Lavorando nell’ambito della progettazione di percorsi educativi mi trovo spesso a fare i conti con il concetto di Comunità Educante. Sovente devo spiegare perché ritengo fondamentale tenerlo ben presente nel momento in cui si programmano interventi educativi ad ampio respiro, che non hanno a che vedere solo con la didattica ma con la volontà di tracciare delle linee guida che possano essere seguite in ambiti diversi.
Intanto cosa si intende per Comunità Educante?
Si tratta di un tessuto di relazioni alimentato da collaborazione e solidarietà tra tutti coloro che hanno a cuore un territorio, lo abitano e sono consapevoli della necessità di agire insieme per tracciare una direzione che sia arricchente e consapevole.
Non ha a che fare con l’educazione dei più piccoli, almeno non soltanto.
Sicuramente ne fanno parte istituti come scuola, servizi per la prima infanzia, centri specialistici, luoghi che hanno un ruolo fondamentale nella formazione di cittadini e cittadine del domani. Nella Comunità Educante sono coinvolti però anche singoli e istituzioni, che non hanno in prima battuta un ruolo da “educatori”, ma allo stesso modo contribuiscono a formare, a creare consapevolezza in bambini, bambine, ragazzi e ragazze, adulti e adulte che scelgono di cooperare per creare un ambiente che non sia solo vivibile ma anche e soprattutto sostenibile.
Questa settimana ho partecipato all’inaugurazione di una nuova biblioteca (la Biblioteca di Kora), un luogo perfettamente calato in questo concetto, un contenitore di arte e cultura da vivere a più livelli e che sicuramente avrà un ruolo fondamentale nella formazione di tutti e tutte coloro che avranno l’opportunità di frequentarlo.
Ecco, quando penso alla comunità educante, penso ad un posto come quello, a tanti posti come quello.
Una pluralità di soggetti di riferimento: genitori, scuola, professionisti dell’educazione, associazioni, attività economiche, istituzioni, attori attivi che non trascendono dall’apporto educativo che ogni loro azione può generare e ne tengono conto nella pratica quotidiana e nella progettazione di azioni future.
Ma allora quali caratteristiche deve avere una Comunità educante?
deve essere fortemente centrata nel suo contesto di riferimento
avere a cuore l’ambiente circostante, viverlo e preservarlo
mettere al centro infanzia e adolescenza, non con un atteggiamento paternalistico ma riconoscendone specifiche caratteristiche ed esigenze
deve sostenere le famiglie, qualsiasi forma esse decidano di assumere
deve valorizzare le azioni delle associazioni e dei volontari
prendersi cura dei beni comuni
mettere in connessione azioni e progetti
tenere vive cultura e tradizioni
E allora, tutti e tutte all'opera per creare luoghi (fisici e concettuali) da abitare con consapevolezza e lungimiranza!
Qualche consiglio di lettura per approfondire:
Anzivino M., Caligaris F. (a cura di) (2021), Le biblioteche risorse della comunità. Pensare e agire insieme ai cittadini, Edizioni Gruppo Abele.
Barrilà D., (2020), Noi restiamo insieme. La forza dell’interdipendenza per rinascere, Feltrinelli.
Cau M., Maino G. (a cura di) (2017), Progettare in partnership. Idee e strumenti per collaborazioni cross-sector, Maggioli Editore
Giaccardi C., Magatti M. (2020), Nella fine è l’inizio. In che mondo vivremo, Il Mulino.
Manzini E., (2018), Politiche del quotidiano, Edizioni di comunità.