Vivere senza problemi sembra quasi impossibile, se non del tutto. Anche cercando rifugio sul cucuzzolo di una montagna per fare l'eremita, è inevitabile che qualche problema si presenti. Quindi, eliminare completamente i problemi sembra essere un obiettivo irrealizzabile.
La mia risposta a questa questione è quasi sicuramente no. Tuttavia, questo "no" non dovrebbe essere interpretato come una condanna a una vita piena di problematiche. Dobbiamo piuttosto cambiare la nostra prospettiva sui problemi, vedendoli non come ostacoli negativi o fonti di sofferenza, ma come opportunità positive che ci spingono a imparare, crescere e progredire.
Questa visione potrebbe sembrare retorica e di facile espressione, ma come possiamo davvero adottarla? Riflettiamo sul periodo dell'infanzia, quando la vita era un gioco e i problemi erano sfide divertenti da superare. Ora, da adulti, spesso evitiamo i problemi cercando rifugio nella nostra bolla di comfort, ma questa apparente armonia potrebbe essere solo un'illusione.
Ognuno di noi affronta sfide diverse: relazioni, lavoro, famiglia. Creiamo una bolla in cui crediamo di stare bene, ma in realtà, non stiamo bene.
I problemi diventano come una sorta di esercizi che l'universo ci dona per farci diventare sempre più forti.
Così come se vogliamo diventare più muscolosi andiamo in palestra e dobbiamo sforzare i nostri muscoli per farli diventare più grossi.
Così come se vogliamo diventare bravi a correre, dobbiamo alzarci dai nostri divani, metterci le scarpe, uscire e iniziare a correre, cercando di migliorare sempre di più.
Nella vita, il nostro scopo principale è migliorare sempre di più e la natura stessa ci spinge a migliorarci costantemente. Dobbiamo imparare a vivere meglio utilizzando la vita come una palestra, affrontando metaforicamente i pesi rappresentati dai problemi e dagli ostacoli.
Noi non siamo coscienti di questo a livello conscio.
Questa saggezza è radicata dentro di noi, guidandoci su come affrontare la vita. Se la visione di qualcuno è che la vita non abbia senso, che la realtà sia priva di logica, allora tutto questo discorso potrebbe sembrare inutile.
Considerare la vita come priva di senso si basa su presupposti non veritieri. Basta un ragionamento imparziale, libero da pregiudizi, per capire che la vita non è casuale.
Ad esempio, Fred Hoyle diceva che la probabilità che le molecole viventi si siano formate per caso sono talmente basse che è molto più probabile che, avendo tutti i pezzi di un aereo in un hangar, al passaggio di un tornado, casualmente ogni pezzo si è andato ad unire all’altro, formando un aereo.
Le teorie di Hoyle non sono state accettate dalla scienza ufficiale, ma non esiste nessuna spiegazione attendibile di come la vita si sia formata sul nostro pianeta.
D’altronde la scienza ci ha consentito di modificare ogni cosa sul nostro pianeta, ma non di creare la vita.
Non siamo in grado di prendere qualcosa che non ha vita e infondergli la vita.
Il non credere che ci sia un’intelligenza dietro la nostra esistenza equivale a non credere che le città sul nostro pianeta le abbia costruite qualche essere intelligente.
Quindi se viviamo c'è uno scopo.
Viviamo per uno o più scopi personali che comunque hanno come fine ultimo quello di migliorare continuamente.
I problemi nella vita sono quindi qualcosa che ci succede per insegnarci qualcosa, per renderci più forti nel nostro cammino verso il miglioramento personale e, alla fine, verso il diventare sempre più delle divinità.