Quando ci si puo’ ritenere bravi a fare Reiki

Come si fa a capire quando si è dei bravi operatori di Reiki?

Come si fa a capire quando si è dei bravi operatori di Reiki?

Questa è una domanda che mi è stata fatta da una mia studente.

La risposta non è univoca, poiché stiamo esplorando un territorio vasto. La prima risposta, quella che ho condiviso con la mia studentessa, è focalizzata sulla tecnica. Possiamo definirci abili nel Reiki quando durante la canalizzazione dell'energia siamo completamente concentrati nell'azione. Questa concentrazione ottimizza il flusso energetico. Inoltre, se ci concentriamo sul bene della persona, il trattamento sarà il migliore possibile, non tanto quello che pensiamo giusto, ma ciò che emerge dall'interno di noi stessi, guidato dall'energia stessa.

Ci sono, tuttavia, altre possibili risposte. Una, forse provocatoria, suggerisce che diventiamo bravi quando smettiamo di preoccuparci se siamo bravi nel Reiki. Non è un giudizio sulla mia studentessa, ma un invito a liberarci della necessità di valutare la bontà del nostro lavoro. Rilasciando questa prova, iniziamo a lavorare in modo più efficace.

È giusto cercare una conferma del nostro lavoro, ma bisogna mantenere un equilibrio. Se diamo eccessiva importanza alle opinioni del cliente, potremmo deprimerci erroneamente pensando di aver commesso errori. La fiducia in sé stessi è fondamentale; maggiore è la fiducia nelle nostre capacità, migliore sarà il nostro operato.

Un'altra risposta semplice suggerisce che se ci sentiamo bene dopo un trattamento, significa che è stato efficace. Questo è un indicatore diretto della nostra bravura.

Naturalmente, i trattamenti non saranno sempre uniformi, poiché il nostro stato emotivo varia. Riuscire a essere neutri, eliminando le influenze personali durante il trattamento, ci trasforma in canali energetici puri. Evitando interferenze personali, diventiamo veicoli eccellenti attraverso cui il Reiki può fluire.


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