Settembre, per molte famiglie, non segna solo il ritorno alla routine scolastica. A volte porta con sé anche notizie difficili da accettare: la bocciatura di un figlio.
Quando succede, i genitori spesso si trovano a vivere un mix di emozioni contrastanti: rabbia, delusione, senso di ingiustizia, ma anche preoccupazione per il futuro. Non è solo il figlio a dover fare i conti con il voto finale: tutta la famiglia viene coinvolta in un processo di rielaborazione.
La ferita delle aspettative
Per un genitore, scoprire che il proprio figlio è stato bocciato significa spesso assistere al crollo di un’illusione: l’idea di un percorso lineare, senza inciampi, che garantisca serenità e successo. È naturale sentirsi traditi dal sistema scolastico o dal comportamento di un insegnante, così come è comprensibile provare rabbia verso il figlio stesso.
Ma restare intrappolati solo nella rabbia o nel rancore non aiuta né voi né lui.
Il difficile equilibrio: giustizia e accettazione
Molti genitori mi dicono: “Non è giusto!”. E forse hanno ragione: non sempre la scuola riesce a cogliere le sfumature di un ragazzo, non sempre valuta con equità. Ma la giustizia, purtroppo, non sempre coincide con la realtà che abbiamo davanti.
Ecco allora il compito più difficile: accettare la situazione per quella che è, senza rinunciare al diritto di pensare che sia stata ingiusta. Accettare non significa approvare, ma riconoscere ciò che c’è oggi, per permettere a vostro figlio di ripartire.
Cosa puoi fare, concretamente
Ecco alcuni passi che possono aiutarti:
Ascolta le tue emozioni
Non negare la rabbia o la delusione. Riconoscerle è il primo passo per non farle esplodere addosso a tuo figlio. Concediti un tempo per parlarne con un adulto di fiducia, senza trasformare ogni conversazione in un rimprovero.Accogli le emozioni di tuo figlio
Lui o lei può sentirsi umiliato, spaventato o “etichettato” dalla bocciatura. In questo momento ha bisogno di sentirsi visto e sostenuto, non ridotto al suo risultato scolastico. Frasi come: “Non sei il tuo voto” o “Hai ancora tante possibilità davanti a te” possono fare la differenza.Cerca di guardare avanti
Dopo aver elaborato la rabbia, prova a trasformare questo stop in un’occasione di crescita. Chiediti: Cosa possiamo imparare da questa esperienza? Forse c’è bisogno di nuove strategie di studio, forse di un aiuto esterno (un tutor, un percorso di sostegno emotivo), forse di un dialogo diverso in famiglia.Non cadere nella trappola del confronto
Guardare gli altri ragazzi che “ce l’hanno fatta” rischia solo di aumentare frustrazione e senso di fallimento. Ogni percorso è unico: questo inciampo non cancella le potenzialità di tuo figlio.Scegli di esserci, non di accusare
Tuo figlio non ha bisogno di un avvocato difensore, né di un giudice severo. Ha bisogno di un genitore che resti saldo, anche quando le cose non vanno come sperato.
Trasformare la caduta in opportunità
La bocciatura non è la fine della strada, ma un punto di svolta. Può diventare un’occasione per conoscervi meglio, rafforzare la resilienza di tuo figlio e costruire nuove modalità di affrontare le difficoltà.
Non serve negare il dolore, ma imparare a camminare con lui accanto, per trasformarlo in energia nuova.
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