AUTOEFFICACIA E AUTOSTIMA

I fattori chiave del cambiamento e del potere personale

Con la parola autoefficacia si intende la convinzione e la consapevolezza di riuscire a raggiungere i propri obiettivi, di fare qualcosa che ci si è prefissati o che si vorrebbe realizzare sapendo di averne le capacità e le competenze oppure la consapevolezza di poterle acquisire.

E’ anche la fiducia innata nei confronti della propria capacità di superare momenti complessi, perché si possiede l’intima convinzione di averne le risorse: cognitive, emotive e fisiche.

Il motto dell’autoefficacia è: ce la farò, ci riuscirò!

L’autoefficacia è dunque la misura della convinzione individuale di raggiungere un obiettivo specifico.

Diventa una vera forza quando si può fare riferimento a tutte quelle volte in cui si trovano nel proprio bagaglio esperienziale episodi di piccoli o grandi successi personali, cioè di tutte quelle volte in cui si è effettivamente riusciti a raggiugere degli obiettivi specifici che vanno a rinforzare questa convinzione – siccome sono già riuscito a fare una determinata cosa, a superare un certo momento, oppure a fare qualcosa di nuovo o, ancora, ad attivare un cambiamento, ci  riuscirò, anche questa volta.

L'autoefficacia deriva dunque dall'esperienza personale e cresce con la pratica. 

Per fare qualcosa non basta credere di saperlo fare ma bisogna tradurlo in azione!

Quando si ha un alto livello di autoefficacia, è più probabile che si affrontino nuove sfide e che si persista, senza arrendersi neache nei momenti di crisi.

L’autoefficacia è fondamentale per il  successo e i per risultati personali o di team ed è connessa alla sensazione di potere personale e può essere efficacemente allenata.

Attraverso momenti di crisi e momenti di espansione, ognuno di noi ha la possibilità di lavorare sulla propria autoefficacia ed autostima che diventano i fattori determinanti che creano il modo in cui formuliamo il nostro pensiero, e di conseguenza le azioni che ne derivano, passando da non ci riesco a posso farlo  aumentando focus, concentrazione e persistenza.

Autoefficacia ed autostima sono concetti che vengono spesso confusi tra loro e usati indistintamente, tuttavia, seppur siano correlati e si influenzino a vicenda, si manifestano in modo differente.

L' autostima riguarda l'opinione e le credenze generali che si hanno su di sè, che si sono formate nel tempo e sono radicate nell’inconscio.

È il modo in cui ci si percepisce, con i propri punti di forza ma anche con le proprie debolezze, in una visione d'insieme, mentre l’autoefficacia riguarda obiettivi specifici.

Quando si ha un'alta autostima e ci si sente bene con sè stessi, ci si vede sotto una luce positiva,  anche se si pensa di non essere particolarmente efficaci in alcune circostanze, questo non rappresenta  un problema.  (esempio: una persona potrebbe avere alta autostima e avere consapevolezza di bassa autoefficacia in particolari contesti, ad esempio nel parlare in pubblico).

Il termine autostima è usato per descrivere il senso generale di validità o di valore personale che una persona si attribuisce. In poche parole, indica quanto ci si apprezza  e ci si piace. 

E' la risultanza di una serie di fattori  valutativi che ognuno di noi attiva nei confronti di sè stesso e che determina poi il grado di competenza, importanza, capacità e valore che ciascuno di noi si attribuisce. 

L’autostima è spesso vista come un tratto della personalità, il che significa che tende ad essere stabile e cambiare e modificarsi con lentezza.

 Il padre del concetto di autoefficacia è Albert Bandura, psicologo canadese che ne ha costruito una vera e propria teoria.

Un ruolo fondamentale nel costrutto personale di autoefficacia ed autostima lo giocano le credenze che si hanno su di sè.

Tutti quei giudizi che ci si porta appiccicati addosso e che spesso, anziché essere potenzianti e funzionali , diventano zavorre anche perchè spesso non corrispondono alla realtà ma all'idea che ciascuno di noi ne ha sviluppato, in base alle esperienze.

