Dobbiamo fare una distinzione fondamentale se vogliamo davvero comprendere questo concetto. La distinzione riguarda la speranza, classificandola come vera o falsa, positiva o negativa, costruttiva o distruttiva. Esistono due tipi di speranza: quella che è efficace e benefica e quella che è dannosa.
La speranza positiva è rivolta verso noi stessi o gli altri, credendo nelle capacità di entrambi. Quando crediamo nelle nostre capacità o nelle capacità degli altri, generiamo una speranza positiva. Questo tipo di speranza è costruttiva, poiché influenziamo e miglioriamo continuamente le nostre abilità. Credere in sé stessi o nelle potenzialità altrui crea un circolo virtuoso di miglioramento costante.
La speranza diventa negativa quando, invece di concentrarsi sulle nostre capacità, speriamo che qualcun altro intervenga per risolvere i problemi al posto nostro anziché impegnarci personalmente.
Questa speranza negativa è dannosa poiché non alimenta la nostra forza interiore. Non investiamo energie per migliorare noi stessi, ma ci affidiamo a fattori esterni. Questo comporta il rischio di rimanere inattivi, aspettando qualcosa che potrebbe non accadere mai. Una falsa speranza ci illude e, alla fine, potremmo affrontare rimorsi per una vita spesa in attesa invece di agire.
Non abbiamo potere sui fattori esterni, non possiamo controllarli, mentre possiamo controllare le nostre azioni.
Dobbiamo credere in noi stessi e agire, con la speranza che otterremo i risultati che vogliamo.
Se poi non ci riusciremo, almeno ci avremo provato.
E se mai avrai dei rimorsi, i rimorsi non saranno rivolti al fatto che tu non hai raggiunto il risultato che volevi, ma al fatto che non avrai fatto del tuo meglio, che avresti potuto fare ancora di più.
Quello sarà il tuo solo rimorso.
Immagina dunque il tuo rimorso se avrai passato la tua vita ad aspettare senza fare nulla.
La speranza è dunque quella grande forza costruttiva che ci spinge ad agire e a mettere in campo tutte le energie necessarie per raggiungere i nostri obiettivi.
La vera speranza ci tiene in vita, mentre la falsa speranza ci tiene in uno stato di stagnazione.
Laddove vi è la stagnazione, lì comincia effettivamente la morte stessa.
La vera speranza, quindi, mi tiene in vita.
La falsa speranza metaforicamente mi uccide.