✨Perché è importante conoscere le 4 F✨
Fino a questo punto abbiamo parlato di cosa può generare paura, ansia o reattività nel cane.
a proposito hai perso il passo 2 del Percorso della Calma? →Lo puoi recuperare qui
Oggi facciamo un altro passo avanti: impariamo a riconoscere come quella paura si manifesta concretamente attraverso il comportamento.
Ora magari ti stai chiedendo:
La risposta è semplice: nei 16 anni in cui svolgo mia professione ho imparato che un proprietario, senza una consapevolezza profonda delle dinamiche che possono riguardare il suo cane ipersensibile, è a rischio – pur con le migliori intenzioni – di prendere decisioni che complicano la sua vita invece di aiutarlo davvero.
Anche e sopratutto nella scelta delle soluzioni, come ad esempio il Professionista Cinofilo che vorrai che ti affianchi. C'è tanta incompetenza li fuori su queste tematiche così delicate, e se tu non sai di cosa prova, e di cosa ha davvero bisogno il tuo cane, non potrai fare la scelta migliore per lui, rischiando di affidarti a chi non solo non potrà aiutarvi, ma che potrebbe addirittura peggiorare la situazione.
La conoscenza e la consapevolezza che ti sto dando, ti permetteranno di:
capire esattamente cosa sta provando il tuo cane in quel momento,
sapere quando e come intervenire,
usare in modo mirato gli strumenti che ti fornirò passo dopo passo in questo percorso.
Il tuo ruolo nella vita di un cane ipersensibile non si esaurisce nel cercare aiuto, che sia un educatore
un addestratore, o un Veterinario Comportamentalista.
Questi per quanto bravi e preparati possono affiancarti solo in alcuni momenti, ma è nella vita quotidiana che si gettano le basi per un vero cambiamento.
Ecco perché voglio che tu diventi parte attiva, consapevole e competente nel percorso del tuo cane.
Tu sei l'unica che ha il potere di aiutare il tuo cane, noi professinisti siamo solo dei facilitatori.
E ora torniamo al nostro argomento.
✨Le 4 F rappresentano l'espressione massima della paura✨
La comunicazione del cane è molto ricca di segnali, in questo percorso a noi però interessano in particolare quelli che identificano uno stato di stress e disagio: posture, comportamenti, sguardi, movimenti, micro-espressioni.
Molti di questi segnali hanno sfumature lievi, piccoli avvisi che il cane ci dà per farci capire che non è a suo agio, altri un po' più intensi, altri esplosivi.
Infatti si parla di escalation della paura, proprio perchè un cane può attraversare diversi livelli di intensità emotiva quando si trova immerso in una situazione che per lui è difficile.
Può provare timore, sospetto, paura, panico.
È importante riconoscere quelli più lievi perchè ci permettono di agire tempestivamente, e sicuramente li tratteremo cosìchè tu possa imparare a leggere il tuo cane con molta più facilità, ma ora quelli di cui ci occuperemo, le 4 F della paura appunto, rappresentano l’espressione massima della paura:
Si tratta infatti di comportamenti che il cane mette in atto quando la percezione di minaccia da parte del suo sistema nervoso è già molto alta, e si attiva il pilota automatico.
In poche parole in quei momenti non sta “scegliendo” di comportarsi così per dispetto, capriccio o ostinazione: sta rispondendo a un impulso primitivo legato alla sopravvivenza.
Ciò significa che mentre il cane le esprime non è più lucido, non è in modalità ragionamento ma solo in quella sopravvivenza. Mentre se i segnali sono più lievi possiamo ancora entrare in contatto con il nostro cane per calmarlo.
Ti spiegnherò meglio di come funziona il suo sistema dello stress in un altro momento.
✨E ora definiamo le 4 F della paura✨
1. Flight – Fuga
La fuga è la strategia più funzionale alla sopravvivenza: il cane si allontana da ciò che percepisce come una minaccia.
