Arriva la primavera e fuori tutto rinasce. Le giornate si allungano, i fiori sbocciano, la luce torna ad accarezzarci il viso. Eppure… dentro, qualcosa sembra incepparsi. Ti svegli già stanca, fai fatica a concentrarti, senti come un velo addosso che ti spegne il fuoco.
Ti sei mai chiesta perché proprio nella stagione della rinascita ti senti più spenta?
Questa sensazione non è casuale. Ha un nome: stanchezza primaverile, e non è un capriccio né un difetto da correggere. È una voce del corpo che ti parla, e come ogni voce, va ascoltata.
Quando il corpo cambia stagione… ma l’energia non lo segue
Secondo la medicina occidentale, questo senso di letargia è legato soprattutto ai cambiamenti climatici: con l’aumento delle temperature, i vasi sanguigni si dilatano, la pressione si abbassa, e il corpo impiega un po’ di tempo ad adattarsi.
Ma se osserviamo questo passaggio con occhi più antichi, quelli della Medicina Tradizionale Mediterranea, scopriamo qualcosa di ancora più profondo.
In primavera, la Natura attiva il Fuoco: si alza la temperatura, cresce la luce, tutto si mette in moto. Ma se dentro di noi ristagna ancora la Flemma accumulata durante l’inverno — fatta di sedentarietà, cibi più pesanti, emozioni trattenute — allora quel fuoco incontra un ostacolo. E quando l’energia incontra un ostacolo, non esplode: ristagna. E tu ti senti spenta, ma agitata. Vuota, ma sovraccarica.
Il ruolo chiave del fegato: la tua centrale energetica interiore
Se c’è un organo che in primavera lavora per tutte noi, è il fegato.
È lui che si prende carico del detox profondo, che filtra, trasforma, alleggerisce. È lui che smuove il metabolismo, rielabora i grassi, produce bile per digerire ciò che non serve più — nel corpo come nella mente.
Ma se il fegato è stanco, appesantito, infiammato, allora tutto rallenta. E a pagarne le conseguenze sei tu: nella lucidità, nella vitalità, nel sonno, nell’umore, persino nel peso.
La medicina lo descrive come un organo dalle mille funzioni: depura, immagazzina nutrienti, regola gli ormoni, sostiene il sistema immunitario. Ma la medicina mediterranea aggiunge un dettaglio prezioso: il fegato è il custode della visione. Quando funziona, ti fa sentire direzionata, viva, presente. Quando si blocca, perdi motivazione, perdi vista, perdi slancio.
Depurare l’intestino per liberare il fegato
La prima cosa da fare quando ci si sente stanche in primavera non è spingere sull’acceleratore. È alleggerire il carico.
E per farlo davvero, bisogna partire dall’intestino.
Un intestino infiammato manda al fegato un flusso continuo di tossine da gestire. È come chiedergli di lavorare in un magazzino sommerso dal caos: prima o poi rallenta. E quando rallenta, le tossine si accumulano, i nutrienti non si assorbono, l’energia cala, il corpo si difende trattenendo liquidi, gonfiore e persino grasso.
In pratica, più sei stanca… più ti senti pesante.
Depurare l’intestino non significa fare digiuni drastici o bere succhi verdi per tre giorni. Significa nutrirlo con intelligenza, con cibi vivi, ricchi d’acqua e di luce: verdure a foglia verde, patate dolci cotte a vapore, oli vegetali crudi e ricchi di omega-3. Questi alimenti non solo nutrono la flora batterica, ma abbassano l’infiammazione, migliorano l’assorbimento e sbloccano l’intero flusso vitale.
Respira. Ma fallo davvero.
Hai mai fatto caso a come respiri quando sei stanca? Il respiro si accorcia, si ferma nel petto, quasi come se avessi dimenticato come si fa a lasciar entrare la vita.
Il respiro è il ponte tra ciò che senti e ciò che sei.
Respirare profondamente è uno dei gesti più potenti (e gratuiti!) che puoi fare ogni giorno per ritrovare energia.
Basta poco: fermati. Apri le spalle. Inspira dal naso fino alla pancia. Espira lentamente. Fai cinque respiri così, almeno tre volte al giorno.
Meglio ancora se sei all’aria aperta. Meglio ancora se cammini nella natura.
Il movimento e il respiro combinati diventano un atto di auto-guarigione immediato. Un reset gentile. Un ritorno a casa.
La luce si assorbe anche a tavola
La primavera porta con sé più luce, ma per riceverla davvero serve un corpo pronto.
E qui entrano in gioco due cose: il cibo vivo e gli omega-3.
Mangiare frutta e verdura di stagione non è una moda: è un atto di coerenza con il ritmo della Terra. Ogni stagione ci dà esattamente ciò di cui abbiamo bisogno. In primavera, il corpo chiede leggerezza, ma anche forza. Ha bisogno di colori, fibre, acqua e vitamine.
E ha bisogno di grassi buoni.
Gli omega-3 non solo proteggono il sistema nervoso e abbassano l’infiammazione: sono fondamentali per produrre serotonina e assorbire la vitamina D.
Un corpo ben nutrito è un corpo che sente. Che accoglie. Che risponde alla luce.
Non forzarti a rinascere: preparati a farlo
La stanchezza primaverile non è un errore. È un invito.
Un invito a lasciare andare l’inverno dentro di te.
A ripulire ciò che è fermo, a respirare ciò che è nuovo, a rimettere in moto l’energia con rispetto, pazienza e amore.
Non ti serve strafare. Ti serve ascoltare.
Non devi per forza "carburare". Devi solo ritrovare il ritmo che è tuo.
E se ti stai chiedendo da dove iniziare, ti lascio questa domanda:
💭 Domanda di auto-coaching:
E se fosse proprio questa stanchezza a dirti che è il momento di cambiare il modo in cui ti prendi cura di te?
Non per essere più “produttiva”, ma per essere più viva.