L'era della digitalizzazione “precipita” con l’emergenza Coronavirus. In Italia i prossimi 5 anni saranno decisivi per crescere e scalare molte posizioni nell’ambito della classifica europea in termini di trasformazione digitale.
Secondo i dati riporatati del DESI 2020, acronimo di Digital Economy and Society Index, ovvero l’indicatore di digitalizzazione dell’economia e della società che viene redatto ogni anno dalla Commissione europea per misurare appunto la digitalizzazione dei Paesi membri, l’Italia è scesa al 25° posto su 28. Sul Podio Finlandia, Svezia e Danimarca. Il report 2020 si riferisce al 2019, quindi i seguenti dati riportano la situazione ante-pandemia. Inoltre, l’analisi 2020 include anche la Gran Bretagna. 
I risultati sono determinati da 37 indicatori, raggruppati in 5 categorie:
• connettività;
• capitale umano;
• uso dei servizi internet da parte dei cittadini;
• integrazione delle tecnologie;
• e digitalizzazione dei servizi pubblici.
L’insieme di tutte queste variabili definiscono il grado di digitalizzazione dei paesi europei.
Tuttavia, sottolinea una nota della Commissione “nel 2019 a livello politico è cresciuta l’attenzione verso il potenziamento della digitalizzazione dell’economia e della società italiana”. Infatti, nel dicembre 2019 il Ministero ha presentanto la strategia Italia 2025, conosciuta anche come ‘PNRR’ il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, un programma di investimenti quinquennale che l’Italia deve attuare per promuovere, organizzare e potenziare la digitalizzazione e l’innovazione ad ogni livello.
Dati più che positivi sul fronte del 5G..
Da report emerge che l’Italia è uno dei paesi più avanzati rispetto all’implementazione del 5G, collocandosi ben al di sopra della medie Ue. Un dato positivo che però non basta a frenare la discesa in classifica sul fronte della connettività, dalla 12° alla 17° posizione. 
..ma all’ultimo posto per competenze digitali
Il tasto più dolente riguarda il capitale umano: siamo scarsi sulla digitalizzazione delle imprese, l’uso dei servizi pubblici digitali e la formazione di capitale umano. Occupiamo l’ultimo posto come competenze digitali dei cittadini: quanto usiamo Internet e come.
Dinanzi a questo scenario Skill Form si è posta uno scopo, oltre che un dovere, il quale punta a valorizzare l’accessibilità attraverso un programma formativo completo volto a promuovere lo sviluppo delle competenze chiave per il futuro, garantendo a tutti la possibiltià di acquisirle. Nessuno deve essere lasciato indietro.
">Il nostro ruolo.
Sebbene il paese si collochi in una posizione relativamente alta nell’offerta di servizi pubblici digitali, il loro utilizzo rimane scarso. Analogamente, le PMI presentano dei ritardi nell’utilizzo di tecnologie come il cloud e i big data, così come per quanto riguarda l’adozione del commercio elettronico. Quanto all’uso delle tecnologie digitali delle imprese, l’Italia occupa la 23° posizione in Europa.
Pertanto i risultati DESI 2020 devono essere analizzati anche alla luce dell’enorme domanda di infrastrutture e di servizi digitali registrata durante la pandemia e delle azioni immediate intraprese dagli Stati membri. L’Italia ha adottato numerose iniziative in ambito digitale per far fronte alla crisi Covid-19. Il governo ha anche rivolto la propria attenzione alle scuole, promuovendo la diffusione di strumenti e piattaforme digitali, la fornitura di dispositivi agli studenti meno abbienti e l’accesso a connessioni ultraveloci e ai servizi connessi.
Quanto al futuro, i prossimi anni saranno molti interessanti per il nostro paese sul fronte della digitalizzazione, soprattutto perché la mentalità dei cittadini è ormai matura e pronta a vivere pienamente questo processo di digital transformation. Sul fronte del capitale umano, Skill Form è in prima linea ad offrire una formazione ad alto impatto sociale affinché tutti possano apprendere e potenziare le competenze più richieste nel mondo del lavoro.
Tutto questo significa mettere a punto le condizioni per una vita migliore per tutti. Conviene a tutti ed è un dovere per chi ha la responsabilità, a ogni livello, metterci nelle condizioni di vivere questa trasformazione al meglio.
