La valutazione posturale

Dott. Bartolomeo Fasano

La valutazione posturale è una pratica che consente di analizzare la persona nella sua globalità, sia da un punto di vista strutturale, sia da un punto di vista recettoriale.

Sarebbe un grave errore soffermarsi soltanto sulle componenti meccaniche, quindi sull’orientamento delle varie parti del corpo nello spazio.
Le moderne evidenze ci mostrano di quanto la moderna posturologia sia complessa e di come considera l’essere umano rispetto al passato.

Sarà dunque fondamentale avere una profonda conoscenza del Sistema Tonico Posturale(S.T.P.) e dei suoi componenti, i recettori posturali. Sarà importante conoscerne il funzionamento e tutte le connessioni anatomo-fisiologiche che possono portare ad una determinata sintomatologia o ad un particolare tipo di disturbo.

Prima di iniziare la valutazione in sé, non deve mai essere saltato un passaggio fondamentale, ossia quello dell’anamnesi.

L’anamnesi consiste in un colloquio, nel quale viene raccolto un gran numero di dati relativi al soggetto e al modo in cui conduce la propria vita.
Il soggetto verrà sottoposto ad una serie di domande ben precise, che insieme andranno a costituire la cosiddetta time-line, ossia la storia clinica del soggetto, la quale consentirà di capire se effettivamente nel corso del tempo ci può essere stato uno o più di un fattore che ha contribuito alla perdita della fisiologia posturale, fino alla condizione presente.

Si procederà con un’attenta osservazione corporea nei tre piani dello spazio(frontale, sagittale e trasverso), per poi procedere con dei test posturali funzionali, i quali servono appunto a valutare l’attività recettoriale e ad evidenziare un’eventuale anomalia nel loro funzionamento.

Spesso i test trovano una rapida corrispondenza con ciò che viene dichiarato durante l’anamnesi, facilitando dunque la strada verso la scoperta di una possibile causa che ha scatenato la problematica posturale.

Di grande importanza ed utilità per confermare ciò che è stato evidenziato durante l’osservazione corporea ed i test posturali funzionali, saranno le indagini strumentali.

Tra le più utilizzate troviamo sicuramente l’esame stabilometrico e quello baropodometrico, dove si andrà ad evidenziare rispettivamente lo scarico bipodalico e la traiettoria dello statokinesigramma(equilibrio corporeo) nel primo e la pressione esercitata dal contatto del piede al suolo nel secondo, passando in rassegna tutti i punti di contatto del piede durante la deambulazione, evidenziando eventuali anomalie di contatto o di carico.

L’esito della valutazione posturale, qualora evidenziasse delle anomalie recettoriali oltre che strutturali, darà vita a più strade sinergiche in termini terapeutici o rieducativi.
La collaborazione professionale in posturologia infatti è all’ordine del giorno, grazie al carattere trans-disciplinare di questo ramo della medicina non convenzionale, consentendo dunque di ripristinare la fisiologia posturale persa da un soggetto, mediante l’analisi dei recettori che costituiscono il complesso Sistema Tonico Posturale, e l’analisi delle alterazioni strutturali.
La sinergia tra il lavoro meccanico di normalizzazione delle catene mio-fasciali e lavoro recettoriale specifico condotto dallo specialista di pertinenza, consentiranno al soggetto di migliorare oltre che la postura anche gli aspetti funzionali del corpo, raggiungendo così livelli maggiori di benessere psico-fisico.

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Dott. Bartolomeo Fasano  

Fisioterapista – Posturologo-Mèziérista - Chinesiologo



BIBLIOGRAFIA

• ”La riprogrammazione posturale globale” – Bernard Bricot

• ”Esercizio correttivo. Postura, salute e performance
L. Russo, R. Benis, S. Livi, A. Falcone, N. Ragalmuto, P. Bartolucci, L. Barni

• “Posturologia – Ambiti applicativi e di ricerca”
F. Fischetti, G. Grieco



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