Fisiopatologia della spalla del lanciatore

Dott. Bartolomeo Fasano

DALLA DIAGNOSI ALL’ESERCIZIO PREVENTIVO

La spalla, articolazione tanto funzionale, quanto complessa e intrinsecamente instabile.

Si tratta dell’articolazione più mobile del corpo umano che gode di ampi range di movimento su tutti i piani dello spazio, raggiungendo spesso e volentieri dei coefficienti di articolarità ai limiti della fisiologia, rasentando condizioni patologiche.

In condizioni normali infatti si parla di patologie di spalla, ma così non accade proprio così nei cosiddetti sport overhead, ossia attività sportive caratterizzata da una attività reiterata di questo distretto anatomico, dove range articolari oltre i limiti fisiologici vengono considerati normali a causa di adattamenti anatomici che le strutture capsulo-articolari e mio-tendinee hanno subito durante gli anni di pratica agonistica.

In particolare, il gesto tecnico degli sport overhead, ossia il lancio, prevede diverse fasi, cominciando da un accumulo energetico a partire dagli arti inferiori, passando per un’abduzione ed extra-rotazione massimale della testa omerale nel momento di massimo caricamento, fino a scaricare tutta la potenza del gesto con un contro-movimento potenzialmente lesivo, che termina con il rilascio della palla e la traslazione anteriore del baricentro corporeo.

La reiterazione del gesto tecnico e la biomeccanica dello stesso, sottopongono la spalla a costanti forze esterne di importanti entità, le quali vanno ad esercitare una pressione sulla capsula articolare, la quale muterà le sue caratteristiche fisiologiche per acconsentire alle ampie traslazioni della testa omerale.
Anche l’attività tendinea della cuffia dei rotatori sarà fortemente sollecitata, proprio per assolvere alla funzione di centraggio della testa omerale alla glena ed evitare lussazioni.

La componente extra-rotatoria della cuffia dei rotatori sarà particolarmente sollecitata.
Solitamente il muscolo sovraspinato risulta essere quello più implicato in situazioni di sofferenza, in quanto la meccanica del gesto implica una riduzione dello spazio subacromiale, canale di passaggio del suo tendine, il quale verrà schiacciato e pinzato, andando così incontro ad una risposta infiammatoria, con conseguente dolore e limitazione funzionale.

Gli atleti degli sport overhead sono purtroppo costantemente sottoposti a carichi di lavoro importanti, tanto da parlare di sindrome da overuse del cingolo scapolo-omerale.
Proprio in virtù di ciò sarà importante anzi tutto prevenire eventuali infortuni, inserendo quotidianamente nelle sedute di allenamento una parte mirata al rinforzo preventivo delle componenti mio-tendinee, date le sollecitazioni a cui vengono sottoposte.
In caso di infortunio invece, bisognerà procedere rispettando rigorosamente le varie tappe del return to play, partendo dal controllo della sintomatologia dolorosa, fino alla ripresa del gesto tecnico sport specifico.
Sarà opportuno dunque rispettare anzi tutto le condizioni dell’atleta e procedere progressivamente, senza troppa fretta di tornare all’attività agonistica, in modo da ridurre al massimo il rischio di recidiva, in quanto un nuovo infortunio potrebbe con molta probabilità compromettere anche le condizioni psicologiche dell’atleta, e poter ritornare alle esecuzioni tecniche usuali in massima sicurezza.

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Dott. Bartolomeo Fasano 
Fisioterapista – Posturologo Mèziérista – Chinesiologo


BIBLIOGRAFIA

 “Preparazione atletica e riabilitazione. Fondamenti del movimento umano. Scienza e traumatologia dello sport, principi di trattamento riabilitativo.
D. Carli, S. Di Giacomo, G. Porcellini

 “La spalla nello sportivo” - A. Fusco, A. Foglia, F. Musarra, M. Testa

 “Infortuni e patologie della spalla”, www.isokinetic.com



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