ANALFABETISMO EMOTIVO: UN CANCRO CHE STA DEVASTANDO LA NOSTRA SOCIETÀ

Si può fare qualcosa: investire nell'educazione emozionale. Scopri i 5 pilastri e scegli da dove cominciare.

Come individuo, come adulto, dovresti avere già sviluppato una solida competenza emotiva.


alfabetizzazione emotiva
Ho trovato nella frase del pedagogista Aldo Agazzi "ognuno viene nel mondo per così dire in educatione, educando ed educatore nato; come persona che ha bisogno di educazione e che sente il bisogno di educare, perché l'educazione si riceve e si dà", una profonda verità : tutti noi nella vita indossiamo  il ruolo dell'educatore e il ruolo dell'educando, almeno dovremmo percepire questo senso civico e morale verso noi stessi e verso la comunità. 

📣Dato che mi chiamano la signora delle domande ed effettivamente posso sposare questa etichetta,  eccole qui un paio:

➡️Crediamo di avere una buona base in questo senso? 
➡️Perché si deve parlare di educazione emozionale oggi?

Nel panorama in continua evoluzione del mondo di oggi, l'educazione emotiva  svolge un ruolo fondamentale nel plasmare individui resilienti e dotati di intelligenza emotiva. 

Il fatto è che numerose ricerche dimostrano che molte persone 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗲𝗱𝗼𝗻𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 adeguata delle emozioni, l'abilità di riconoscerle, esprimerle e gestirle in modo sano. Questo fenomeno, noto come 𝗮𝗻𝗮𝗹𝗳𝗮𝗯𝗲𝘁𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗲𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗼, persiste in molte comunità creando disagi, bullismo, aggressività. 

Il RULER, Yale Center for Emotional Intelligence,  lo dimostra con  continue ricerche a tal proposito. 

Quali sono le conseguenze di questo analfabetismo emotivo? Individuo quattro conseguenze, le principali, sia nei bambini che negli adulti, giusto per chiarirti di cosa sto parlando nello specifico. Cominciamo con i bambini e adolescenti:

  1. Difficoltà nell'esprimere le proprie emozioni: I bambini possono avere difficoltà nel comprendere e comunicare le proprie emozioni in modo appropriato. Soprattutto se non si conoscono le loro fasi evolutive è difficile aiutarli in questo processo. Ciò può portare a frustrazione, comportamenti impulsivi e difficoltà nel gestire i conflitti.
  2. Problemi di relazione: L'incapacità di comprendere le emozioni proprie e degli altri può ostacolare la capacità dei bambini di stabilire e mantenere relazioni sane con i loro coetanei. Possono avere difficoltà a comprendere i segnali sociali sopratutto in adolescenza, dove il bisogno di appartenza è ben forte e quindi possono sviluppare un'incapacità ad adattarsi ai diversi contesti interpersonali.
  3. Bassa autostima: L'analfabetismo emotivo può influire negativamente sull'autostima dei bambini e ripercuotersi nella fase adolescenziale. La mancanza di consapevolezza e di capacità di gestione delle emozioni può farli sentire confusi, insicuri e inferiori rispetto ai loro pari , diventando una minaccia anche verso se stessi.
  4. Difficoltà di apprendimento: Le emozioni svolgono un ruolo importante nell'apprendimento. Una delle difficoltà che sta emergendo anche per l'uso della tecnologia, ove anche qui vi è una scarsa educazione,  è una profonda difficoltà a concentrarsi, a gestire lo stress e a regolare le proprie emozioni durante l'apprendimento, il che può influire negativamente sul loro rendimento accademico.

Di seguito, trovi invece quattro possibili disagi dell'analfabetismo emotivo negli adulti:

  1. Problemi relazionali: Gli adulti possono avere difficoltà nelle relazioni interpersonali, inclusi i rapporti romantici, familiari e lavorativi. Possono avere difficoltà a comunicare in modo efficace le proprie emozioni, a comprendere quelle degli altri e a gestire i conflitti in modo sano. Continuaimo a parlare di femminicidio,Il 31,5% delle donne tra 16 e 70 anni ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Nel 2021 gli accessi al PS con indicazione di diagnosi di violenza sono stati 6.300, cioè 9,3 ogni 10 mila accessi e "incolpiamo" una società maschilista ( che non lo rinnego) , anche se perchè non porre luce piuttosto ad una società che non da spazio all'educazione emozionale? 
  2. Stress e burnout: L'incapacità di gestire adeguatamente le emozioni può aumentare il livello di stress e contribuire al burnout. Gli adulti possono essere più suscettibili allo stress cronico, all'ansia e alla depressione a causa della mancanza di strategie efficaci.
  3. Problemi di salute mentale: L'analfabetismo emotivo può aumentare il rischio di sviluppare disturbi mentali come l'ansia, la depressione e i disturbi alimentari. La mancanza di consapevolezza e di abilità nel gestire le emozioni può influire negativamente sul benessere psicologico complessivo.
  4. Difficoltà decisionali: in età adulta si può manifestare una profonda difficoltà a prendere decisioni importanti in quanto possono basarsi più su impulsi o evitare del tutto di affrontare le emozioni associate alle scelte da compiere. Questo può influire negativamente sulla loro vita professionale e personale.


