusione lavorativa, un desiderio disatteso, una abitudine nociva). Quando stiamo male, la sensazione è di fare qualcosa per “ aver una svolta” in una situazione troppo difficile da tollerare. " 

 

Dunque qualsiasi cambiamento pone in luce un fatto: lascia dietro una parte di noi, di ciò che stiamo vivendo che ben o male, non vogliamo più. Almeno per un periodo. Questo mette in moto una serie di emozioni che noi adulti magari riusciamo a gestire, mentre i nostri bambini siamo così certi che affronteranno il tutto con serenità?... 

Per ciò che riguarda la partenza e il ritorno dalle vacanze, siamo convinti che per loro sia tutto nella normalità.

In vacanza si saranno divertiti, giusto? Quindi che male c'è!

Il ritorno a casa? Be' non avranno voglia di rivedere la propria casa, di giocare con i loro giochi o con i loro soliti amici, riprendendo le solite abitudini?!?

FORSE.

Io penso che, involontariamente, noi genitori diamo per scontate molte cose.

Siamo abituati a partire, a viaggiare per poche settimane. Provate a pensare che se noi, nel nostro piccolo avvertiamo il cambiamento (chi ha stitichezza, chi soffre di insonnia, chi ha umore altalenante) , chissà i nostri cuccioli come ne risentono?

FORSE quei “capricci” durante il viaggio, in spiaggia, a casa, ci volevano comunicare qualcosa?

A volte nella frenesia del cambiamento, non pensiamo a quelle emozioni che ne usciranno… anche se come ci avverte la definizione stessa… l’IMPULSO A REAGIRE arriva..



Quali sono queste emozioni?

Malinconia legata inevitabilmente alla TRISTEZZA. Per quanto la voglia, il desiderio di nuovo ci attira e ci fa sentire ENTUSIASTI, una parte di noi, RESTA .

Potrebbe esser il risultato della confort zone che il nostro cervellino rettiliano in modo insistente ci allarma “ NON FARLO, TROPPO SPRECO DI ENERGIA “ buttandoci fuori domande del tipo:

“ E se dovesse andare male il viaggio?” “E se la casa non ci piace? ““ E se il bambino si dispera?”

Un sano allarmismo, dunque un bel pizzico di PAURA che non ci fa buttare a capofitto nelle situazioni.

Non ci dimentichiamo però della FELICITÀ quel brivido che accompagna la decisione del cambiamento, l’aspettativa di quello che dovrebbe essere e che ancora non è.

Come scritto in precedenza, noi adulti proviamo a gestire tutte queste emozioni che arrivano in modo prorompente, ma in dipendenza alla natura del cambiamento queste possono essere più o meno complicate da controllare.

Un cambiamento di abitazione, professionale, salutare, alimentare, relazionale (compresi i lutti, le nascite, aborti) …. Prevedono un carico emozionale di entità differente dal “partire e tornare dalle vacanze”. In questi casi anche l’adulto potrebbe aver bisogno di un supporto, un affiancamento. In alcuni casi è una profonda e doverosa necessità. 

I bambini cosa provano invece? Come vivono questo cambiamento?

Molti testi ci offrono l’opportunità di approfondire queste tematiche, questo perché per loro, il cambiamento è un avvenimento molto forte. Anche il semplice partire e rientrare dalle vacanze.

Inoltre quasi sempre, il tornare dalle vacanze implica:

  • Tornare probabilmente al centro estivo o dai nonni (cambiamento di abitazione e nuove relazioni)
  • Ritornare a scuola (inserimento in un nuovo ambiente, classe differente per esempio)
  • Relazionarsi con nuovi o vecchi compagni (implica sempre il timore di una non accettazione)

Inoltre, se in casa dovessero avvenire altri cambiamenti come l’arrivo di un fratello/sorella o una separazione, il tutto può essere un’esplosione di emozioni non facile da gestire.

COME POSSIAMO AIUTARLI?

  • PARLARE di ciò che succederà, nel dettaglio, in modo semplice e chiaro. Chiedergli se ha domande se non ha capito. A volte succede che dopo avergli parlato non risponde nell’immediato, anzi scappa letteralmente da un’altra parte o ti chiede di andare a giocare. Bene, hai fatto un buon lavoro. Devi solamente dargli tempo di metabolizzare. Quando sarà pronto/a verrà lui/ lei a chiederti e tu dovrai essere pronto ad ASCOLTARE.

 

  • GIOCARE con IL GIOCO TEATRO come? Il teatro ci offre molteplici possibilità. Le mani sono il centro espressivo più importante nei bambini. Aiutarli con l’utilizzo dei pupazzi inscenando una situazione è un modo semplice e divertente per fargli presente cosa può accadere. Se più grande ti puoi aiutare con i personaggi, esercitando il role play. Il gioco di ruolo aiuta moltissimo.

 

  • LEGGERE i libri a tema. Preparati prima di fargli vivere il cambiamento. La letteratura d’infanzia ci propone sempre delle ottime alternative.  Nel mio format educativo io utilizzo il BUCO di Anna Llenas quando devo affrontare tematiche quali abbandono, lutto e cambiamento perché narra proprio della capacità di lasciare/si andare, vivendo l’emozione fino in fondo concentrandosi poi sulle proprie capacità di affrontare le difficoltà, di sviluppare la propria resilienza. Vi sono molti testi che aiutano in questo. Date un'occhiata al profilo di Chiara Mancuso su Instagram: @educare_conunlibro ve ne propone diversi.

 

 Oppure potete dare un'occhiata a questo blog:

5 libri per educare al cambiamento di Stefania Ciocca


Il cambiamento è un tema da affrontare in molteplici aspetti e questo articolo ha lo scopo di sensibilizzare il tema soprattutto a livello emozionale , trattando dunque… LE EMOZIONI. L’educazione emotiva serve proprio a questo.

D’altronde questo tema così delicato, coinvolge intellettuali, scienziati, religiosi , psicologi , filosofi, ecc. e li ritroviamo in queste citazioni:

“ Nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, per il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è mai lo stesso uomo” Eraclito

“ Non abbiamo bisogno della magia per cambiare il mondo: abbiamo già dentro di noi tutto il potere di cui abbiamo bisogno, abbiamo il potere di immaginare le cose migliore di quelle che sono” J.K. Rowling

“ Di solito gli uomini quando sono tristi non fanno niente: si limitano a piangere sulla propria situazione. Ma quando si arrabbiano, allora si danno da fare per cambiare le cose”. Malcom X

 

Ebbene per citare Malcom X la rabbia effettivamente può diventare un grande strumento per fare avvenire un cambiamento. Può essere la miccia, il motore in noi adulti per apportare al cambiamento, oppure può essere un campanello d’allarme nei bambini che ci fanno presente quel “ qualcosa” che sta accadendo e turbando la loro serenità.

Come sempre le nostre emozioni sono alla guida nel nostro vivere.

Impariamo sempre ad ascoltarle.

 

Buona continuazione.

Daniela

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Educatrice pedagogica teatrale 

Family Coach



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