Potenzialmente ognuno di noi vorrebbe cambiare alcune cose, migliorarsi, e fissare nuovi obiettivi, tuttavia molto del loro raggiungimento dipende, in primis,  dal quanto crediamo davvero di poterlo fare.

Molti vengono presi da sconforto prima ancora di iniziare nuove imprese, convinti e bloccati sul senso di impotenza rispetto al cambiare davvero lo stato delle cose.

La causa, spesso, è da ricercare proprio nel senso di autoefficacia, o inefficacia, della percezione delle proprie azioni. (traducibile con: tanto non serve a niente… tanto non ci riesco….. etc….)

Ma proprio questo diventa fondamentale e determinante nel modo in cui gli obiettivi, i compiti e le sfide vengono affrontati. 

Ecco che la fiducia  che si ha nelle proprie capacità di affrontare le situazioni e realizzare i propri obiettivi può giocare un ruolo non solo nel modo in cui ci si sente, ma anche nel raggiungimento dei traguardi personali.

Tutto ciò è strettamente connesso con il lavoro di empowerment e di autoconsapevolezza: sentirsi vittima delle situazioni oppure riprendersi le proprie risorse personali, magari sopite, e diventarne respons-abili (in grado di attivare le risposte migliori agli stimoli che la vita ci presenta) e co-creatori della realtà.

Gli studi dimostrano che le persone con un forte senso di autoefficacia hanno acquisito la capacità di visualizzare i problemi più impegnativi come sfide da superare, sviluppano un interesse e una passione profonda verso le attività a cui partecipano, hanno  un senso di responsabilità più forte per i loro interessi e per la comunità, per le attività e per la collettività, recuperano rapidamente da battute d’arresto e delusioni sviluppando un vero senso di resilienza, connesso più al miglioramento personale dopo uno sforzo continuativo rispetto al concetto di resilienza come resistenza allo stress, più vicino ad un rassegnato senso di “sopportazione”.

Al contrario le persone che hanno un basso  senso di autoefficacia rifiutano  compiti impegnativi, credono che le difficoltà, le novità e le situazioni difficili siano al di sopra delle loro capacità, sono molto  concentrati su ciò che manca rispetto a ciò che è disponibile e sui risultati negativi, perdendo  la fiducia nelle capacità personali.

Il fattore più impattante di tutto questo  è che una bassa autoefficacia comporta una sensazione di “impotenza nei confronti della vita”, ossia la convinzione di non essere in grado di controllare personalmente gli eventi che accadono e di non poter far nulla per cambiare.

Certamente ci sono eventi esterni sui quali nessuno ha controllo, e gli ultimi due anni ne sono pieni e ce lo hanno dimostrato chiaramente,  ma ciascuno di noi può decidere come reagire ad essi anche in base alle risorse di autoefficacia che ha a disposizione e che possono sempre essere allenate.

In conclusione: quanta influenza hanno sulle nostre vite autoefficacia ed autostima!

Puoi fare qualcosa oggi stesso per lavorare su questo aspetto, da adesso, iniziando dal portare attenzione consapevole sulle parole che dici nella tua mente, nel tuo dialogo interno, perchè è da questo che nascono i pensieri ed è proprio da questo punto che puoi riconquistare il tuo potere personale.

Anche se ti sembra qualcosa di molto piccolo, parti dal sostituire parole depotenzianti e giudicanti come “non valgo niente”, ”non sono capace” ,"non ci riesco” con queste:

“Io voglio, io posso, io riesco!”

Scrivitelo su un foglietto, appiccicalo al frigorifero o sul desktop del tuo pc, fai un bel respiro a pieni polmoni e ripetilo ad alta voce!

“Io sono abbastanza e ho tutte le risorse per riuscire nei miei obiettivi!”

Più lo farai, più porterai l'attenzione consapevole su queste nuove parole, più inizierai ad agire in modo autoefficace. 


Grazie per la tua attenzione e per il tempo della lettura.

Emanuela Morello

Mental & Business Coach ad orientamento ericksoniano



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