Il Sauternes n.x, l'altro vino di Château d'Yquem

Il nuovo vino di Yquem: un'eccezionale degustazione a Napoli organizzata dall'associazione Blend 75

Pochi giorni fa ho vissuto un’esperienza di degustazione molto interessante, che desidero condividere con Voi. Forse alcuni non sanno che da un paio di anni Château d’Yquem propone sul mercato un nuovo vino chiamato Sauternes d’Yquem n.1, n.2, n.3, ecc.…
Si tratta per ogni vino numerato di un assemblaggio di vini di diverse annate, scelti tra quelli che non entrano nella produzione dello Château d’Yquem millesimato. L’idea di questo nuovo vino è nata da Sandrine Garbay, l’enologa e capo cantiniere di Yquem per più di vent’anni, recentemente passata a Château Guiraud, ed è stata avvallata da Pierre Lurton, il direttore generale del celebre Cru. 
Madame Garbay ha infatti pensato di imbottigliare ogni anno un assemblaggio di diversi millesimi, in modo da presentare una certa regolarità di gusto anno dopo anno, piuttosto che vendere sfuso il vino che non veniva selezionato per il cru millesimato. In pratica un "second vin" multimillesimato
L’assaggio perfettamente organizzato a Napoli dalla società “Blend 75” di Francesca Pisacane e Luigi Scala, specializzata in eventi enogastronomici, in presenza del nuovo responsabile AIS (Associazione Italiana Sommeliers) della Campania, Tommaso Luongo, è risultato essere molto interessante e mi ha permesso di fare i seguenti commenti di degustazione, che vi riporto qui sotto:

Sauternes n.6
Lotti di quattro annate dal 2014 al 2019, imbottigliati nel 2020.
Colore giallo tenue, in bocca leggero, giovane e fresco dove il dolce predomina sulle altre sensazioni. Piacevole per un aperitivo.

Sauternes n.5
Lotti di tre annate dal 2014 al 2016, imbottigliati nel 2019.
Colore giallo tenue, con una buona struttura in bocca ed una certa complessità gustativa finale, dovuta probabilmente alla presenza nell’assemblaggio di due grandi annate come il 2015 e il 2016.

Sauternes n.4
Lotti di tre annate dal 2011 al 2016, imbottigliati nel 2017.
Colore giallo paglierino, con un’ottima struttura in bocca ed un volume che si allarga a poco a poco.

Sauternes n.3

Lotti di quattro annate dal 2011 al 2016, imbottigliati nel 2017.
Colore giallo paglierino, con un posizionamento in bocca meno complesso del n.4, rispetto al quale c’è un annata in più nell’assemblaggio. La finale non molto lunga.

Sauternes n.2
Lotti di cinque annate dal 2010 al 2014, imbottigliati nel 2016.
Colore giallo paglierino carico, molto leggero in bocca con una finale corta. Sicuramente il meno interessante dei 6 campioni.

Sauternes n.1
Lotti di quattro annate dal 2010 al 2013, imbottigliati nel 2014.
Colore giallo dorato, grande densità in bocca con una bella struttura, lungo in finale. Sentori classici di zafferano e cera di mobile. È di gran lunga quello che più si avvicina ad uno Château d’Yquem di annata.

I vini sono poi stati tutti riassaggiati in abbinamento a tre piccole pietanze:

Ostrica, formaggio erborinato e bignè alla crema.

Ottimo l’abbinamento tra il n.1 e l’ostrica grazie ad un bel equilibrio, ed eventualmente con il n.4, mentre con gli altri campioni l’ostrica dominava troppo.
Buoni gli abbinamenti del formaggio con tutti i campioni, in particolare con il n. 5 ed il n.6
Nessun abbinamento valido con il bignè, tranne forse con il n.1 che riusciva a resistere al dolce della crema. Negli altri casi il vino veniva stravolto, a dimostrazione ancora una volta di quanto il Sauternes non sia un vino da dessert (provatelo invece con un pollo arrosto e le patatine fritte come me lo aveva suggerito un giorno il Conte Alexandre de Lur-Saluces, l’ultimo proprietario dello Château prima dell’acquisto da parte di LVMH, oggi produttore del grande Château de Fargues.

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