Ci sono momenti in cui, anche con tutto l’amore del mondo, ci si sente impotenti.
Se vivi con un cane pauroso, reattivo o ansioso, sai esattamente di cosa sto parlando.
Magari hai già provato a fare del tuo meglio. Hai chiesto consigli, seguito corsi, lezioni, cambiato più figure.
Eppure, niente sembra funzionare davvero per voi.
La verità è che, spesso, quando si vuole aiutare il proprio cane con le sue paure, ci si muove su un terreno scivoloso: quello dei professionisti cinofili competenti in materia... ma anche no.
E se incappi nella seconda opzione, potresti uscirne più confusa, demoralizzata e convinta che sia tutta colpa tua se il tuo cane non migliora.
Chi non ha, nella propria formazione cinofila, anni di studio ed esperienza su queste tematiche, potrebbe trascinarti — anche senza volerlo — in semplificazioni pericolose: “metodi universali” che non tengono conto della complessità del vissuto emotivo del tuo cane, né di tutte le implicazioni che ci sono dietro queste tematiche.
Non è solo questione di ciò che noi vogliamo che succeda.
Se c'è un trauma dietro — e quasi sempre è così — non basta. Ci vogliono molti più strumenti.
È proprio da qui che ho desiderato creare questo percorso per te: per fare chiarezza.
Per aiutarti a capire, prima ancora di agire.
Per restituirti il potere della consapevolezza.
Per agire solo basandoci su scienza e conoscenza del comportamento del cane, non su approcci improvvisati.
Questo percorso sarà il tuo filtro per capire di cosa ha davvero bisogno il tuo cane.
✨La paura non si corregge, si ascolta✨
La paura è una delle emozioni più antiche e potenti.
Non è un difetto da correggere, ma un sistema biologico fondamentale per la sopravvivenza.
Quando è in equilibrio, protegge.
Quando si altera, blocca. Frena. E rende impossibile vivere con serenità.
Ecco perché non si può affrontarla con superficialità.
Serve rispetto. Serve comprensione. Serve tempo.
✨Una questione di sistema nervoso: perché la paura non si addestra.✨
La paura non nasce dalla parte razionale del cervello.
È un meccanismo automatico, governato da strutture profonde come l’amigdala e il sistema limbico, che elaborano in modo subconscio gli stimoli e decidono, in frazioni di secondo, se qualcosa è pericoloso o no. La velocità con cui questo avviene ha una sola funzione: salvare la vita.
Questo spiega perché il tuo cane può reagire in modo improvviso e intenso a volte.
La sua mente non sta “pensando”, ma proteggendolo.
Sul perché reagisce a stimoli che sono innocui, te lo spiegherò tra poco, e sono certa che ti chiarirà molti dubbi.
Ed è per questo che l’amore, da solo, non basta: serve anche una conoscenza precisa di questi meccanismi per supportare il tuo cane.
Ti aiuterà a entrare in empatia e a non rischiare, involontariamente, di complicargli le cose, ma sopratutto a non permettere a chi non ha le competenze di mettere le mani sul tuo cane.
✨Le paure dei cani sono reali, anche quando non lo sembrano✨
È normale chiedersi perché il proprio cane si spaventi per un oggetto apparentemente insignificante o reagisca in modo esagerato a un suono, a un cane o a una persona che non ha nessuna intenzione di fargli del male.
Ma ciò che conta non è quello che noi percepiamo, non è il nostro punto di vista.
È il suo.
Un cane può temere:
un sacchetto di plastica mosso dal vento
un uomo con il cappello
una risata troppo forte
una lavatrice in azione
E non importa se, razionalmente, per te “non c’è nulla da temere”.
La paura non abita nella logica. Si attiva per esperienze passate, per istinto di conservazione, per ciò che in passato non è stato mai realmente elaborato bene dal cane, quasi sempre nella sua fase infantile e di socializzazione.
Ti aiuterò a capire che non sempre è sufficiente esporli a qualcosa per farli abituare.
✨Le parole giuste per descrivere ciò che sente il tuo cane✨
ìIn ogni caso il primo passo per una consapevolezza profonda e comprendere l'entità delle emozioni che il tuo cane può vivere. Un conto è un cane che ha paura, un altro è un cane che va in panico e così via.
