ESSERE GENITORI OGGI, UN’IMPRESA COMPLICATA

Rubrica per raggiungere il più completo potenziale

Come il terremoto di Amatrice ci insegna ad essere genitori migliori... 

La vita ci impone delle regole di convivialità, regole dettate dal buon senso e dal saper vivere in società e in armonia con gli altri. Questo è quello che ogni individuo nel suo mondo familiare è invitato a fare per creare i presupposti di pace e serenità indispensabili a vivere una vita sana ed equilibrata. 

C’è da domandarsi cosa capita se all’interno dei nuclei stessi della famiglia vengono a mancare i principi di base che regolano il buon flusso giornaliero e di crescita. È facile comprenderlo, si genera il caos o ancor peggio un’inversione di ruoli, una tendenza anomala che produce risultati indesiderati e dolorosi sia nei figli che nei genitori. 

Cosa avviene dunque nella nostra società, nelle nostre famiglie, nelle scuole, nei gruppi giovanili e nella mente dei genitori di oggi? 

Ci sono criteri che spesso vengono trascurati ma che, invece, sono di fondamentale importanza per un’educazione sana ed un efficace esempio per i figli. 

Partiamo dal presupposto che un bambino, o un giovane adolescente, non hanno l’esperienza e la maturità di un adulto, non hanno le competenze e la saggezza per discernere ciò che è meglio o peggio per loro e per gli altri. 

Oggi assistiamo a scene dove il genitore chiede consiglio e fa scegliere al figlio, anche molto piccolo, su dove andare in vacanza, su come vestirsi, su cosa mangiare e da chi vuol andare, se con la mamma o il papà, su cosa pensa sia giusto o sbagliato fare o pensare. 

Queste sono “responsabilità” che affaticano e disturbano il bambino, responsabilità che il genitore “non” prende e che riversa sul figlio. Tale atteggiamento, sempre più diffuso, sta alterando la mente collettiva e sta creando una generazione di persone atipiche, piene di problemi comportamentali e d’identità. 

I nostri giovani hanno spesso un profilo psicologico fragile, soffrono di stati di panico, si sentono abbandonati e soli, talvolta sfociano in atteggiamenti anarchici, ribelli o supponenti e molti si riversano sull’alcool o sulle sigarette con molta più facilità rispetto a un tempo. 

Questi sintomi della società sono manifestazioni pericolose di un’espressione distorta e malata. 

Cosa fare, dunque, e come rimediare a queste difficoltà? 

Le soluzioni sono diverse, una tra queste è l’esempio che i genitori possono dare ai figli, liberarli dei carichi decisionali riversati su di loro, riabituarli alla “normalità” lasciando la loro mente libera dalle preoccupazioni, facendoli crescere secondo le norme della loro età. Lasciarli vivere da “figli”, farli giocare, tenerli fuori dalle discordie familiari e creare un ambiente confortevole e sicuro. 

Un’altro passo necessario e fondamentale per migliorare la situazione, è quello di stabilire delle regole interne alla famiglia e, coerentemente, farle rispettare. Dapprima iniziare con direttive semplici, così da abituare il figlio a onorarle, introducendole con naturalezza nella quotidianità. 

Occorre ricordare che a un bambino servono dei confini entro i quali muoversi, non il mondo infinito dove può perdere l’orientamento e i suoi basamenti. 

Con tali semplici norme si possono ottenere buoni risultati utili all’armonia e al successo familiare. A questi vengono sommate altre caratteristiche che considerano le personalità dei componenti e l’applicazione di criteri pedagogici vincenti. 

Per rafforzare il discorso fatto e i risultati che produce, desidero parlarvi di Sergio e dei suoi genitori, del magnifico esempio di unità familiare e di eccellenza nell’educare i figli, un ottimo modello da seguire. 

