Diabete mellito gestazionale e l'attività fisica come farmaco

Come si sviluppa e come contrastarlo

Il diabete mellito gestazionale è una complicanza che esordisce durante la gravidanza, la più comune, con intolleranza al glucosio o iperglicemia. Si verifica nel 5% delle gravidanze e sta aumentando in tutto il mondo in linea con l’aumento dell’obesità materna e il diabete tipo II.

L’obesità e il diabete mellito gestazionale sono fattori di rischio per eventi avversi materni e del feto tra cui diabete, ipertensione, macrosomia e complicanze neonatali; gli ultimi studi hanno evidenziato che può compromettere la futura saluta metabolica del bambino.

Le donne con diabete in gravidanza sono più a rischio di sviluppare pre-eclampsia, una condizione in cui si verifica un nuovo sviluppo o il peggioramento di ipertensione già esistente, associata alla presenza di eccesso di proteine nelle urine che si sviluppa dopo le 20 settimane di gestazione.

Il diabete mellito gestazionale è altresì un fattore di rischio per lo sviluppo di diabete nei successivi 10-20 anni dopo la gravidanza. 

Ma perché si sviluppa il GDM?

 

Durante la gravidanza avvengono alcuni cambiamenti metabolici per favorire un’adeguata disponibilità nutrizionale per la crescita del feto e questa condizione può portare, dopo la ventiquattresima settimana, ad uno sviluppo di insulino-resistenza, simile a quella del diabete tipo II, nel muscolo scheletrico della mamma. Aumenta una resistenza all’insulina e le cellule diventano meno sensibili alla sua azione, queste donne secernono il 40-70% in meno di insulina volta a risolvere lo stress metabolico dell’insulino-resistenza periferica.

 

 

 

Cosa può fare l’attività fisica?

 

L’ evidenza scientifica ha rilevato che l’esercizio fisico regolare e persistente in gravidanze senza particolari controindicazioni mediche, aiuta a ridurre i livelli di glucosio nel sangue entro il range di normalità. I livelli di emoglobina glicata, che misura il controllo glicemico a lungo termine ( da 2 a 3 mesi), sono migliori tra le donne che svolgono l’esercizio fisico e sembrerebbe che abbia anche il potenziale di ridurre o ritardare la necessità di terapia insulinica; ciò è rilevante perché livelli elevati di insulina, come si verificano nell’iperglicemia, possono essere associati a danni cardiovascolari. .Gli studi scientifici hanno evidenziato che le donne che facevano attività fisica avrebbero raggiunto livelli simili, in termini di benefici, a chi faceva uso della sola terapia insulinica suggerendo quindi il movimento come trattamento terapeutico sicuro. 

L’utilizzo dell’ esercizio fisico è importante come coadiuvante terapeutico anche per il miglioramento della glicemia post-prandiale, cioè a due ore dal termine di un pasto, in quanto non si riuscirebbe a controllare questo valore con il solo intervento nutrizionale; sebbene la dieta sia alla base della gestione standard del diabete mellito gestazionale mantenendo normali i livelli glicemici postprandiali e ottimizzando gli esiti materni e fetali, il controllo sistemico della glicemia non è mantenuto con la sola dieta nel 39% dei casi ed anche nei casi di somministrazione di insulina. L’attività fisica va ad aumentare l’azione dell’insulina stimolando l’assorbimento del glucosio tramite l’attivazione dei trasportatori intracellulari di glucosio e aumentando l’uso di acidi grassi intracellulari. Inoltre l’esercizio fisico altera anche l’espressione delle proteine muscolari coinvolte nella risposta all’insulina e muscoli di grandi dimensioni come ad esempio il quadricipite migliorano l’assorbimento del glucosio.

Nel diabete di tipo II gli effetti acuti di un periodo di esercizio aerobico regolano il metabolismo dei grassi e del glucosio, ciò migliora la sensibilità all’insulina, favorisce l’assorbimento del glucosio e si traduce in una diminuzione nei livelli di glucosio nel sangue per un massimo di 72 ore successive all’allenamento. L’assorbimento di glucosio è anche influenzato dalla durata e dall’intensità dell’esercizio, una maggiore intensità corrisponde a maggiore abbassamento glicemico. 

Inoltre l’attività fisica migliorando la resistenza insulinica periferica e riducendo l’eccesso di nutrienti per il feto fornisce protezione contro l’eccessiva crescita fetale e praticata dopo il parto funge da importante fattore preventivo. 


Dott.ssa Melania Balzarin

 

 

Alcuni dati importanti:

 

- L’ obesità ha un rischio maggiore di 3,6 volte per lo sviluppo di GDM rispetto al normopeso.

 

- Le donne che hanno svolto attività fisica negli ultimi 12 mesi prima della gravidanza hanno un rischio di GDM più basso del 55% rispetto a donne inattive.

 

- L’esercizio fisico è approvato e raccomandato dall’ American College of Obstetricians and Dynecologists American Diabetes Associations e l’American College of Sports Medicine come terapia aggiuntiva in GDM.

 

- Sia l’obesità materna che il GDM conferiscono rischi sia a breve che a lungo termine per la mamma ed il bambino.

 

Quindi che attività fare?

 

Gli studi dimostrano che un programma di allenamento aerobico moderato eseguito per almeno 20-30 minuti, dalle 3 alle 4 volte a settimana va a fornire uno stimolo ripetuto che facilita un migliore assorbimento di glucosio nel sangue e induce un aumento della sensibilità all’insulina; per quanto riguarda la tipologia di esercizio, attività aerobiche diverse produrrebbero lo stesso benefico effetto e questo è positivo perché così il modello di cura sarà centrato sulla persona con programmi adattati alle esigenze e preferenze di ogni donna rendendo più piacevole lo svolgimento nel lungo termine. Anche un programma di esercizi di forza sarebbe risultato efficace nel ridurre la terapia insulinica per alcune donne che lo potrebbero preferire soprattutto verso la fine della gravidanza in cui il nuovo assetto posturale potrebbe rendere più difficile lo svolgimento di esercizi aerobici.

Il consiglio è quello di iniziare il più presto possibile poiché si abbassa il rischio di complicazioni nella gravidanza, l’attività può essere svolta individualmente come ad esempio la camminata, oppure in corsi di gruppo che consentono di sviluppare anche il rapporto umano e la socializzazione con le altre donne, costantemente monitorati da personale esperto rispetto all’intensità e la modalità di esecuzione.

 

 

BIBLIOGRAFIA:

Hopkins S.A. e Artal R. “ The role of exercise in reducing the risks of gestational diabetes mellitus” Women Health (2013) 9(6), 569-581

 

Harrison et al “ Exercise improves glycaemic control in women diagnosed with gestational diabetes mellitus: a systematic review” Journal oh physiotherapy 62 (2016) 188-196

 

Combination of a structured aerobic and resistance exercise improves glycaemic control in pregnant women diagnosed with gestational diabetes mellitus. A randomised controlled trial.

Sklempe Kokic I, Ivanisevic M, Biolo G, Simunic B, Kokic T, Pisot R.

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