Vediamo insieme le principali differenze tra i termini che spesso vengono confusi:
Paura
La paura è una risposta emotiva e fisiologica a un pericolo percepito nel momento presente.
Quando il cane avverte un pericolo reale o percepito, il suo corpo si attiva per metterlo al sicuro: il battito accelera, i muscoli si tendono, i sensi diventano più acuti.
Questa reazione automatica non è “sbagliata”, anzi, è essenziale per garantirgli una possibilità di reagire e salvarsi.
In genere, si parla di paura quando è possibile identificarne con chiarezza la causa:
un oggetto, una persona, un animale, un rumore specifico.
È qualcosa a cui si può dare un nome: "il mio cane ha paura dei temporali", "delle biciclette", "dei bambini che gridano".
✨La paura quando perde la sua funzione originale, va riequilibrata, così da aiutare il cane a ritrovare un senso di sicurezza, senza che questa emozione diventi invalidante nella sua vita quotidiana.
Ansia
L’ansia è una risposta emotiva anticipatoria: il pericolo non è realmente presente, ma il cane si comporta come se lo fosse.
È uno stato di allerta, spesso sottile ma persistente, che nasce dalla preoccupazione che qualcosa di spiacevole possa accadere da un momento all’altro.
A differenza della paura, l’ansia non è innescata da uno stimolo immediato e riconoscibile.
Spesso è il risultato di esperienze passate che hanno lasciato il segno – piccoli episodi ripetuti, oppure eventi più intensi – e che hanno insegnato al cane a “stare all’erta” anche quando nulla sembra minaccioso.
✦ Un cane ansioso può scrutare l’ambiente in modo ipervigilante, rifiutarsi di entrare in una stanza senza motivo apparente, oppure mostrarsi inquieto durante una passeggiata apparentemente tranquilla.
Nel caso dell’ansia, ciò che destabilizza non è tanto quello che succede, ma la possibilità che qualcosa possa succedere.
È un’attivazione continua del sistema di allarme interno, spesso senza via di sfogo.
✨Riconoscere l’ansia è fondamentale per evitare che si trasformi in condizioni più gravi e invalidanti.
E soprattutto, è un primo passo per imparare a rassicurare il proprio cane, non solo con il comportamento, ma anche con la propria energia e presenza. Ti spiegherò come puoi fare al momento giusto.
Panico
Il panico rappresenta l’ultimo gradino della scala della paura: è una reazione estrema, in cui l’individuo – cane, persona o altro animale – perde completamente il controllo. Spesso è accompagnato da sintomi fisici molto evidenti.
È importante distinguere panico e paura, la paura non è una perdita di controllo.
Anzi, la paura ha una funzione adattiva e salvavita.
È il sistema d’allarme che consente di attivare una risposta utile, proporzionata al pericolo e mirata alla sopravvivenza.
Il panico si manifesta quando la normale risposta di paura non è più funzionale alla risoluzione della situazione. Spesso accade perché, in passato, il cane ha provato ad affrontare situazioni che lo spaventavano, ma per vari motivi quei tentativi non hanno avuto esito positivo.
Col tempo, la sensazione di impotenza si accumula, fino a far crollare ogni possibilità di gestione. Subentra così uno stato di angoscia estrema, in cui il cane perde la capacità di valutare le opzioni disponibili. Le risposte diventano automatiche, non ragionate, e l’unico obiettivo è sopravvivere.
In un attacco di panico un cane come una persona può bloccarsi completamente, tentare una fuga cieca, tremare in modo incontrollato o difendersi con estrema aggressività, mettere in atto un comportamento disordinato e caotico, e mettere addirittura a rischio la sua vita.
In questo stato, il cane non ragiona più lucidamente.
Non sente la tua voce, non riconosce ciò che vuoi dirgli, non è in grado di recepire indicazioni ne capire che vuoi aiutarlo.
È in un loop di sopravvivenza pura.
✨ Il panico può evitato, intervenendo molto prima:
quando il cane inizia a mostrarsi inquieto, ansioso, timoroso.