Se queste possibilità di allontanamento vengono impedite (guinzaglio corto, spazio chiuso), la paura può crescere fino a diventare panico, portando il cane a ricorrere ad altre risposte più intense.
Quindi potrai vederlo scappare lontato, tentare di liberarsi dalla pettorina o dal collare se si sente bloccato, divicolarsi in tutti i modi se fisicamente bloccato dalle mani, come spesso accade dal veterinario.
2. Fight – Combattere
Quando il cane percepisce che non ha via di fuga, può ricorrere a comportamenti di difesa attiva.
Spesso non si tratta di un vero “attacco” che avverrebbe solo in pericolo di vita, ma di azioni che hanno lo scopo di tenere lontana la minaccia: ringhiare, mostrare i denti, abbaiare in modo intenso, affondare e tirare verso sono spesso ritualizzazioni.
💡 Un punto fondamentale
La reattività è una delle reazioni collegate al panico meno riconosciute.
La cinofilia meno evoluta tende ancora a interpretarla come “dominanza”, “aggressività” o “prepotenza”.
In realtà, una reazione esplosiva al guinzaglio verso un cane o una persona sopratutto se valutiamo che in fin dei conti quell'individuo non stava facendo nulla di che verso il nostro cane...è sempre una risposta di panico, spesso attivata da traumi passati.
Che cos’è davvero la “via di fuga”
Prima quando ho parlato della modalità fight ho nominato la mancanza della via di fuga, voglio spiegarti meglio questo concetto, perchè non si tratta solo di un luogo fisico in cui in cane vorrebbe ripararsi o andare.
Per un cane, la via di fuga è sopratutto la percezione di avere una scelta:
sapere che se necessario ha la possibilità di potersi allontanare,
poter gestire la distanza dalla minaccia secondo la sua visione di distanza di sicurezza.
Ecco perchè quando questa percezione viene a mancare –guinzaglio corto, spazi stretti, ambienti affollati – l’ansia cresce più rapidamente.
In assenza di spazio e possibilità di usarlo per la sua sicurezza, il suo sistema nervoso può scegliere di ricorrere alla risposta "attacco" (Fight) per cercare di garantire comunque la sopravvivenza in altro modo.
Ora se ti stai chiedendo che necessità c'è di combattero o fuggire quando in realtà ciò che preoccupa il tuo cane è tutto sommato innocuo, te lo spiegherò in un altro appuntamento quando ti parlerò dei traumi, e potrà chiarirti molti dubbi sulle sue reazioni esagerate.
In conclusione possiamo definire che la reazione "Fight" è sempre alla base di un comportamento reattivo: ad esempio un cane al guinzaglio reagisce ringhiando quando uno sconosciuto si avvicina troppo.
3. Freeze – Immobilità
Il cane in una situazione che per lui rappresenta una minaccia, resta immobile, come “congelato”, in una postura tesa e rigida.
Può durare pochi secondi o diventare uno stato prolungato.
Serve a “sparire” agli occhi del pericolo o a bloccare ogni azione aggressiva per ridurre i rischi.
Esempi di comportamenti Freezing:
In passeggiata, il cane si blocca di colpo e non prosegue.
In un canile, un cane schiacciato contro il muro non reagisce a nulla (livello estremo)
Dal veterinario, il cane che si fa fare tutto senza battere ciglio, ma che quando lo sposti sembra di marmo.
⚠️ Da sapere
Solo perchè il cane non ha reazioni non bisogna pensare che sia calmo. Internamente, il cane sta vivendo un fortissimo stress.
In alcuni casi estremi può addirittura dissociarsi dalle sensazioni corporee pur di sopportare quello che sta vivendo.
Forzarlo a muoversi senza prima aiutarlo a “rientrare” da quello stato può peggiorare lo stato emotivo e minare la fiducia.
Ora ti mostro un video che mostra un caso estremo di freezing, anche se il commento sotto è divertito - ecco cosa fa l'inconsapevolezza - , questo cane è in uno stato emotivo terribile.
