Cosa ti fa sentire a posto?

2 esercizi da mettere subito in pratica

  • 25.08.2020
  • tempo di lettura: 12:04

In che modo e perché le persone si sentono a posto con il proprio corpo?


Genericamente ci si sente a posto, quando ti piaci (soprattutto guardandoti allo specchio), quando senti di avere la “coscienza pulita” e se riesci a dedicarti tempo senza percepire quel sottile senso di egoismo.


Perché è così difficile per una donna dedicarsi tempo? 

Possibile sia solo l’eccessivo zelo materno? 

Perchè riusciamo a rinunciare così facilmente all’amore verso noi stesse? 


Cosa ci rende così “vulnerabili”? 

Il tempo?

Il momento giusto?


Le due domande hanno una risposta chiara dentro di te, ma spesso non riesci a leggerle perché si nascondono dietro giustificazioni. 


Il fattore tempo è un’illusione, visto che ho allieve che nonostante facciano lavori con turni sregolati si organizzano per dedicare tempo a loro stesse e all’intera famiglia.


Il momento giusto invece non esiste. La nostra vita può cambiare tutto in un solo istante e non è qualcosa che possiamo minimamente gestire. 

Il momento giusto è qualsiasi momento purché si prenda una decisione.


È invece importante chiedersi:

-Cosa HO FATTO per migliorare il mio senso per sentirmi a posto?

-Cosa sto facendo ORA per cambiare le cose?


Quando qualcuna mi racconta di come si sentiva felice e a posto con il proprio corpo, vengono fuori ragionamenti piuttosto contrastanti. 


Ragioniamo sull’aspetto maternità. 


“Ines, dopo la gravidanza ho iniziato a prendere peso e da lì è stato un delirio...“

Cosa mi stai dicendo tra le righe? 


Un figlio (la luce dei tuoi occhi) ti ha rinchiusa ed allontanata dalla tua libertà? 


Non posso pensare che fare un figlio porti con se questa sorta di condanna, perché sappiamo entrambe che non è così. 


La verità è che non riesci ad organizzarti come prima e stiamo parlando di due aspetti differenti.


Che mamma e donna puoi essere senza la tua minima libertà?


Nonna diceva: “Quando hai un figlio non mangi quando hai fame e non dormi quando hai sonno” 


Vero, verissimo!


ma nulla ti impedisce di organizzare per bene il tuo tempo, nonostante sia più complicato farlo, visto che lo stai facendo per te e la tua famiglia.


Qualche mese fa lessi un articolo scientifico che affermava questo:

“Una donna in ogni gravidanza invecchia BIOLOGICAMENTE 10 anni”


Non parlavano a livello estetico, (perché sarebbe “mostruoso”), ma cellulare. 

Questo c’insegna che ciò che non curiamo invecchia più velocemente e tutto ciò che non vediamo rappresenta la nostra salute. 


Tutto qui.


Cerchiamo di capire ora, come puoi migliorare anche in minima parte la qualità della tua vita (la stessa che sentivi forte prima). 


Prova a fare questo esercizio partendo da dove sei ora. 



Dividi in due un foglio di un quaderno, a sinistra scrivi dettagliatamente cosa facevi prima (quando tutto funzionava meglio) e a destra cosa puoi aggiungere (in base a dove sei ora).


Deve essere un piccola modalità vicina a quelle buone abitudini che ti facevano sentire a posto. 


Una volta visualizzate rileggile e parti dalla cosa più semplice e sostenibile per te. 

Non applicarle mai tutte assieme (sarebbe un errore!)


Vediamo alcuni esempi:


✔️Prima mi muovevo di più. 

Potresti iniziare col ritagliarti anche soli 30 minuti per iniziare a camminare 3 volte a settimana!


Oppure 


✔️se prima senza figli avevi più tempo per organizzare la tua giornata, potresti definire quale orario sarebbe più utile per te, per prepararti una colazione sana e sfiziosa prima che il resto della famiglia si svegli! (pensando solo a te stessa e senza togliere niente a nessuno)


Quando hai davanti il tuo schema sarà molto più facile organizzare il tuo tempo e mano mano (a distanza di almeno 3 settimane) aggiungere un secondo piccolo cambiamento per te sostenibile, ma senza fretta.


Evita di scrivere su questo foglio giustificazioni e paragoni, perché non ti aiuterà nell’immediato a sbloccare la situazione ma solo ad appesantirti. 


Ti sarà invece molto utile fare il paragone quando avrai inserito nella routine quotidiana almeno 2 piccole buone abitudini, così guardandoti indietro potrai farti i complimenti  per fare oggi il doppio di ciò che facevi sei settimane prima!


È davvero molto importante capire cosa è sostenibile per te ed è qualcosa di estremamente personale. Le mie allieve lo raccontano come una sorta di click che poi diventa bisogno e che porta con se conseguenze positive, che innalzano la qualità della loro vita. 


Far diventare tutto questo qualcosa di naturale e necessario, ti fa avere una percezione differente di te. 

Non farai più sport per dimagrire, ma perché ti senti forte e in salute. 

Questa forma mentis è la più potente.


Ma cosa della forma fisica ti fa sentire a posto? 

Forse il senso di salute che senti? 

O il fatto che ciò che indossi ti cade a pennello? 


Se ci pensi non ti senti apposto con il tuo corpo perché hai una taglia 40”, oppure perché “puoi indossare il costume da bagno della stagione” 


è un assurdità!


Non sono i tuoi Jeans o il tuo costume da bagno a farti sentire a posto, perché se così fosse come mai ci sono persone che nonostante abbiano tutto quello di cui abbiamo parlato sopra, non si sentono a posto?


Cosa allora ti rende davvero a posto e felice?


