LO STRESS E' UNA COSA MERAVIGLIOSA

Ecco il perchè.

Se sei malato, prima scopri cosa hai fatto per diventarlo” 

Ippocrate

Ciao Piuma Rosa!

Oggi vorrei raccontarti una favola.

C'era una volta Elena. Elena era una donna "coppa".

Si, hai letto bene, una donna coppa.

Era una coppa, perchè negli ultimi anni, a causa di diversi problemi che si  erano accumulati nella sua vita privata e lavorativa, si ritrova ad un certo punto a strabordare, ad essere stracolma, proprio come una coppa troppo piena di acqua.


La rabbia era la sua compagna di vita. Si sentiva sola, non capita, non era appagata. Era sempre nervosa, irritabile, soffriva di uno stress cronico che non la lasciava mai in pace.

Sempre di corsa, sempre tutto e subito, ad un certo punto arrivò una grave crisi di ansia e mancanza di ventilazione cardio respiratoria.

Come se non bastasse, i dolori al fianco non le davano tregua da due anni. Nel fianco destro sono presenti fegato e cistifellea dove, nella medicina naturale, si trova la sede della rabbia (guarda un pò che caso).


Il tempo passava ed Elena stava sempre peggio, in un'escalation continua verso il buco più nero di un pozzo.

Poi SBAM, il buio.

Elena vedeva in trasparenza, attraverso il suo corpo, l'apatia e la saturazione totale della sua mente.

I suoi pensieri erano intrecciati vorticosamente in un insieme di nodi impossibili da districare, nonostante tutti i balsami provati.


Poi, come per magia, un giorno arrivò a casa ed è successe una cosa stranissima e nuova, ma adesso metto la narrazione al personale, perchè Elena sono io, chi ti sta scrivendo ora.


Cosa mi è successo?


Quel giorno ho apprezzato il buio che ho trovato a casa, quando sono entrata.

Fino al giorno prima avevo paura del buio.

Ho apprezzato il silenzio che mi circondava, quando mi sono chiusa la porta dietro le spalle.

Fino al giorno prima non sopportavo il silenzio.

Mi sono slacciata il reggiseno, mi tolta i tacchi scomodi, mi sono sfilata i jeans stretti.

Fino al giorno prima adoravo le forme che regalavano al mio corpo.

Mi sono tolta il trucco.

Fino al giorno prima adoravo come la matita nera mi disegnava gli occhi. Ora invece senza quell'artifizio si vedeva il bellissimo colore verde del mio iride.

Mi sono sciolta i capelli.

Fino al giorno prima mi vedevo in disordine con il mio mosso non acconciato. Ora mi sentivo selvaggia e vitale come un'amazzone.


Questa ero io fino al giorno in cui sono rinata, ridandomi valore, accettandomi per come sono, accogliendo i miei lati positivi e quelli meno gradevoli.


Poi il mondo ha iniziato a regalarmi centinaia di sfumature colorate, i vestiti sono diventati perfetti nella loro imperfezione, il fisico si è asciugato, la pelle è diventata più luminosa, le unghie e i capelli sono diventati più forti, la mia rabbia si è ripresentata ancora, ma solo per pochi minui a settimana. Ho conosciuto un'amica che non sapevo fosse al fianco di ognuna di noi, la Calma, che ha distrutto la mia nemica, l'Ansia.

Un Pokemon, in poche parole :)


Ho vinto io. Ho vinto io. Ho vinto io.

Magia? Si, anche.

Metodo, forza di volontà e costanza? Soprattutto.

Fatica? No, zero. Quando inizi con lo stile di vita olistico, non puoi più farne a meno. Ti senti troppo bene, sei raggiante, sei felice e tutti notano la tua luce e ti iniziano a chiedere come fai!


Il principio di autoguarigione


Negli studi che ho seguito, in ambito olistico ho scoperto un potentissimo potere innato che ha l'uomo, che è quello di autoguarirsi. E' una delle tipiche cose che tutti sanno, ma a cui nessuno fa caso davvero. La citazione con cui ho iniziato questo articolo è di Ippocrate, padre fondatore della medicina, ed è una citazione molto eloquente, proprio riferita a questo "comandamento". Con una profonda e sincera introspezione e autoanalisi, ognuna di noi può capire da dove sono nati determinati disturbi e come fare a lavorare su noi stesse per ritrovare l'equilibrio.

