DONNE, LAVORO, MATERNITA'. ABBATTIAMO GLI STEREOTIPI SOCIALI.

VIVERE IN PERENNE CONFLITTO TRA CIO'​ CHE VUOI E CIO'​ CHE SEI

“Mi sento delusa, abbandonata, impotente, penso di non poter essere libera di affrontare la mia vita personale come vorrei, perché devo sempre mettere davanti il lavoro, come se la mia vita extra lavorativa non solo non contasse niente, ma nemmeno esistesse”.

Questo è quanto mi disse P. commercialista, all'iniziò del percorso del mio "Master Evolutivo Professionale e Umano Femminile".

Questa espressione invece è comune e ripetitiva da parte di avvocate, imprenditrici, freelance, manager, dipendenti, ecc.

" Tutta la gestione della famiglia ricade su di me, perchè il mio compagno lavora tanto e non ha tempo da dedicare alla famiglia".

Per tante donne aspirare a una carriera e bilanciare il lavoro con famiglia e figli è molto più complicato di quanto loro stesse siano disposte ad ammettere.

Diventano abili equilibriste fino a quando la fune si rompe e si ritrovano stanche, distrutte, schiacciate a furia di correre come schegge impazzite e di sentirsi in colpa per non sentirsi mai “abbastanza brave”.

Poi, come se non bastasse, subiscono angherie da parte di soci e collaboratori che piantano il muso, tolgono la parola quelle poche volte che si assentano per motivi familiari. E, parlo di "libere professioniste" che hanno sgobbato senza orologio, prima della maternità. Ma, questo non conta, è dovuto!

Le cause sono molteplici e a mio parere non si tratta solo di acquisire strumenti e strategie per ottimizzare le scelte della propria vita, il famoso work-life balance. Occorre conoscere le origini del perchè ancora oggi, le donne patiscono tabù, coercizioni e conflitti maggiori di quegli degli uomini.

Secondo il noto filosofo U. Galimberti, la donna, fin dall'origine dei tempi, è sempre stata vincolata alla natura. Il suo corpo è sempre stato previsto come corpo di riproduzione. 

Aristotele, per esempio, diceva che la donna fornisce la materia e l’uomo la forma. Anche nella cultura cristiana, la Vergine Maria offre la materia senza contributo maschile, e suo figlio Gesù dice di sé: “io e il padre siamo la stessa persona”.

Vediamo quindi, una visione maschile dove la donna è sempre stata definita come legata alle leggi di natura e quindi non libera. L’uomo non avendo problemi di vincolo della generazione, ha creato la storia, la storia come suo gioco ozioso, giocando con gli animali, con i miti, infine con le idee e poi le guerre e la politica: tutte faccende maschili.

Questa genesi fa sì, che nella donna si combatte molto più drasticamente che nel maschio, quel conflitto che ci accomuna tutti, ma che è sensibilizzato maggiormente dalle donne, ovvero il conflitto tra le due soggettività che ci abitano.

Una è l’IO – io penso, io creo, io voglio, io desidero, ecc., l’altra è la Specie. 

L’economia della Specie a cui è vincolata la donna in quanto genera, è completamente in contraddizione all’economia dell’IO.

Se noi prendiamo una donna che vuole generare, vediamo che deve assistere alla deformazione del suo corpo, al trauma della nascita che non è solo del bambino, alla soppressione del suo tempo, alla dedizione totale al nascituro, e poi all’allattamento, alla cura, alla perdita del sonno, al cambio di pannolini, a tutto.

Probabilmente PERDE anche il lavoro, perdendo il lavoro PERDE la socializzazione, magari anche i suoi amori che non sono limitati al figlio e al marito. Quindi, dal punto di vista dell’economiadell’IO è un VERO DISASTRO per la Donna,
mentre dal punto di vista della specie un guadagno secco.
Questo conflitto gli uomini non lo avvertono 

Desiderare un figlio, una carriera e un tempo per sè è legittimo e fattibile. Questo è il messaggio che desidero darvi con questo articolo.

Il mio sogno è rendere il mondo migliore, senza distinzione di genere, dove le persone, grazie alle loro potenzialità e talenti siano più consapevoli e attente verso se stesse, gli altri e il mondo.

Non è un sogno irrealizzabile, io l’ho sto già facendo, perché quando una donna cambia, HA IL POTERE DI CAMBIARE TUTTO INTORNO A LEI, e le mie clienti lo sanno. Tant’è che, nei giorni scorsi, si è iscritto al Master Evolutivo Professionale il primo uomo e sono veramente grata e felice (mandato dalla sua compagna, mia cliente).

Sto fissando le ultime consulenze strategiche gratuite per scegliere tra le candidate al mio Master le più motivate ad impegnarsi e a investire il loro miglior tempo, risorse ed energie per ottenere la propria completa realizzazione.

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