Cosa provo? Chi sono?

📍Per affrontare l'analfabetismo emotivo, è 𝘤𝘳𝘶𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘶𝘯 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘷𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪𝘷𝘰!


Diversi studi, come quelli condotti da CASEL,  (CASEL, Collaborative for Academic, Social, and Emotional Learning).un'organizzazione no profit, fondata da Daniel Goleman insieme a Eileen Rockefeeller Growald, evidenziano la scarsa competenza emotiva tra gli studenti e gli adulti, che si manifesta attraverso difficoltà nella regolazione delle emozioni, scarsa consapevolezza emotiva e limitate abilità relazionali. Questi risultati sottolineano l'importanza di investire nell'#educazione emozionale fin dalle prime fasi dello sviluppo . Un'importante pubblicazione nel 2007 The Positive Impact of Social and Emotional Learning for Kindergarten to Eighth-Grade Students, dimostra che sono state condotte tre ricerche che hanno misurato i risultati di interventi su uno o più aspetti delle competenze sociali ed emozionale su alunni della prima elementare e della terza media . Tutte le 3 ricerche hanno dimostrato che gli interventi sugli aspetti sociali ed emozionali migliorano l'atteggiamento e il miglioramento verso la scuola. 


Da dove partire?


➡️Ebbene, il vero primo pilastro dell'educazione emozionale è l'individuo stesso partendo dall'infante. 
Rapporti di organizzazioni come l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) mettono in luce la necessità di un maggiore impegno nell'educazione emozionale e nel combattere l'analfabetismo emotivo. Questi rapporti evidenziano infatti come la mancanza di competenze emotive influenzi negativamente il benessere individuale e di conseguenza la società nel suo complesso. In tutto il mondo ogni anno milioni di bambini/e sono vittime e testimoni di violenza fisica, sessuale, psicologica e sfruttamento. L'ultimo rapporto dell'OMS stima che 1 bambino/a su 2 siano vittime di violenza nel mondo.

Affrontare l'analfabetismo emotivo richiede una solida base educativa, e qui entra in gioco il secondo pilastro➡️: la #famiglia. Creare un ambiente familiare che promuova l'espressione e la gestione delle emozioni in modo sano è cruciale, favorendo così la comprensione emotiva e il benessere relazionale. Se gli stessi genitori però non hanno gli strumenti necessari, è difficile che questo ambiente possa verificarsi.

➡️Il terzo pilastro coinvolge gli educatori e gli insegnanti. Essi rivestono un ruolo chiave nell'educare le nuove generazioni all'intelligenza emotiva. Offrendo supporto, orientamento e modelli positivi, gli educatori possono contribuire a sviluppare competenze emotive essenziali come l'empatia, la comunicazione efficace e la resilienza. Tuttavia, è fondamentale che gli educatori ricevano una formazione adeguata sull'educazione emozionale per poter integrare efficacemente queste competenze nella loro pratica.

➡️Infine, il quarto pilastro riguarda le istituzioni scolastiche. Le scuole hanno un ruolo centrale nel promuovere l'educazione emozionale come parte integrante del curriculum. Non intendo fare educazione emozionale solo 1 ora alla settimana!!!! Integrando programmi specifici, offrendo formazione agli insegnanti e creando un ambiente favorevole, le istituzioni scolastiche possono contribuire a creare un clima scolastico che valorizzi il benessere emotivo degli studenti e favorisca il loro sviluppo sociale ed emotivo. 

Tuttavia, in alcune istituzioni l'educazione emozionale non è ancora considerata una priorità nel curriculum scolastico, ricevendo meno attenzione e risorse rispetto ad altri ambiti accademici. 
Come anche il tempo e le risorse dedicate all'educazione emozionale è molto limitato con il focus maggiormente concentrato sulle materie accademiche tradizionali.

Eppure abbiamo dati e ricerche che dimostrano che investire nell'educazione emozionale può generare un impatto significativo a lungo termine sulla società nel suo complesso. 

🚀Le competenze emotive sono essenziali in molteplici ambiti, come l'istruzione, il lavoro, la salute e le relazioni interpersonali. La comunicazione efficace, la collaborazione e la leadership, sono sempre più richieste nel mondo del lavoro. Le aziende che investono nell'educazione emozionale dei propri dipendenti migliorano le prestazioni, la soddisfazione lavorativa e della produttività complessiva, contribuendo alla crescita economica. 
Siamo dunque consapevoli  dell'importanza di integrare percorsi di formazione aziendale, come ad esempio i team building, che riconoscono il valore delle cosiddette "soft skills" nei contesti lavorativi e questo è un fenomeno che continua a crescere. Condivido pienamente.

❓Tuttavia, sorge spontanea una domanda: perché non intervenire in modo preventivo❓

 Soprattutto perchè rispetto ad una cinquantina d'anni fa, le persone sono molto più consapevoli. Vogliono approfondire, i genitori vogliono il meglio per i propri figli . E' un contesto che si sta sviluppando sempre di più. Poniamoci attenzione.


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