Ti faccio un esempio: una prova lampante che il nostro organismo sa esattamente cosa fare per guarire è quello della cicatrizzazione: quando ci tagliamo, in modo assolutamente naturale, immediato e involontario, il tuo corpo inizia a guarire la ferita da solo e dopo poco, sarà scomparsa.


Uno dei miei motti, è tratto da un testo di Yuto Tanaka sull'Ikigai, ovverso l'arte di trovare lo scopo della vita e quindi la felicità, e recità così:

"Ogni capolavoro inizia con una pagina bianca"

E' una delle uniche verità che posso dire di aver conosciuto dopo i miei quarant'anni. Inizia anche tu ad amarti, la felicità non è un'utopia! Puoi iniziare con un solo primo passo. Come diceva Osho, chiunque va avanti facendo un passo alla volta, percorre distanze infinite.


Il lato positivo dello stress

Fin da piccola la società ti ha messo sempre al confronto con modelli di personalità e di vita impomatati e perfetti. La Mulino Bianco family, il manager di sta cippa, la donna più bella del mondo, la vita è come un film, la resilienza e bla bla bla. Sovrastrutture mentali di una società persa a peregrinare nel nulla e ipocrita. Perchè questo è!

Per forza poi ti sei sempre trovata impaurita a fare il primo passo in avanti, a lasciare la tua zona di comfort...ti sarai sempre chiesta inconsciamente "Chissà cosa c'è la fuori! Chissà se andrà bene! Chissà cosa penserà la gente!"


Due cocccodrilli e un orango tango ci sono la fuori!


Seguimi in quello che ti sto per raccontare, perchè è dietro questo sipario che il regista fa il suo lavoro.


Taleb, eminente matematico, ci spiega che l'apprendimento "per informazioni" arriva al nostro cervello in modo infinitamente più basso, rispetto al tipo di apprendimento che si innesca con l'esperienza, perchè qui c'è partecipazione attiva del soggetto e quindi si crea stress.


Pensaci: tu per quanti anni da babina hai giocato, provato, curiosato, testato? Nei primi mesi di vita si mette tutto in bocca, per conoscere la forma e la funzione delle cose attorno a noi. Si gioca per imparare i nomi degli oggetti e i loro colori. Si impara cadendo dopo una corsa, o dopo che la mamma ci ripere "non correre che cadi"?


La partecipazione mentale attiva e quindi lo stress, provoca nel cervello quello che viene chiamato lo sfoltimento sinaptico. Si rompono fisicamente delle connessioni neurali per fare spazio a quelle nuove.


Fantastico.


Per capirci meglio è scientificamente provato che quando si fa attività fisica, ad esempio, la continua tensione del muscolo provoca sfibramento e rottura di alcune sue parti. Sempre per il principio di autoguarigione della cicatrice di cui ti parlavo prima, il muscolo ripara autonomamente queste microlacerazioni, attraverso il rinnovamento cellulare!

E il nostro cervello funziona allo stesso modo!


Per concludere quindi, possiamo dire che fallire significa imparare. Rompersi significa crescere, immettere nuove connessioni neurali, nuove cellule, nuovi muscoli e nuovi organi.

Fallire e sbagliare ti èpermette di subire uno stress e quindi di evolvere.

L'errore è alla base dell'evoluzione.

Nel microcosmo eliminiamo cellule vecchie e rotte per crearne nuove. Nel macrocosmo e nella storia dell'evoluzione umana si chiama "selezione naturale", Darwin docet.


Adesso che hai visto il bicchiere mezzo pieno anche della "coppa" dello stress, pensa a creare le tue nuove cellule e inizia ad amarti davvero!

Scarica il percorso sulla SHAKTI_Il Risveglio dell'Energia Vitale Femminile, che ho pensato per tutte Donne, cliccando qui sotto:

Scarica ora!

Cara amica mia, spero di averti offerto almeno un piccolo spunto per ragionare su qualcosa di nuovo, per amare di più te stessa, il tuo corpo e il tuo spirito meraviglioso.

Ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato.

Elena

"Una Donna alla volta, si può cambiare il mondo"


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