Sergio nasce nel 2003 da una famiglia di allevatori di Amatrice, nel Lazio. I suoi genitori, Valeria e Umberto, sono persone con le idee chiare circa l’educazione dei loro figli, hanno Sara, la primogenita di 16 anni, e Sergio, appunto, di 13 anni. 

Svolgono un’attività lavorativa basata sull’allevamento di bestiame e sull’agricoltura, in famiglia hanno impartito regole precise e determinate, regole sulle quali difficilmente si discute, questo per dare una guida precisa ai figli, un’educazione ferma e stabile sulla quale Sara e Sergio hanno sempre potuto contare e dove hanno trovato protezione. 

Umberto ha voluto imprimere ai figli la strada giusta da seguire evitando di farli sbandare nella società, dando supporto, attenzione e ascolto alle loro necessità psico-fisiche ma rimanendo coerente alla sua ideologia e severità. 

Sergio ha sempre visto i genitori come modelli da seguire ed imitare al punto che, sin da piccolo, andava dietro le orme del padre accompagnandolo al lavoro e, tante volte, si sostituiva a lui per la voglia e la gioia di dargli soddisfazione e sentirsi all’altezza dell’amore ricevuto. 

Il 24 agosto 2016 alle ore 3:36:32 una fortissima scossa di magnitudo 6,0 ha inghiottito Sergio, la sua mamma, il suo papà e la sorella Sara. Purtroppo Sergio non ce l’ha fatta ed è rimasto sepolto dalle macerie mentre il resto della famiglia è riuscito a salvarsi. 

Questo grande esempio di genitorialità e il grande rispetto che Sergio nutriva nei confronti dei genitori, dovrebbe essere di monito, da guida per tutti i padri e le madri alle prese con l’educazione dei loro figli. 

Sergio era vivace e curioso come tanti altri ragazzi ma, sollecitato dalle regole familiari, stava percorrendo la sua vita in piena crescita e sviluppo. Era un figlio devoto ed ubbidiente, aveva imparato che i capricci non venivano assecondati, aveva imparato che l’amore si manifesta nei perimetri ben delineati e lontani dai pericoli della società, aveva imparato la disciplina che lo stava portando ad una crescita consapevole, aveva imparato la coerenza per diventare un adulto esemplare come i suoi genitori, e tutto questo nell’ordine e nell’organizzazione che dà chiarezza e protezione. 

Essere e diventare padri e madri con principi saldi e alti valori, aiuta a far crescere dei figli motivati e ricchi di autostima, con la proprietà di far emergere le loro capacità e talenti. 

Solo in un contesto organizzato e solido si sviluppa nel migliore dei modi la personalità e l’identità di un bambino. 

Invito tutti i genitori a fermarsi in un ascolto profondo e di analizzare le proprie metodologie educative per valutare i possibili miglioramenti e ricalcare le orme di Valeria e Umberto che, con il loro eccellente esempio, hanno fatto dei loro figli un vanto e una gioia per il cuore. 

Dedico questo articolo a Sergio affinché tutti i nostri ragazzi portino avanti la Sua vita attraverso la loro crescita, la loro preparazione scolastica, i loro talenti e i loro sviluppi futuri. 

Diamo voce al suo percorso terreno e viviamo nella sua gloria e nella gloria di tutte quelle piccole anime che hanno perso la vita quel giorno. 

Ogni giovane ha in sé il seme dell’amore e della saggezza universale, sta a noi adulti favorirne l’attivazione o meno. 

Grazie Sergio per la tua meravigliosa vita, Grazie Sara per la tua dolcezza e disponibilità e un particolare Grazie a Valeria e Umberto per il vostro grande esempio di amore ed equilibrio. 

Che Sergio rimanga sempre nei nostri cuori e aiuti tanti genitori e figli ad amarsi sempre di più e a crescere bene! 

Auguro a tutte le famiglie di vivere intensamente ogni attimo della vita donando il meglio di Sé con amore ed eccellenza. 

 

Sorrisi 

Dott.sa Elena Beltramo

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