In questo secondo video invece puoi osservare un cane che va in freezing durante la passeggiata. Anche se l'ambiente è naturale, è bastato il rumore della motosega in lontananza per minare il suo senso di sicurezza. Il suo sistema nervoso lo ha registrato come un segnale di pericolo è ha dato il via alla rezione di Freeze. Muoversi non è sicuro.
Come vedrai dal video non va ne avanti ne indietro. Se guardi il video da smartphone ingrandisci per vedere più dettagli.
4. Fawn / Fooling Around – Fare il “pagliaccio” o il “carino”
Questa è la risposta più sottovalutata e fraintesa: il cane prova a sdrammatizzare o placare la situazione.
Può correre in cerchio in modo frenetico, saltare in modo disordinato su mobili e persone, pinzare i vestiti ecc.
Dall’esterno può sembrare estrema gioia o troppa eccitazione… ma c'è tensione e disagio, accompagnata da una disregolazione emotiva. Il cane non riesce a uscire da quello stato di iperattivazione.
🔍 Esempi:
All’arrivo di ospiti, il cane corre avanti e indietro, salta addosso e poi si allontana, non li molla un attimo.
Davanti a un cane sconosciuto, esagera nei saluti e poi scappa via e inizia a correre in cerchio o se al guinzaglio diventa un frullatore.
Sul tavolo del veterinario, lecca freneticamente il medico.
Qui puoi vedere un video emblematico. I proprietari di questo carlino decidono di fargli uno scherzo.
Potrai osservare che ad un certo punto inizia a correre in cerchio fino a che lancia un grido si ferma e libera improvvisamente il suo intestino.
Mentre molti sotto nei commenti pensano che non solo stesse giocando con l'orsacchiotto, ma è anche un bel po' maleducato al punto da fare i bisogni in casa, io ti dico che quella è una chiara reazione di panico non riconosciuta.
✨Perché un cane fugge e un altro attacca?✨
Quando il cane percepisce un pericolo, il suo corpo attiva in pochi secondi la reazione di stress acuto: ormoni, battito, respirazione, muscoli, tutto il corpo si prepara a rispondere a un emergenza.
Nel frattempo nel giro di pochi secondi il cervello sceglie la strategia più adatta in quel momento, basandosi su:
✔︎I segnali che arrivano dal trigger: si sta avvicinando o è fermo?
✔︎La valutazione della presenza o meno della via di fuga
✔︎In passato cosa ha funzionato meglio? Se spesso la via di fuga è stata preclusa è molto facile che quel cane (o meglio il suo sistema nervoso) scelga altre stretegie.
Inoltre questa “preferenza” potrebbe essere condizionata da:
Attitudine genetica – alcuni cani nascono più predisposti a reagire in un certo modo.
Apprendimento – se una strategia ha “funzionato” in passato (es. la fuga ha messo fine a un’esperienza spiacevole), il cane tenderà a riutilizzarla. Oppure se la via di fuga è stata preclusa o non ha mai funzionato, la reattività può diventare una “scelta obbligata” per il cane e diventa uno schema mentale. Ecco perchè non è facile risolverla.
💡 Un’ultima riflessione
Tendiamo a giustificare e perfino a provare tenerezza di fronte a un cane che cerca di evitare o fuggire da qualcosa.
Ma davanti alla reattività – abbai, ringhi, scatti in avanti – facciamo più fatica a empatizzare.
Eppure è fondamentale comprendere che la reattività è sempre una reazione di panico, diversa solo nella forma – non nella radice emotiva – dalle altre risposte alla paura.
Nel prossimo appuntamento esploreremo i segnali più sottili di paura e ansia, che possono aiutarti a intervenire in anticipo, prima che il tuo cane arrivi a questo tipo di esplosioni.
Intanto grazie per essere arrivata fino a qui e aver scelto di essere una proprietaria consapevole.
Paola