Per logica potresti pensare che sia la mente e la percezione di te che debba essere sostenuta e che forse senti fragile.

Questo fattore è altrettanto personale visto che non tutte le persone desiderano la medesima cosa e quindi si sentano a posto.


C’è chi si sente a posto anche con il suo sovrappeso e non gli sfiora minimamente il discorso salute, c’è chi invece è già una taglia 40 è molto sensibile al fattore salute e sente di non fare mai abbastanza. 

Capisci?


Dovremmo quindi definire questo binomio opposto, (legato al concetto mentale e psicologico) come una possibilità, come la ricerca di un approccio unico per trovare l’equilibrio. 

Questo “fragile” equilibrio è condizionato da: 


- Scarsa consapevolezza corporea che accende i motori

- Poca sostenibilità nelle cose da fare che scalda i motori

- Un metodo corretto per sentirti al sicuro e far partire la vettura per un lungo percorso.


A questo punto passiamo al secondo esercizio.


È bene farsi domande chiare e molto specifiche su ciò che ha fatto fallire in passato i tuoi progetti, senza paura e con estrema serenità.


“Cosa ha arrestato il tuo progresso nonostante fossi partita carica?”


“Cosa non ti piaceva ed hai fatto forzando parecchio le corde della tua personalità!?”


“Cosa succede nella tua mente quando facilmente cedi all’impegno preso?”


“Che domande o affermazioni inizi a porti e su quali concetti ragioni giustificandoti?


“Qual era la difficoltà più grande che incontravi e che sentivi difficile da contrastare?


Rispondere a queste domande è un passo enorme che ti aiuterà a scavare profondamente e a capire i detonatori che s’innescano nella tua mente, visto che possono minare il tuo progetto ed i tuoi obiettivi, saperli riconoscere e capire quando tutto questo si sta verificando, per accoglierli concretamente, visto che non sarà una sorpresa.


Un altro aspetto per nulla trascurabile è legato al tuo status. 


Chi persone frequenti, cosa fanno, che abitudini hanno e che concetto hanno di cura e salute, che rapporto hanno col cibo le persone che frequenti e che cosa fanno per sentirsi felici. 


Circondarsi di persone poco “stimolanti”, rassegnate e apatiche ti porteranno facilmente sulla strada che non vuoi, e quel che è peggio essendo direttamente coinvolta potrebbe risultare difficile allontanarle.


Analizza questo aspetto appena possibile, 

Guardati intorno, cosa vedi?


Anche la tua famiglia d’origine parla molto di te, di cosa faceva tua mamma, tuo papà, tua sorella o lo zio quando si prendeva cura di se? Tutto questo ce l’hai dentro!


Questo aspetto è illuminante perché i sani valori che riesci a trasmettere a ciascun componente della tua famiglia fanno bene a tutti (soprattutto ai figli) perché diventi un esempio. 


Il motivo per cui mi trovo qui ad aiutare le donne che vogliono riappropriarsi del proprio corpo (e di rinascere in forma e bellezza), nasce dal fatto che in maniera del tutto naturale le persone mi dicono:


“Ines, con te riesco a percepire tutto il mio corpo e a guidarne i comandi, a sentirmi capace di capire cose che prima facevo male e non capivo”



Questo aspetto è un fatto puramente personale, visto che non ho fatto scuole di pedagogia (solo l’esame di psicologia dello sport - che mi è piaciuto un casino!) non viene insegnata da nessuna scuola e non c’è scritto in nessun manuale come puoi trasmettere un concetto.


Chi è realmente in grado di farlo è di solito colui che è riuscito a entrare in contatto profondo con una data materia e che l’ha fatta sua!


Questo è l’unico segreto per cambiare le cose ed iniziare ad ottenere risultati. 


Ti racconto una personale esperienza che mi ha fatto riflettere moltissimo. 


Ho sempre odiato la matematica, ma quando ero alle superiori, in soli 6 mesi per una casualità (sostituzione del mio prof di matematica) riuscii ad avere 8 in pagella (mai avuto prima) SOLO PERCHÉ IL NUOVO PROF RIUSCÌ A FARMI VEDERE DIVERSAMENTE LA MATEMATICA.


Fino a quel momento avevo visto solo formule da memorizzare, per trovare una soluzione “vattelapesca”


Il suo approccio fu geniale perché mescoló le carte e capii che grazie al mio ragionamento riuscivo a trovare soluzioni più semplici e riuscivo a mettere da parte soluzioni molto articolate che mi facevano disperdere energie perché non ne capivo il meccanismo. 


Cosa ad esempio porta la maggior parte gli studenti a giustificarsi e non fare l’ora di educazione fisica? 


È altamente improbabile che se stai insegnando qualcosa di coinvolgente lo studente si rifiuti. 


Pensare di insegnare educazione fisica facendo “partitelle” a pallavolo alle ragazze e calcetto ai ragazzi, è inutile,  porti in automatico lo studente ad annoiarsi (a meno che non abbia particolari attitudini e predisposizioni).


Bisogna instillare la voglia di capire di più, di sentire vibrazioni, di far apprezzare concetti mai capiti, devi travolgere e incuriosire.



Non ci allontaniamo troppo da questo concetto quando parliamo di ritrovare la forma fisica, perché capire qual è la tua modalità è indispensabile per avere successo. 


Qual'e' il problema se non adotti la giusta modalità? 


La risposta è semplice, presto abbandonerai l’impresa e questa delusione porta con se grande senso di frustrazione che ti fa sentire incapace e inadatta a certi stimoli.


Quest’ultimo aspetto è il problema principale che provo a sciogliere con chi parlo: far capire che non esistono persone incapaci a fare sport, come non esistono bambini che leggono fluentemente in prima elementare, esistono invece guide valide in grado di farti trovare la strada.


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Ines 🚀🌈

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