È in quei segnali “lievi” che si gioca tutto: lì c’è ancora margine per aiutarlo.
Per capire bene la differenza tra panico e paura guarda questo video: osserva come questo cane, nonostante la situazione critica, mantiene lucidità e non va nel panico e – anche nella paura – ragiona attentamente per salvarsi la vita. Ti aiuterà a comprendere la differenza. Tranquilla ti dico già che finisce tutto bene!
Fobia
La fobia è una forma estrema e persistente di paura che si attiva anche in assenza dello stimolo reale.
A differenza della paura, che si manifesta in risposta a un pericolo concreto e si spegne immediatamente con la scomparsa dello stimolo, la fobia non si spegne da sola.
Un cane che ha avuto una brutta esperienza con un rumore, un oggetto, un cane o una persona può sviluppare una risposta fobica che si estende a tutto ciò che glielo ricorda – anche solo vagamente.
E da lì, inizia a evitare, temere, irrigidirsi o reagire, anche in situazioni completamente sicure.
✨In moltissimi casi, la fobia è l’espressione di un trauma non elaborato.
Un’esperienza vissuta come troppo intensa, troppo improvvisa, troppo minacciosa.
Qualcosa che ha lasciato un “prima” e un “dopo” nella vita emotiva del cane.
Un punto di rottura.
È per questo che la fobia non nasce dal nulla.
È spesso attivata da una memoria traumatica collegata a un evento che in passato ha colpito in profondità e ha alterato in profondità il senso di sicurezza del cane, anche in contesti che prima considerava neutri.
✨La fobia non è funzionale✨
Una differenza fondamentale rispetto alla paura – e persino al panico – riguarda la funzione:
✔ La paura ha una funzione protettiva: ci segnala un pericolo e ci prepara a reagire.
✔ Il panico, finchè non diventa disorganizzato, è una strategia di sopravvivenza quando il pericolo è davvero alto.
✘ La fobia, invece, non protegge.
Non guida verso una soluzione.
Quando la paura diventa irrazionale e sproporzionata, trasformandosi in fobia, può essere disfunzionale, limitando la vita di quell'iindividuo.
Nota importante
✨Tutte le forme di disagio che abbiamo appena descritto – dalla paura all’ansia, dal panico fino alla fobia – possono manifestarsi attraverso comportamenti molto diversi.
Ad esempio alcune volte si esprimono con la fuga, altre volte con la reattività: abbaiare, ringhiare, tirare al guinzaglio, sembrare “aggressivi”.
Di tutto questo parleremo meglio in una prossima lezione, dove esploreremo le varie espressioni della paura, e impareremo a riconoscerle per tempo, perchè alcune sono insospettabili. Più siamo in grado di coglierle precocemente, più possibilità abbiamo di aiutare davvero.
✨La paura del tuo cane non si supera “facendo fare”✨
Aiutare un cane con paura, ansia, panico e fobie non può basarsi solo sull’abitudine o sull’esposizione forzata.
Esporre un cane già spaventato a ciò che teme, nella speranza che si “abitui”, è una delle strategie più rischiose.
Può solo rafforzare la convinzione interiore che quel mondo è pericoloso, che nulla cambia, che non è al sicuro.
Purtroppo spesso sono proprio i Professionisti che non hanno competenze su queste tematiche a suggerire di portarli al cnetro commerciale così si abituano.
L'approccio risolutivo a queste tematiche richiede tempo, pazienza e la creazione di nuove esperienze emotive, dove il cane:
– si sente al sicuro mente fa delle esperienze
– può scegliere
– si sente protetto, ascoltato, rispettato dalla sua figura di riferimento
Solo così la sua mente può iniziare a riscrivere la storia.
Solo così quella reazione automatica può smettere di dominare la sua vita.
Nella prossimo passo del Percorso della Calma.
Parleremo di tutte le possibili cause e concause della paura, dell’ansia e della reattività.
Vedrai che molte ti sorprenderanno. Ti sentirai più leggera se ora sei convinta che è tutta colpa tua.
Capire da dove arriva il disagio è il primo modo per iniziare a trasformarlo.
A presto
Paola Maida - Founder of Cinofilia al Femminile